Peduto, FDI, sostiene proposta FENEAL-UIL impiego nei cantieri in apertura solo edili salernitani

Il comitato cittadino di FDI-Salerno sosterrà, con azioni concrete, la proposta che la FENEAL-UIL intende redigere e consegnare nei prossimi giorni al primo cittadino di Salerno e che ha l’obiettivo di chiedere al Comune, in vista dell’apertura di alcuni cantieri per la festività del Santo Patrono, di vincolare le imprese che si aggiudicheranno gli appalti ad assumere esclusivamente manodopera salernitana, attingendo dagli uffici di collocamento del territorio. Per troppi anni, infatti, la città ha non solo scontato l’interminabilità e l’incompiutezza atavica della messa in opera di opere finanche ritenute – dalla stessa amministrazione – strategiche e quindi urgenti, ma soprattutto ha visto i propri lavoratori, in particolare quelli edili, non beneficiare mai, in termini occupazionali, dell’apertura di diversi cantieri, aggiudicati sovente da imprese che venivano da altri contesti territoriali e portavano da tali contesti le relative maestranze. In tal senso, rilanciando la proposta del sindacato degli edili UIL, il nostro partito intende da subito sollecitare l’amministrazione comunale a porre un freno alla deriva esclusivamente propagandistica dei propri proclami amministrativi, operando invece, con atti concreti, alla salvaguardia ed al rilancio della forza –lavoro, atti concreti come, ad esempio, possono esserlo la formulazione di bandi appaltanti in cui sia chiaramente espresso il vincolo ad assumere una percentuale maggioritaria di operai residenti in città ed iscritti regolarmente nelle liste del centro per l’impiego locale. In una città che ormai da anni ha reso conclamata la morte del polo industriale, non è davvero tollerabile fare cinicamente la sola politica degli annunci rispetto ad un dato drammatico che certifica come nel volgere di due anni la Cassa Edile di Salerno abbia perso l’iscrizione di circa 8500 lavoratori, in un comparto fondamentale che doveva invece necessariamente essere alternativa forte di possibilità occupazionale difronte alla divorante crisi economica che stiamo vivendo.