Vietri sul Mare: Giovani Democratici sfidano dirigenti locali

Ancora una volta la storia ci da ragione e noi non possiamo fare altro che prenderne atto ed agire di conseguenza. Nonostante il nostro grido di allarme, emerso in un manifesto pubblico nel quale denunciavamo un atteggiamento scorretto di una segreteria locale senza spina dorsale, constatiamo il fatto che questa dirigenza perpetui quel folle atteggiamento di esclusione ed emarginazione di una parte rilevante del PD dai processi decisionali in sede direzionale. Veniamo a conoscenza, infatti, di “(ir)regolari” incontri aventi ad oggetto la preparazione del Congresso e del Tesseramento per l’anno 2013 a cui nessun esponente firmatario di quel manifesto, che ci è quasi costata l’espulsione, è stato invitato. Espulsione, quindi, che sebbene non ufficiale, è di fatto avvenuta con l’illegale estromissione fattiva dalla vita e dalle attività del partito. Il Partito Democratico ha sempre vissuto la fase congressuale come un’occasione di dibattito, di confronto, di discussione e ciò non solo nella mera fase attuativa dello stesso, ma anche e soprattutto in quella preliminare, volta a definirne le regole, gli argomenti i luoghi dello stesso. Invece quegli esponenti, eletti nella direzione o aventi diritto per convenzioni statutarie, vengono totalmente esclusi, venendo chiamati a giorni, a soggetti ed argomenti alterni come per l’incontro fissato per Giovedì 19 Settembre, in cui solo pochi “privilegiati” hanno avuto l’onore di essere stati avvisati per conoscenza o per quello delle scorse settimane di cui nessuno è stato informato. Sia chiaro! A questo gioco noi non ci stiamo. Siamo uomini e donne liberi da qualsiasi vincolo e cooptazione, che vivono la politica come una passione, come un servizio da rendere alla comunità e non a se stessi! Come sempre non abbandoneremo mai il nostro sogno di un partito diverso, in cui non contano le tessere ma le idee, i programmi, i progetti con cui si vuole costruire la società in cui viviamo. Ed è proprio per questo non faremo mancare la nostra partecipazione al prossimo Congresso, nel quale porremo una proposta di rinnovamento totale. A tal fine lanciamo una sfida all’attuale dirigenza: che abbiano il coraggio di uscire allo scoperto, di indire primarie pubbliche per i circoli territoriali, sullo stesso schema di quanto avviene a livello nazionale, e se qualcuno vuole appellarsi allo statuto, noi ricordiamo che così come si è derogati al principio imprescindibile dell’alternanza di genere nella composizione delle liste direzionali, allo stesso modo ci sono i presupposti per l’apertura dei circoli a chi nel PD vorrebbe riconoscersi, ma, per ovvie ragioni, proprio non ci riesce.