Giffoni Valle Piana: rinviato concerto Sanza per condizioni meterologiche

Cresce l’attesa per il teatro classico, ottimo esempio di satira storica secondo la critica appena quindici giorno dopo il suo debutto nazionale. Sbarca anche nel teatro della valle picentina, per la XVI edizione di Giffoni Teatro, la seducente e spietata maga Circe, interpretata da Eva Grimaldi, ed un Ercole non proprio aitante come quello che tutti abbiamo conosciuto ma sicuramente molto più simpatico incarnato da Vito Cesaro. L’imprevedibile duo, sarà domani sera, domenica 11 agosto, insieme sulla scena per raccontare il mito greco di “Circe, la figlia del Re Sole”. Questo Dramma satiresco, rappresentato per la prima volta nel 1924, è opera di Ettore Romagnoli, grecista e letterato italiano. Celebre come traduttore, saggista e critico letterario, fu anche colui che nel 1914 a Siracusa diede inizio, per primo, alle rappresentazioni classiche nei teatri antichi, dopo quindici secoli di silenzio. Il lavoro di adattamento di Vito Cesaro, nel rispetto del testo originario, ha reso più veloce il dramma, con battute comiche che ne spostano l’asse da dramma in rime a commedia comico-brillante. La dea greca è figlia del Sole e vive nell’isola di Eea. L’isola è coperta da una fitta vegetazione, sembra disabitata. Ercole e il suo fido compagno Cercopo scendono dalla nave per riposarsi ma non riescono a chiudere occhio a causa di alcune presenze strane: porci che parlano. Scopriranno, grazie alle informazioni date da un porco Filosofo, che sono uomini sedotti e trasformati dalla maga. Ercole decide di affrontare Circe per salvarli tutti. Purtroppo le cose andranno diversamente. Un divertissement assolutamente perfetto, nel quale, tra battute sagaci, riferimenti e punzecchiature alla società attuale e maliziosi doppi sensi (mai volgari), gli attori dimostrano di sapersi muovere egregiamente, forti della loro esperienza pluriennale sul palcoscenico, di un’attenta preparazione per dare vita a personaggi surreali ed ilari e della loro voglia di far ridere ma anche di divertirsi loro stessi.