Cava de’ Tirreni: Associazione Lucio Barone in lutto per decesso Roberto Gianani

È venuto a mancare all’affetto dei suoi familiari e di tutti noi il giornalista Roberto Gianani, intellettuale poliedrico, dalle mille esperienze di vita, la sua è stata una storia di vita dal fascino profondo, il suo narrare fatto di racconti di vita vera, il suo lavoro permeato di professionalità e di amore per il bello, per l’arte, per il mare, per le nostre coste. Una vita di profonde amicizie, un uomo dal carattere forte, schietto e sincero come i tanti marinai cotti dal sole di cui ha spesso raccontato e a cui somigliava. Roberto Gianani era membro del consiglio direttivo dell’associazione giornalisti Cava Costa d’Amalfi e a noi piace ricordarlo così, quell’aria scanzonata, la voce profonda come il mare, cupa ed affascinante, con i suoi capelli bianchi e vaporosi come la schiuma del mare e con quella fantasia e l’originalità che sapeva condire tutto quello che toccava… con i suoi amati jeans, protagonisti di storie avvincenti dei suoi libri e le mitiche “scazzette” anacapresi. Roberto, aveva alle spalle un’esperienza manageriale alla Sant Gobain, la multinazionale con sede in Francia, dove aveva creato la linea dal vetro blu, con un futuro promettente di capo marketing avrebbe potuto ambire ad una carriera che lo avrebbe portato in tutto il Mondo, ma preferì ritornare nelle sue terre, fondando e portando avanti una carriera brillante nell’ambito delle ceramiche vietresi, creando prodotti unici presentati in modo unico. Da un’amicizia profonda nasce il premio Anacapri Bruno Lauzi, quest’anno alla sesta edizione, dedicata alla morte dell’amico ai giovani cantautori, per dare loro una opportunità. Fondatore e direttore de L’Isola, periodico dove ha scritto tante storie e tanti sogni.<< L’Isola nasce da uno schizzo di mare.- raccontava Roberto – il vento le disegna un profilo di donna imbronciata, capricciosa, a volte irraggiungibile, misteriosa. I guarracini le fanno compagnia in lucidi frac, un vecchio pescatore le sorride da sotto le rughe. Un nostalgico signore ozioso sbircia la prima di copertina e sorride incuriosito. Come bambini curiosi abbiamo fatto volare la fantasia e
siamo partiti, a piedi nudi, su scogliere levigate dal mare con il sole negli occhi chiedendogli in regalo un aquilone>>. Nel saluto dell’amico Caratelli, amico di tante avventure, fra cui anche la casa editrice Vele Bianche, si legge che negli ultimi momenti Roberto <<ha raccontato ai discepoli del suo cuore colorato come sarebbe partito. L’ha raccontato in un giorno di sole troppo forte, il sole di metà agosto, con la
sua voce profonda, da amante sensuale, solo un po’ prosciugata negli ultimi giorni. Sarebbe partito su una barca verso Capri, sulla prua il nome del giornale da lui fondato, diretto e reso gentile, “L’Isola”, accompagnato dal sorriso degli amici, non piangete, ha detto, non piangete, cazzo, la voce del suo coraggio, un ordine secco e vibrante… >> Allora caro Roberto noi non piangiamo, ti portiamo nel nostro cuore, ti penseremo ogni volta che faremo un incontro nella manifestazione Pagine di parole, che hai fatto nascere insieme a noi scegliendo tu il titolo, e magari ti saluteremo guardando il mare, la sua schiuma ascoltando il suo fruscio che ci accarezzerà come sapeva fare la tua voce.
Ciao, Roberto.