Pagella Comune di Salerno – Privatizzazione Centrale del Latte

L’Italia che vorremmo è un paese che oggi non esiste, il “paese che non c’è“. Italia Aperta si propone di monitorare e seguire le politiche nazionali, regionali, provinciali e comunali concrete assegnando loro un voto in “pagella”: un vero e proprio strumento di aggregazione e visibilità per i liberali e di affinamento delle idee liberali nel nostro Paese. Anche la politica locale dovrebbe lasciare che l’impresa sotto il suo controllo esca dal perimetro d’influenza pubblica e metabolizzare la lezione per cui le dismissioni sono un vero strumento di rilancio dell’economia e di mobilitazione di nuove risorse e non un mero strumento per fare cassa. Auspichiamo un cambiamento radicale del ruolo dello Stato nell’economia, dunque, come sintetizza la formula “dallo Stato imprenditore allo Stato regolatore”. A distanza di oltre quindici anni, tuttavia, il settore pubblico continua a offrire ai consumatori carburante ed elettricità, oltre che servizi postali e di trasporto; lo Stato continua a occuparsi di infrastrutture, di incentivi all’innovazione e allo sviluppo del Mezzogiorno. Ed a Salerno abbiamo un comune che fa­­­­­­ anche il lattaio, ancora per un po’.

Il Caso  Privatizzazione Centrale del Latte di Salerno

Il 09 dicembre 2011 la Giunta Comunale di Salerno ha dato il via libera, grazie ad una apposita delibera (n°1058), ad una valutazione delle proprie società controllate, al fine di effettuare azioni volte al contenimento della spesa pubblica e per l’eventuale recupero di risorse finanziarie. Il legislatore europeo è già intervenuto indicando gli indirizzi da seguire in materia di partenariato pubblico privato e dei principi di concorrenza, libertà di stabilimento e di libera prestazione di servizi. In tal senso la Giunta ha scelto di procedere, ed in particolare a cadere sotto la lente di ingrandimento è stata la Centrale del Latte Spa (ma non solo). La formalizzazione della cessione è stata effettuata per quote fino al 100% delle azioni di Centrale del Latte, con delibera del consiglio comunale n°29 dell’08/07/2013. La consulenza per l’alienazione è fornita, dopo gara ad evidenza pubblica, da KPMG Advisory Spa, con un contratto che ha impegnato quest’ultima dalla fase di valutazione delle società controllate ed fino alla vendita vera e propria. La base d’asta è stata fissata a 12,7 milioni di euro. Il disciplinare prevede garanzia esplicita per il mantenimento del marchio e dei livelli occupazionali, limitazione di accesso ad operatori del settore ed una scala da 0 a 100 punti per la valutazione delle proposte. 

Valutazione del provvedimento

La valutazione finale è comunque tendenzialmente positiva in quanto la proprietà pubblica di un’azienda fornitrice di beni di consumo (e quindi non legata alle attività proprie di un ente pubblico) era un residuo di vero e proprio “socialismo municipale”. Nell’ambito di un auspicabile cambio di direzione che interrompa il circolo vizioso della finanza pubblica, non devono mancare quindi misure che incentivino o costringano gli enti locali a privatizzare le aziende partecipate. Favorire la privatizzazione delle società municipalizzate e rendere il sistema più competitivo è decisamente un obiettivo da perseguire, nei 1000 comuni di una Italia più aperta, quella che sta a cuore a noi che ci abitiamo e lavoriamo ogni giorno.

“Chi possiede tutti i mezzi stabilisce tutti i fini” F.A.von Hayek

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