Castel San Giorgio: Lubritto, Turismo Religioso a Villa Calvanese

Il Turismo Religioso è molto sottovalutato,nonostante sia l’unica offerta turisica presente in ogni Comune dell’Italia,in quanto in ogni Comunità c’è  almeno una parrocchia -storica-,un capitale nascosto del territorio. Non c’è stato ad oggi una efficacia promozione ad incentivare il turista a visitare questi luoghi, con all’interno dei veri e propri tesori,che raccontano la storia evangelica della Comunità. Nonostante ciò ,non è difficile trovare persone intende a visitare una chiesa,in molte località rappresenta l’unica “attrazione turistica “,ma non esiste un SISTEMA che sia nella condizione di intercettare anche questi turisti,mettendo a valore questo capitale,al fine di stimolare l’ECONOMIA LOCALE .esempio (una rete turistica locale online). Per superare le criticità del territorio,almeno le maggiori,per il Turismo Religioso  bisogna intereagire con l’informazione,la promozione e valorizzazione,incentivare e agevolare il turista per migliorare il settore turistico locale. Tra le diverse componenti che incidono ed hanno un ruolo determinante per la promozione del Turismo Religioso è senza dubbio la 1) componente “ ACCOGLIENZA”. Quest’ultima va intesa come l’andare incontro,ricevere colui che si accosta alla dimensione religiosa attraverso il viaggio-( un esempio quando da piccolo e non solo la nostra comunità parrocchiale organizzava i pellegrinaggi a Montevergine,a Pompei,a san Gerado , ecc),. Sono importanti le relazioni umane, la fraterna convivialità. Una cosa è certa che l’ACCOGLIENZA non va improvvisata ma studiata e relazionata ai singoli contesti,ambienti e territori. Io penso,che il primo responsabile dell’accoglienza è la Comunità ecclesiale-ciò comporta: una necessaria oltre che una adeguata conoscenza delle ricchezze religiose; una offerta ricettiva appropriata; una efficiente organizzazione logistica e dei servizi; In sintesi ,io penso, che garantire l’ACCOGLIENZA significa lavorare su più componenti o fattori per esempio:

-l’organizzazione;

-l’infrastrutture ;

-la formazione e la ricerca ;

-le opere d’arte della Comunità religiosa;

-professionalità,competenze e serie esperienze religiose e culturali che coinvolgono la coscienza e l’interiorità di ogni visitatore.

2)Un’altra Componente è quella “TURISTICA”: La componente Turistica si deve concretizzare con l’offerta di ITINERARI e PERCORSI tra santuari,chiese, abbazie, monumenti, musei, centri storici.

3)Un’altra componente importante per in Turismo Religioso è la “COMUNICAZIONE”: La componente Comunicazione si deve concretizzare con l’offerta di guide, giornali, brochure, manifesti, pepliants,dispositivi audio-visivi e multimediali,oggettistica religiosa,ecc. Io penso ,che le linee di azione per promuovere e valorizzare il Turismo Religioso sono essenzialmente e strategicamente: -la componente religiosa; -la componente Tour Operator ; Coinvolgere i Tour Operator  e tramite essi i gruppi organizzati ad un’area non ancora interessati;il rapporto è essenziale e strategico per ampliare la conoscenza dei luoghi.(vedi una campagna di comunicazione ). E’ importante poter inserire i luoghi della fede della Regione Campania nei pacchetti turistici dei Tour Operator ,sia nazionale che internazionale. Insomma FARE SISTEMA: “ FEDE –  CULTURA -TERRITORIO “.

-LINEE DI SVILUPPO

Sulla base delle considerazioni sopra esposte riguardante le linee di azione da perseguire ne consegue che le linee di sviluppo del Turismo Religioso o della strategia che si deve attuare,io penso,che non si possa non tener conto:

-maggiore coinvolgimento dei flussi turistici ;

-promuovere e valorizzare l’intero territorio, non solo sulla promozione fine a se stessa,ma anche sulla diffusione del concetto di QUALITA’ in termini:

-di siti;

-di strutture di accoglienza alberghiera ,extraalberghiera e religiosa;

-di strutture di ristorazione;

-di trasporti;

-di viabilità;

 In sintesi “QUALITA’” intesa come concreta ed ottimale fruibilità del luogo. La promozione,lo sviluppo,l’occupazione,del Turismo Religioso e culturale  Campano si

attua favorendo :

1)rivalutare,dal punto di vista Pastorale,il Patrimonio storico-artistico della chiesa;

2)manifestazioni per la valorizzazione dei beni culturali ;

3)progettare incontri specifici religiosi e cultori dell’arte ;

4)sensibilizzare i giovani e le famiglie ;

5)coinvolgere le autorità civili per progettare insieme programmi e manifestazioni;

6)promuovere incontri, seminari di studio,diretti a far conoscere la ricchezza culturale del territorio; E’ chiaro ed evidente che la strategia deve partire dal Turismo Religioso,attraversare quello Culturale,e giungere  a quello Naturalistico, promuovere l’Arte, le Tradizioni attraverso grandi eventi e la cultura gastronomica.

7) bisogna avvalersi di professionalità e del successo di eventi già accreditati quali Fiere (NON SAGRE) e le BORSE DEL TURISMO.

Io penso, che è possibile migliorare l’offerta turistica, la crescita , il livello di attrattività di una località, lo sviluppo e quindi la possibilità di creare occupazione, in particolare per i giovani, facendo sistema  tra le diverse componenti  ed è fondamentale

-il Ruolo  degli Organi di governo che guidano lo sviluppo, REGIONE, PROVINCE,

  comuni, enti ecclesiali, enti archeologici, enti parco, tour opera

   tor, associazioni, istituzioni finanziarie.

 Conclusioni di Antonio Lubritto -segretario politico di DFC

Il Turismo Religioso favorisce l’incontro tra le persone, il confronto tra culture e credi, accresce la cultura,incrementa il mercato,sviluppa l’economia di un paese. Pellegrini,turisti e visitatori non sono soggetti alternativi,ma fruitori di una stessa tipologia di viaggio che autorizza a parlare di un unico fenomeno,che FONDE e ARMONIZZA “ TURISMO e RELIGIONE”,pellegrino e turista. Il Turismo Religioso è occasione  di crescita umana e di evangelizzazione. La dimensione spirituale del Turismo Religioso che,pone al centro l’uomo come persona, la ricerca intima del proprio io e dei valori interiori,è in grado di soddisfare al meglio il bisogno di fede. Una forte necessità di ricerca del proprio io,di se ,che ben si concilia con la visita di paesaggi,opere d’arte,luoghi di cultura:una simbiosi tra spiritualità e cultura. E’ necessario progettare “Pacchetti Integrati”, basati cioè su un’offerta alternativa,variegata e integrata, fondata sulla sacralità, dei paesaggi e della cultura. La Regione Campania,quale terra ricca di spiritualità e di bellezze naturali,può bensviluppare il forte legame tra benessere dell’anima e territorio,attraverso una progettazione spirituale del turismo Religioso, che metta al centro l’uomo come persona,la ricerca ultima di se stessi:una crescita di grande rilevanza sociale e culturale, da cui possono derivare immancabili benefici di tipo economico per le comunità interessate. E’ fondamentale però ,in qualsiasi forma di sviluppo che si voglia avviare ,implementare un modello che si fondi sul valore centrale dell’integrazione. La Chiesa e gli attori dello sviluppo hanno inteso che i beni culturali ecclesiastici sono una Risorsa da valorizzare nel rispetto della sacralità e con una attenta azione pastorale,una rinnovata catechesi. La Chiesa sta favorendo lo sviluppo del fenomeno turistico religiosa,attraversa la destinazione di Conventi,monasteri ed eremi ad alloggio per turisti religiosi:quindi,una nuova strategia pastorale per il turismo dei valori. La Chiesa ha inteso  che è necessario appoggiare questa rinascita del bisogno di fede,questa nuova sensibilità verso la riscoperta dei valori cristiani;ha inteso che questo rinnovato interesse può divenire esperienza di fede e occasione per essa di evangelizzazione,nonchè,oppurtunità per la tutela dei monumenti religiosi. Io penso,che i tempi per attuare lo sviluppo del Turismo Religioso sono più che maturi e che è necessario investire in un turismo che armonizza in giusta misura la funzione spirituale e pastorale con quella culturale e puramente estetica. Io penso, che per attuare ciò è condizione indinspesabile che Enti pubblicie territoriali, imprese private, associazioni di categorie, rettori di santuari, di monasteri, di cattedrali, uffici diocesani, associazioni religiose, direttori di musei diocesani, dialoghino e progettino ina STRATEGIA  COMUNE di SVILUPPO. Solo in questo modo  la Regione Campania ,già forte attrattore di flussi turistici , potrà divenire ancor di più terra di fede e di cultura. Io penso, che per far decollare un Turismo Religioso di qualità in Campania, bisogna incentivare primaditutto la ricerca,è necessario monitorare e studiare continuamente i flussi turistici; bisogna sempre, come detto prima,osservare i movimenti,le esigenze dei flussi turistici che gia vi visitano i luoghi di fede della Campania,con l’obiettivodi misurare il grado di attrattività della Regione e il suo livello di competitività nazionale e internazionale. In CONCLUSIONE- Solo il confronto con altre realtà più competitive può permettere di migliorare l’offerta turistica locale e renderla competitiva nei confronti di altre realtà di successo: La Crescita sta nel Confronto. Lo sviluppo e l’occupazione che può derivare dal Turismo Religioso a qualsiasi livello territoriale sta come dicevo prima  nel confronto,e a una pluriqualità e non ad una qualità assoluta. Questo perchè ,la componente qualitativa nel Turismo Religioso riguarda la componente teologico-religiosa,quella storico-artistico,quella dell’accoglienza e la componente turistica in senso stretto.