Salerno: processioni, fede o sfilate politiche?

Rita Occidente Lupo

Una vetrina per tutti, le processioni religiose. Pardon, non per tutti quanti vivono la fede e colgono l’occasione per testimoniarla esternamente in determinate occasioni, ma per quanti la strumentalizzano. Sembra che anche tale rito liturgico, ancora in voga soprattutto nelle piccole comunità, nelle città e nei grossi addensamenti urbani rallentato dalla furia autoveicolare, sbottante per il traffico in tilt, occasione  elettorale in ogni tempo. Eppure, il polso della pietà popolare, almeno per alcune feste patronali, regge ancora. Salerno si ritrova  intorno al suo Patrono a settembre, specialmente la Salerno del centro storico, come intorno alla Vergine del Carmelo, la zona alta, rione Carmine, a luglio. Quanto ci sia di sacro, nell’addobbo, nel folklore, ben da spulciare. Il raccoglimento, la preghiera, la penitenza, lontani: la passerella politica, che ama pavoneggiarsi dietro all’immagine sacra, con tanto di mani da stringere ai passanti, sorrisi da dispensare alle ali di folla, gossip da scambiare…ma “i fasciati”, cioè le autorità, sembrano far salire il tono perfino della religiosità giacchè puntualmente invitati dagli organizzatori fieri del loro intervento. Molti, lontani dalla frequenza ai sacramenti ed alla liturgia domenicale o festiva, non declinano l’invito, per sfilare sotto gli occhi di elettori o di papabili consensi da guadagnare sul campo. In nome di una pseudo pietà popolare, sbuffi per le prolungate soste, nicotina in fumo, quando la processione staziona più del dovuto: confabulazioni con amici incrociati a diverse soste. Tra qualche decina d’Ave Maria biascicata, la banda con la sua bella figura: tra marcia trionfale, prevista per ogni rientro in Chiesa del simulacro e ritmate melodie. Il raccoglimento, bandito, non pretende degno omaggio neanche al termine, durante la benedizione finale. La calca impedisce soste silenti…lo stanco rientro, kilometrico oltre il previsto. Intanto, qualche lacrima furtiva, asciugata in fretta dalla devozione semplice, anelante il transito processionale, tra petali di fiori e coperte in raso ai balconi. Pubblicamente, qualche scalzato desta attenzione interrogativa! La fede, testimonianza, a dispetto di giudizio pubblico… voti sommessi in cuore, nel silenzio della propria anima, suppliche di bisogni, a volte disperati, azzeranti ceto e rango, età e stato!  La benedizione finale, accomunante tutti, col segno di croce!