Codacons: dimissioni sindaci comprensorio per tribunale Sala Consilina

Le dimissioni dei Sindaci del comprensorio, in segno di protesta per la soppressione del Tribunale di Sala Consilina, furono annunciate dal Sindaco Gaetano Ferrari a nome di tutti i primi cittadini dei paesi del Vallo di Diano nella lunga intervista riportata da UNOTV il 7 settembre 2013, alla vigilia della visita a Roma da parte di una folta delegazione amministrativa. Questa intervista è reperibile al seguente sito

http://www.unotvweb.it/unonews/index.php?option=com_content&view=article&id=1295:soppressione-tribunale-ferrari-qmercoledi-tutti-i-sindaci-del-vallo-a-roma-per-consegnare-le-dimissioniq&catid=54:attualita&Itemid=71

I passaggi sull’inadeguatezza della politica nel rappresentare, nelle stanze decisionali, le esigenze del territorio furono prontamente condivisi dalla nostra associazione, che avrebbe voluto, tuttavia, che fossero messi in atto successivi comportamenti coerenti. Invece, oggi si apre un terzo inedito scenario rispetto ai due ipotizzati. Il primo, era costituito dal ritorno alla normalità se le richieste dei Sindaci fossero state ascoltate. Nel caso di accorpamento del Tribunale di Sala Consilina a quello di Lagonegro, il secondo scenario prevedeva che le dimissioni venissero formalizzate e che si andasse incontro ad un periodo di commissariamento di tutti i Comuni valdianesi, con conseguente opportuna rinuncia alla formazione delle liste nelle successive elezioni amministrative.

 

Dopo il trasferimento del Tribunale, anche a fronte dell’attuale depauperamento socio-culturale ed economico del territorio, di un progressivo abbandono di questi luoghi da parte delle giovani generazioni e della carenza (che sta diventando endemica) di servizi essenziali, non vi poteva essere altra scelta che rimettere le dimissioni nelle mani del Prefetto. Pur tuttavia, in modo molto singolare, un terzo scenario (poco dignitoso per tutti, non solo per i primi cittadini) si è realizzato: il Tribunale di Sala Consilina è stato trasferito in altra Regione e le dimissioni dei Sindaci, ancorché annunciate, non sono state formalizzate.

 

E’ pur vero che abbiamo prestato fede – fino all’ultimo – alle intenzioni di salvaguardia della struttura locale espresse nella delibera di Giunta n. 13 del 6 febbraio 2012, nella quale veniva riportato (e – stranamente – politicamente avallato) un allegato contenente un documento siglato in Basilicata poche settimane prima, in data 27-12-2011, da rappresentanti dei Fori di Lagonegro (PZ) e di Sala Consilina (SA) sull’accorpamento delle due strutture. Nella stessa delibera si dichiara:

–          di fare voti all’Onorevole Ministro della Giustizia affinché accolga la proposta di accorpamento del Tribunale di Sala Consilina con il Tribunale di Lagonegro, istituendo il Tribunale Unico dei due circondari;

–          di rendere disponibili, in aggiunta al Palazzo di Giustizia di Sala Consilina, ubicato in via Alfredo De Marsico, ulteriori strutture idonee presenti sul territorio cittadino ai fini dellaistituzione del Tribunale Unico delle due circoscrizioni.

 

Encomiabile, dal punto di vista politico, il contributo del Consigliere Regionale Donato Pica, relatore in Commissione Giustizia della proposta di referendum abrogrativo delle norme che determinano la soppressione di trenta tribunali italiani. Dieci Regioni italiane hanno aderito all’iniziativa. I quesiti referendari sono stati depositati alla Corte di Cassazione il giorno 30 settembre 2013. L’iter di questa proposta non sarà né facile né breve. Toccherà al Consigliere Pica seguire con attenzione questa vicenda che costituisce un mezzo (forse l’unico) per far rivivere il Tribunale di Sala Consilina.

 

È bene dunque dire chiaramente ciò, per non incorrere in spiacevoli equivoci. Ed è bene dire che lo stesso Consigliere Regionale Pica aveva già messo in atto un decoroso tentativo di interlocuzione con Lagonegro. Infatti, in un incontro avvenuto a Potenza il 14 febbraio 2012, tra una delegazione valdianese formata dal Presidente dell’Ordine degli Avvocati avv. Michele Marcone, dal Sindaco di Sala Consilina e dallo stesso Consigliere Pica, e un delegazione lucana composta dal Presidente della Regione Vito De Filippo, il sindaco di Lagonegro, avv. Domenico Mitidieri, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, avv. Rosa Marino, si addiveniva – di fatto – ad una ratifica politica piena (e multilaterale) delle decisioni prese dai rappresentanti dell’Ordine degli Avvocati dei Fori di Sala Consilina e di Lagonegro. Lo stesso Consigliere Pica dichiarava alla stampa locale, proprio il giorno prima del’incontro, quanto segue: “Più volte in queste settimane ho avuto modo di confrontarmi con il Presidente De Filippo sull’opportunità di accorpare le due strutture giudiziarie di Sala Consilina e Lagonegro, entrambe a rischio chiusura. Al momento sembra vi siano tutte le prerogative per far sì che questo progetto vada in porto e che finalmente si possa dare una risposta definitiva a questo annoso problema. Inutile dire che è chiaro, e così rispondo anche ad alcuni quesiti posti durante la scorsa settimana dall’avvocato Angelo Paladino, del Foro di Sala Consilina, che stiamo lavorando per far sì che la sede centrale del nuovo Tribunale sia Sala Consilina. Questo nella logica di una maggiore capacità strumentale ed operativa e nella necessità di un maggiore bacino di utenza. Vedremo domani se riusciremo a trovare una giusta prospettiva che sia utile per entrambe le strutture. Di questo però sono molto fiducioso”.

 

Nessun dubbio sulla buona fede di chi, figlio di questo territorio, stava cercando di salvaguardarne strutture e tradizioni culturali. Nessun dubbio sulla fiducia che si riponeva nel senso logico (un tribunalino più piccolo non poteva- per mero buon senso – accorpare un tribunale come quello di Sala Consilina). Tuttavia, dopo che la logica e le regole sono state sconfessate, adesso non resta che trarre le dovute conclusioni, sulla base di dichiarazioni pubbliche del Sindaco di Sala Consilina. Perché quelle lacrime versate davanti al Tribunale di Sala Consilina e tutti gli sforzi fatti dal Comitato Protribunale non siano macchiati dal dubbio, che potrebbe oggi insinuarsi nelle menti dei cittadini, che quell’intervista non fosse altro che un esercizio recitativo privo di contenuto ideale e di sostanza.

 

Pertanto, con forza, sulla base della citata intervista rilasciata dal Sindaco di Sala Consilina a UNOTV, si richiedono le dimissioni immediate dei Sindaci e il conseguente scioglimento di tutti i Consigli Comunali del Vallo di Diano, affinché si possa aprire un lungo periodo di commissariamento delle amministrazioni locali, che possa servire a riflettere sul futuro di questo territorio, ancora colonizzato dai vari signorotti della politica locale e non. Con forza si richiede ad una classe dirigente che ha reso il comprensorio più povero da molteplici punti di vista, svendendone le risorse e le potenzialità a vantaggio di territori circostanti (ieri il Cilento con la cessione parziale delle eccellenze sanitarie e della rete idrica, oggi la Basilicata con il trasferimento del Tribunale), che ha lasciato fare un uso sconsiderato di alcuni terreni agricoli della vallata e che ha trattato le problematiche infrastrutturali a tutto vantaggio delle lobby locali, di farsi da parte per lasciare che nuove energie e nuove idee possano farsi largo, nel medio periodo, per riprendere un cammino di un futuro sostenibile e prospero per il bene di chi verrà dopo di noi.

prof. Roberto De Luca

  responsabile sede CODACONS del Vallo di Diano