Vesuvio erutterà!

di Rita Occidente Lupo

Il vulcanologo giapponese Nakada Setsuya, fra i massimi esperti del mondo anche di terremoti, nei giorni scorsi ad Asceanon ha lesinato serie preoccupazioni sul rischio Vesuvio. Ovviamente, l’allarme per i 18 Comuni limitrofi, che rischierebbero seriamente, se i piani d’evacuazione, non adatti a contenere “le ire” del gigante! Altro Sos, per il vulcano dei Campi Flegrei. Insomma, la Campania, di felix avrebbe davvero poco in tema di dissesto idro-geologico e di sismicità! Ma Paolo Papale, capo struttura Vulcani e dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, smentisce l’imminente pericolo. Anzi, tranquillizza dicendo che la situazione, costantemente monitorata, al momento non desterebbe alcun rischio. Anche se notoria l’attività vesuviana! Giammai spenta, sempre come la cenere sotto la brace, pronta a covare, prima di deflagrare. Tanti i dubbi in chi da anni gestisce l’emergenza e sa che anche la Protezione Civile, sempre in prima linea in caso di calamità, ha espresso forti preoccupazioni in merito all’insistenza anche di numerosi nuclei abitativi, proprio alle falde vesuviane. Inoltre, la massiccia popolazione dell’area flegreo-vesuviana, potrebbe non trovare degna allocazione in altre location.

2 pensieri su “Vesuvio erutterà!

  1. Gentile Direttrice N.D. Rita occidente Lupo ,dato che ricordo perfettamente la grande eruzione del Vesuvio avvenuta nella seconda decade del mese di marzo dell’anno 1944, quando, all’imbrovviso, dopo lo spuntar del Sole, vedemmo , quì a Salerno, che si oscurava il cielo, fino a farsi scuro come il carbone.Il cielo si fece talmente buio che non si vedeva più niente, infatti, sorvolava sulla città una nuvola nerissima composta da granelli di lapillo fuoriuscito dalla bocca del vesuvio. Erano verso le nove del mattino e la gente, ignara di tutto, iniziò a pensare che stesse per avvenire la fine del mondo.La nuvola non tardò a scaricare sulla nostra città tonnellate e tonnellate di granillo nero. Solo allora si capì che si trattava dell’eruzione del vesuvio.
    Sta di fatto, però, che mesi dopo, gli osservatori e vulcanologi stabilirono che il Vesuvio , per riempire nuovamente la propria falda,occorrevano oltre quarant’anni. Ne sono trascorsi quasi settanta e non è successo nulla. La speranza è che , in seguito, non avremo una brutta sorpresa. Che iddio ci liberi!. Alfredo

  2. Caro Alfredo Varriale, cara direttrice Rita Occidente Lupo,
    l’argomento Vesuvio è sempre interessante; sveglia i ricordi, ma un po’ meno le coscienze. Attualmente la situazione (da quanto si evince dai vari siti su internet che raccolgono le indicazioni di chi lo sorveglia, con competenza, 24 ore al giorno)è tranquilla. Una massima, però, invita a prepararsi alla guerra in tempo di pace. Adeguandola al problema: preparare o migliorare i piani di protezione civile prima dell’emergenza. Qualche anno fa si premiava o incentivava l’esodo dalle zone a rischio; se possibile, data la situazione economica, continuarlo, e dissuadere o vietare ulteriori insediamenti.
    A livello di conoscenza scientifica internazionale le preoccupazioni per quest’area sono giustificate, ma non bisogna dimenticare l’impegno e la serietà dei nostri ricercatori sul posto, punto di riferimento degli studi sulla vulcanologia campana/meridionale e per qualsiasi iniziativa scientifica/sociale si voglia attuare per cercare di prevenire i danni di future eruzioni. Altro è la positiva e serena diffusione di notizie sulla reale situazione dei “nostri” vulcani ed in questo va un merito anche ad organi di stampa come dentrosalerno che mantengono vivo l’argomento.

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