Salerno: Feneal-Uil su crisi edilizia

Nonostante le nuove regole europee  che hanno già stanziato circa  30 miliardi per il  periodo 2010 – 2014  destinati alle opere infrastrutturali,  la crisi  dell’edilizia è dirompente. Ne sono la prova i dati sotto riportati di alcuni cantieri aperti.

Valle dell’Irno:  cantieri aperti 88, di cui  privati 61 e pubblici 27

  • Vallo di Diano:  cantieri aperti 88, di cui    privati 55 e  pubblici 33
  • Cilento:  cantieri aperti 163, di cui  privati 108 e pubblici 55
  • Salerno:   cantieri aperti 116, di cui  privati 83 e pubblici 33
  • Costiera:  totale cantieri 64, di cui  privati 51 e pubblici 13
  • Gli operai nell’anno in corso in cassa edile sono circa 8.400  a fronte dei circa 16.000 nel 2007,  dei circa  15.000 nel 2008,    dei circa   14.000 nel 2010,   dei circa   13.000 nel 2011 e dei circa  10.000 nel 2012.La Cassa Edile di Salerno, per venire incontro agli operai, ha provveduto alla liquidazione degli accantonamenti,  anticipando la normale scadenza. Quindi, gli operai, troveranno l’accredito del dovuto, sui propri conti correnti  o sulle apposite carte prepagate. Lo sforzo dellaCassa Edile potrebbe essere però vanificato se non si allargheranno le tutele che attualmente assistono il lavoro pubblico anche al settore privato. Il sistema di tutela che assiste il lavoro pubblico, rectius la committenza pubblica, garantisce, infatti, un effettivo controllo sulla affidabilità delle imprese, sulla loro solvibilità e sulla loro capacità di pagare il salario, tra cui la quota parte di pertinenza dellacassa Edile, attraverso un costante monitoraggio della regolarità contributiva ed amministrativa, cui strumento efficace di controllo costituisce il DURC la cui regolarità è richiesta in modo continuo,  mentre, nella committenza privata non esiste un adeguato strumento di controllo e verifica del DURC, richiesto solo all’inizio del lavoro.  Il dato  che più ci preoccupa, quindi,  è l’aumentare dei lavori privati,  senza che vi sia una adeguato sistema normativo che tuteli i lavoratori a pari di quelli impegnati nelle opere pubbliche. E’ da tempo che segnaliamo questa anomalia, questa discriminazione anticostituzionale.
  • Va sollecitata e sollecitiamo la norma che  unifichi  il Durc e punisca il committente che lo vìola, sia esso pubblico o privato. Dopo lunghe battaglie si è riusciti a sanare ed espellere dal mercato pubblico tutte quelle imprese “non sane”  con la piena applicazione del Durc e con la verifica della congruità delle ore lavorate  attraverso l’istituzione di una banca dati nazionali.

Ora è tempo, analogamente, di salvaguardare  anche gli operai che prestano la loro manodopera nei lavori privati,  già inquinato dalle false partite IVA e dalle cooperative nate ad hoc per evadere il versamento di una parte del salario alla Cassa Edile. Tutta questa situazione è intollerabile, insostenibile e cozza  con il principio di eguaglianza sancito dalla nostra Costituzione.

In questa battagliala Feneal Uilsarà in prima linea come sempre,  perché un settore che costituisce una fetta importante della nostra economia in termini di PIL, non può essere lasciato senza le dovute accortezze legislative che tutelino il buon lavoro, la sicurezza e la dignità dei lavoratori garantendo, nel contempo, le imprese sane che, invece, vogliono corrispondere e adeguarsi a tali norme.