Un tornado…chiamato Bergoglio!

di Rita Occidente Lupo

Repulisti: parola di Bergoglio! Papa Francesco sigilla i suoi primi 100 giorni, con un colpo di scure alla riforma curiale. Già annunciata, senza aforismi e calende greche, il Pontefice argentino ha messo mano ad un nuovo assetto, partendo dalle fondamenta vaticane. Senza batter ciglio da Santa Marta, rinnegando la superba dimora del Palazzo Apostolico, con le sue vecchie scarpe, sorridenti come il viso, fin dalle prime battute, sta ridisegnando la mappatura collaborativa. Ed un nuovo ruolo, vien fuori dalla sua fucina spirituale: il moderator, una sorta di manager, accanto al segretario di Stato. Francesco Coccopalmerio, ausiliare del cardinale Martini, 75 anni, famoso canonista, equilibrato e vicino anche a Ratzinger. Inoltre fibrillazione tra i porporati, in attesa di “traslochi”. Il fermento si respira a pieni polmoni: Bergoglio intende imprimere una poderosa virata a quanto finora ha potuto offrire il fianco a scandali e gossip. Imperturbato, procede come un ariete, come se sul suo cammino gli ostacoli non allentassero in alcun modo pacata determinazione. Neigiorni scorsi, dall’assenza al concerto per la fede, alle sue parole contro ogni sorta d’antisemitismo, un excursus in cui è stato possibile riscontrare un sempre maggiore accanimento “terapeutico” dello spirito. Il novello Francesco salutato con gioia da tutti, perchè atteso da troppo, pare libero, come gli uccelli dell’aria, di poter ramazzare “zavorra!” Specialemnte quando questa s’annida tra gli scanni della spiritualità. Le sue parole, incarnando l’esigenza spirituale di tanti, a voler riscontrare una Chiesa non più imbastardita di mondanità, ma epurata da quella temporalità che non rimanda più spirituale trascendenza. Il Papa, che in pochi minuti aveva già gettato l’amo della conquista dei cuori, col semplice “Buonanotte o buon appetito”  libero asseconda solo il proprio volere. Sgrossando la Chiesa da quell’ opulenta ricerca di benessere, che già da Sutri ne fece culla di potere terreno, anzicchè pio esercizio per il Regno dei Cieli! Natuale chiedersi come mai i precedenti 265 Pontefici non abbiano agito allo stesso modo. Nel senso di gestire la sede papale, nella dimensione originaria della sua genesi. Palpato il malcontento generale, per una Chiesa corrotta, in alcuni periodi decisivi della storia, al di là dell’assisense Francesco, altri vicari di Pietro non hanno usato il potere delle Chiavi, per ripristinare la primigenia immagine. Oggi, che il Papa resta ancora a Santa Marta e non mostra di avere alcuna intenzione di far le valigie, continuando a stringere il Crocifisso in ferro gesuita, mutuato con quello aureo papale, più di qualcuno teme che stia osando…troppo! Che determianti scandali, emersi anche in quest’ultimo scorcio di secolo, siano da sempre esistiti nella Chiesa, ma recentemente addirittura ingrossati dal malcostume imperante, senza rispetto di ceto o di rango sociale. Di qui lo stesso tirar i remi in barca di Ratzinger, non sentendosi più all’altezza di fronteggiare una Chiesa corrotta dal suo stesso interno. Mentre il plauso a Papa Francesco esplode da ogni cuore, il timore di molti, convinti che stia sfidando cosche di potere e lobby che annidate tra gli ori vaticani, non gli facciano allungare oltre il passo. Ma lo Spirito Santo, che l’ha pescato da lontano, sicuramente l’assisterà, rendendeolo martire di verità, con la coerenza del messaggio.