Cupio dissolvi

Angelo Cennamo

Quando si insediò il governo Letta, la versione offerta dal Pdl per siglare il patto contro natura fu quella della pacificazione nazionale. Il Pd sarebbe andato al governo, nonostante il flop di Bersani e il suo successivo peregrinare in terra grillina, Napolitano avrebbe raddoppiato il mandato al Colle entrando nel guinness dei primati, e Berlusconi sarebbe uscito indenne dai processi che gli stavano piovendo addosso dai tribunali di mezza Italia. Se non partiamo da questa premessa, non potremo comprendere quanto sta accadendo oggi e il suo perchè. Il prossimo 4 ottobre, dopo un’estenuante tira e molla su questioni preliminari e pregiudiziali, delle quali agli italiani non importa un fico secco, la giunta del senato deciderà l’esclusione di Berlusconi dal parlamento. Lo farà in forza di una legge ( Monti – Severino) sulla cui inapplicabilità e/o incosituzionalità si sono già pronunciati una decina di giuristi, molti dei quali di area progressista. Nel dubbio, il Pdl vorrebbe che a sentenziare sulla nota questione fosse la Consulta. Il Pd, al contrario, insiste per l’immediata applicazione della decadenza, se non altro per accorciare i tempi della imminente interdizione, attesa al vaglio della Corte d’Appello di Milano e poi della Cassazione. Lo scontro tra i due nemici alleati si sta acuendo di ora in ora, tanto che Berlusconi e i suoi minacciano di dimettersi in blocco nel caso dovesse prevalere la linea dell’intransigenza che il centro sinistra intende seguire ad ogni costo. Il Cavaliere ( insonne da 55 giorni ed alleggeritosi di 11 chili, rivelano i giornali), tanto per sdrammatizzare il clima desolante di questo complicato intreccio tra politica e magistratura, parla di colpo di Stato ad opera della solita casta giudiziaria. Niente di nuovo, direte : sono 20 anni del resto che il leader del centro destra inveisce contro i giudici. Giusto, ma stavolta è diverso. L’impressione è che il redde rationem sia giunto per davvero e che lo scontro, oggi , non sia più solo politico ma soprattutto Istituzionale. Insomma, il momento è topico; siamo di fronte ad un gigantesco pettine dove stanno arrivando uno ad uno tutti i nodi delle questioni irrisolte. L’ultimo tratto di un sistema perverso che un pò alla volta ha falcidiato lo Stato di diritto e reso a brandelli la nostra già fragile democrazia. Un cupio dissolvi che ci spinge verso il baratro. Si salvi chi può.

Un pensiero su “Cupio dissolvi

  1. secondo le vedute di una certa destra, tipicamente italiana, un poco maccheronica, tragicomica e comunque portata al melodramma, siamo la momento finale -in questa destra c’è sempre dell’epica pur essendo frequentata da personaggi che preferiscono da una parte gridare alle imprese eroiche e coraggiose per poi mettersi al sicuro nelle retrovie, sono un pò alla savoia dell’armistizio e della fuga al sud, del tipo armatevi e partite insomma – io direi siamo all’ennesimo esito ultimo. ti dirò ora sono curioso di vedere cosa succederà quando, ormai il destino è quello,sarà votata la cacciata del tuo petit tromber de petite fammes possibilmente campane.
    che poi il patto fosse proprio quello che dici tu è tutto da vedere, io direi che era l’ennesima furbata per dotarsi di un ulteriore paracadute, di cui effettivamente ora ha bisogno, in modo da avere una soluzione all’imprevista sentenza di terzo grado. in ogni caso se non l’hai ancora capito il piccolo attizzato falotico e condannatissimo è un problema della destra mica dell’Italia.

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