Giffoni Valle Piana: con Biagio Izzo XVI^ ediz.

Con quindici appuntamenti “omaggio” alla comicità del Mezzogiorno, le dovute puntate al teatro classico, quest’anno affidate a Eva Grimaldi, Gianfranco D’Angelo, Barbara Bovoli, e un’apertura assolutamente nuova con Rocco Papaleo, (in mezzo anche la prima produzione Giffoni Teatro, la comicità dei Ditelo Voi, la musica di Nello Salza, un trittico strappato alla carovana di Zelig, cinque appuntamenti con le compagnie stabili del territorio e due date con il Teatro Ragazzi), la XVI edizione di Giffoni Teatro si appresta a calare il sipario. L’ultimo appuntamento sabato sera, 24 agosto alle 21.30, al Giardino degli Aranci con Biagio Izzo in una carrellata dei suoi personaggi più celebri riuniti nello show “Tutti con me” di cui è coautore assieme a Bruno Tabacchini, per la regia di Claudio Insegno. Il comico napoletano porta a teatro la storia di una giornalista e del direttore responsabile di palcoscenico che irrompono sulla scena nel momento esatto in cui Izzo sta tenendo un monologo. Dall’iniziale intento della giornalista di realizzare un servizio sulla società italiana, si passa alla rivelazione del suo vero volto di sicario in missione: eliminare dalla scena Bibì, Assunta, Amedeo, Avana Nove, Valà – tutti personaggi che hanno portato Biagio Izzo al successo – che non consentono all’attore di giungere ad una piena e definitiva crescita artistica. Soltanto a fine spettacolo si capirà che Teresa Del Vecchio e Valentina Olla, col compito di portare a termine questa serie di spietati delitti, sono la materializzazione dell’inconscio e del subconscio di Biagio, segno peraltro di una nuova coscienza critica che si sta impadronendo di lui e che avrà come fine ultimo il cambiamento dell’attore nel superamento dell’ “io” alla ricerca del “sé”. In realtà lo spettacolo non esiste e Biagio si trova ad una seduta psicoterapeutica durante la quale lo Strizzacervelli (interpretato da Federico Perrotta) ha saputo tirar fuori tutti i personaggi e gli argomenti quasi fosse uno show. Le deliziose e ben curate coreografie sono di Manolo Casalino (che tutti ricorderemo come coreografo dei balletti del pubblico a “La corrida” di Gerry Scotti), le scene di Luigi Ferrigno ed i costumi di Graziella Pera. Con il mattatore napoletano cala il sipario su un’edizione difficile, messa in piedi con grandissimi sforzi, soprattutto economici, sacrifici e rinunce che per la prima volta hanno necessariamente indebolito il cartellone di quei numerosi grandi nomi a cui la rassegna e il suo affezionato pubblico erano ormai abituati. Ma prima della chiusura nessuna polemica, solo ora, Mimma Cafaro, presidente dell’Associazione organizzatrice, confessa: “è stato un anno davvero complicato, la mancanza di fondi ci ha distrutto. In un primo momento avevamo pensato anche di saltare l’edizione, ma affettivamente sarebbe stato troppo doloroso. Abbiamo preferito quasi autotassarci e mettere in piedi un cartellone comunque rispettabile, scandito in ogni caso da pochi ma importanti nomi del teatro italiano, piuttosto che rinunciare all’abituale appuntamento estivo con la kermesse. Speriamo che le cose migliorino a breve. Un ringraziamento speciale va all’Azienda Arnone e al G.A.L. Colline Salernitane, il consorzio messo in piedi proprio allo scopo di promozionare e divulgare l’immenso patrimonio naturale, culturale, agricolo, artigianale e turistico del territorio, la cui compartecipazione ci ha aiutato fortemente per la realizzazione di questa XVI edizione”.