Caposele: centinaia trote morte nel Sele, calcare nelle branchie

Sono state trovate morte questa mattina centinaia di trote nel fiume Sele, in località Tremogge, nel comune di Caposele. Le GAV (Guardie Ambientali Volontarie) del WWF hanno segnalato anche che nei giorni scorsi (dal 3 ottobre) il corso d’acqua aveva una colorazione bianca.  Ad un primo esame congiunto di ASL e ARPAC, sembrerebbe che  la morte dei pesci sia avvenuta per anossia essendo stati rinvenuti materiali litoidi o calcarei nelle branchie.
“E’ un danno gravissimo per l’intero ecosistema fluviale – ha dichiarato Maria Gabriella Alfano, Presidente dell’Ente Riserve Naturali Foce Sele Tanagro Monti Eremita e Marzano – Ci siamo immediatamente attivati con i nostri Uffici con un sopralluogo nel sito e segnalando l’accaduto ai Reparti di vigilanza ambientale dei Carabinieri e della Polizia Forestale e alla procura della Repubblica, affinché si faccia luce sulle cause della moria di trote e se ne individuino i responsabili. Non escludiamo che un simile segnale possa significare anche la presenza di un pericolo concreto per la salute dei cittadini”.Le Riserve Naturali “Foce Sele – Tanagro e Monti Eremita-Marzano” si estendono per quasi diecimila ettari lungo la fascia litoranea che fiancheggia la foce del fiume Sele, sulle sponde dei fiumi Sele ,Tanagro e Calore  e sul massiccio dei monti Eremita e Marzano. L’area protetta interessa trentanove comuni, nelle province di Avellino e di Salerno, e cinque comunità montane. Si tratta di un territorio caratterizzato da qualità ambientale elevata, riconosciuta perfino a livello europeo, come testimonia la presenza al suo interno dei siti di importanza comunitaria (SIC): quello della fascia costiera nei comuni  di Capaccio ed Eboli, quello alla confluenza dei fiumi Sele e Tanagro, quello dell’alto Calore Salernitano, e quello del Monte Eremita. Il territorio comprende una zona umida di interesse internazionale che ospita numerose e rarissime specie vegetali e animali nei comuni di Campagna, Serre e Persano.