Santomenna: sui sentieri della memoria

Antonio Corbisiero

E’ il bel libro formato album che Andrea Salandra, preside in pensione, emigrato a Verona circa 40 anni fa, ha scritto con perizia e rigore storico, anche se la sua formazione è scientifica. Lo ha presentato di recente insieme a parenti, autorità ed amici nella sua cittadina natale. Dalle pagine che scorrono con un corredo di foto in bianco e nero emerge il suo amore per il paese natale. “Spero che con il ricavato di questa pubblicazione- dice- si possa finanziare qualche attività sociale di Santomenna”. A supporto della pubblicazione è stato anche creato un blog  (www.santomenna.blogspot.com) e un gruppo su facebook dei “Sammennesi nel mondo”. Il libro di 164 pagine con un’appendice fotografica ponderosa riserva un capitolo rilevante all’emigrazione italiana nel Novecento, tema, come i nostri lettori sanno, a me particolarmente caro. L’autore ha ricostruito il flusso dell’emigrazione dal paesino dell’alta valle del Sele verso le Americhe, tra cui proprio la famiglia Salandra. Tramite il sito del grande museo dell’emigrazione USA di Ellis Island, il prof. Salandra è riuscito a ricostruire gli sbarchi di suoi parenti e di altri sammennesi che lasciarono la propria terra. Tra quelli che maggiormente si distinsero sul suolo americano l’autore ha ricordato in un capitolo Frank Carlucci, diplomatico e uomo politico, nato in Pennsyilvania e laureatosi a Princeton. Fu anche vicedirettore della CIA. Nel libro si raccontano anche storie di emigrati in Argentina, in Venezuela, in Australia, Svizzera, Belgio. Sono altri i sammennesi che si distinsero nei loro paesi di accoglienza e che qui per ragioni di spazio non possiamo ricordare. Il testo costituisce anche uno spaccato della società meridionale negli anni immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, con una descrizione dettagliata della civiltà rurale e degli antichi mestieri artigiani ormai quasi del tutto scomparsi. La mietitura, la cattura delle api, la preparazione della calce viva, la preparazione della carbonella erano tutte attività legate a quella civiltà che ormai vivono solo nei ricordi degli anziani. Non sono trascurate le abitudini alimentari di una volta, i giochi e i passatempi che si praticavano quando ancora non c’era la televisione. Il capitolo delle superstizioni e delle magie nell’immaginario del mondo contadino richiama alla memoria le magnifiche pagine del famoso libro di Carlo Levi  Cristo si è fermato ad Eboli. Altro capitolo interessante è quello dedicato alle feste che si celebravano e ancora oggi si celebrano in paese tra cui la più importane quella di S. Maria delle Grazie. Al libro, che si sfoglia come un album di ricordi, è allegato un CD che contiene interviste e testimonianze dei sammennesi, molti dei quali emigrati all’estero e tornati perché attratti dal richiamo del loro paese natio. E’ forse proprio questo il senso del contributo storico, letterario e iconografico che il prof. Salandra ha voluto dare con questo prezioso libro alla sua cittadina natale: l’orgoglio delle proprie radici, l’appartenenza ad una comunità che si porta nel cuore.