Salerno: 4 agosto, “sogno di una notta di mezza sbornia” Edoardo al Barbuti

Domani,  domenica 4 agosto, alle ore 21.15, in largo S. Maria dei Barbuti a Salerno, per la XXVIII edizione della rassegna estiva di teatro “Barbuti Festival”, la Compagnia La Locandina porterà in scena “Sogno di una notte di mezza sbornia” di Eduardo De Filippo, per la regia di Peppe Delfino. Questi i personaggi e gli interpreti: Carolina (Monica Civale); Rosina, sua figlia (Nicoletta Pisacreta), Arturo, suo figlio (Peppe Di Maio); Pasquale Grifone (Carmine De Pascale) Filomena, sua moglie (Valeria De Pascale); Gina, sua figlia (Giovanna Tortora), Sciuscella, garzone (Gian Umberto De Pascale); Giovanni, cameriere (Antonio Avigliano), Assunta, cameriera (Cinzia Casaburi); Jack, fidanzato di Gina (Renato Giordano); Medico (Peppe Delfino). Quanto mai avvincente la trama di questa commedia comica e brillante, non molto conosciuta, di Eduardo. Pasquale Grifone, che vive in un basso con la sua famiglia, riceve in sogno la visita di Dante Alighieri. Il poeta suggerisce all’uomo, annebbiato dai fumi dell’alcol, quattro numeri da giocare al lotto, ma sottolineando che essi rappresentano anche la data della sua morte, che avverrà a breve. Dopo poco, come aveva predetto Dante, i numeri vengono estratti davvero e Pasquale vince una somma considerevole, ma la felicità è offuscata dal dubbio che la predizione fosse giusta anche sulla data della sua dipartita. La famiglia si trasferisce in un costoso appartamento e tutti i componenti, ma in particolare sua moglie Filomena, si comportano, ora, come dei gran signori. L’unico che non riesce a gioire della nuova vita è Pasquale, terrorizzato dalla sua “imminente” morte. A nulla valgono i tentativi di sua moglie, di suo figlio Arturo e di sua figlia Gina, volti a spazzar via quella che considerano una sciocca superstizione. Il giorno annunciato da Dante, però, la famiglia si veste a lutto: tutti, ormai, sono convinti che quelli sono gli ultimi momenti di vita del padre di famiglia, anche perché Pasquale sostiene di sentirsi molto male. All’ora stabilita, Pasquale, preso dal terrore, sviene ed è considerato morto. Entra quindi in scena il medico, il quale si rende conto che Pasquale è vivo e vegeto. Questi, preso dall’euforia, invita il medico a pranzo per festeggiare lo scampato pericolo, ma il medico declina l’offerta sostenendo di avere un impegno proprio alle ore tredici: perché all’ora fatidica mancano cinque minuti. (Posto unico: 10 euro)