Salerno: audizioni e casting Danza D’aMare

Fermento al Campus universitario di Baronissi per SALERNO DANZA d’aMare. Sono più di duecento i giovani ballerini che, provenienti da diverse scuole di danza d’Italia, stanno frequentando le lezioni in corso da martedì presso il Palacus. Tre le sale a disposizione per oltre 40 lezioni di diverso livello (principiante, intermedio/avanzato) e vario stile (classico, contemporaneo, modern contemporary, modern jazz, lyrical jazz, hip hop, orientale).La kermesse, organizzata dall’associazione DireFareCreare, è entrata dunque nel vivo con stage, workshop, laboratorio coreografico e, novità di quest’anno, audizioni e casting. Previste, infatti, le audizioni per la Moma Academy di Milano diretta da mr. Froiio, per il Centro Professionale Arts di Modena diretto da Alex Atzewi, per Leggere Strutture Factory di Bologna diretta da Mattia Gandini e per GAC Giovani di Milano diretto da Michele Villanova. Inoltre, unico appuntamento per il Sud Italia, l’audizione-casting a cura di mr. Froiio, in programma per domani, per ballerini/e e coreografi/e per il tour promozionale di JUST DANCE 5, il famoso gioco della Ubisoft Entertainment. I ballerini che saranno selezionati avranno un contratto che li porterà in giro per l’Italia per pubblicizzare il gioco in questione. Casting anche per l’esibizione al New York Festival, a cura del maestro Atzewi. Entusiasmo anche da parte dei maestri. «Mi piace prendere parte a questa iniziativa – dichiara Amilcar, attualmente parte dei ballerini professionisti del programma “Amici di Maria De Filippi” – perché ci sono ragazzi pieni di energia e con tanta voglia di lavorare. Spero di aver insegnato loro qualcosa. Loro a me hanno dato tanto: non capita tutti i giorni di fare lezione con così tanti allievi. Mi sono divertito molto». Parole di elogio anche da parte di Alessandro Macario, dal 2003 primo ballerino al Teatro San Carlo di Napoli: «Ho trovato un miglioramento nel livello dei partecipanti rispetto alle scorse edizioni, segno che la manifestazione sta crescendo. In una settimana di lezione è chiaro che non si possono insegnare ai ragazzi ciò che si apprende in anni, ma io, trattandoli alla pari, non da allievi bensì da professionisti, cerco di far scattare in loro una molla a livello mentale. Se ricevono il giusto input, anche il fisico reagisce diversamente e possono fare grandi progressi».