Cava de’ Tirreni: Città Unita, allarme chiusura Ospedale

L’ASL sta decretando la chiusura definitiva di tutti i piccoli Ospedali. Ora è toccato ad Agropoli. Presto toccherà a Cava . Verranno bloccati i ricoveri e questo causerà la chiusura dell’Ospedale che diventerà, in seguito un Psaut (Primo soccorso ambulatoriale territoriale) che è solo ed unicamente una struttura di primo intervento, attiva h. 24, incui è prevista l’assistenza medica solo per casi di minore complessità, l’osservazione medica breve e la piccola chirurgia, ed è in grado di fornire una minima e poco significativa prima risposta ai problemi di urgenza o emergenza per i cittadini che si presentano spontaneamente, prestando il trattamento definitivo per problemi minori, come, ad esempio, la traumatologia minore o le ferite di piccolo conto. Quale patologia si avvantaggia delle prestazioni del PSAUT, senza accedere impropriamente ai Pronto Soccorso Ospedalieri? Le patologie, che, pur urgenti, non abbiano un elevato indice di gravità; quelle traumatiche urgenti con lesioni superficiali che si avvalgono di un trattamento di chirurgia ambulatoriale; quelle urgenti differibili che si avvantaggino, ai fini della diagnosi e della scelta del successivo trattamento, del monitoraggio laboratoristico e strumentale previsto nel PSAUT, della breve osservazione e del trattamento monitorizzato. La lotta, quindi, non è per salvare l’intero Ospedale così come era fin dal 1500, perché ciò, ormai, è impossibile. Bisogna, invece, riuscire, con le buone o con le cattive, sempre in modo civile e democratico, ad ottenere un reparto di rianimazione che serva a stabilizzare il paziente gravissimo, con almeno sei posti letto, per poi trasferirlo presso i grandi centri, Salerno, Nocera, ecc. Sarebbe, quindi, auspicabile, onde  evitare dannose perdite di tempo, che la patologia maggiore, quella per la quale è necessario attivare il 118 attraverso la COT, non giunga ai PSAUT , ma se ciò dovesse accadere i presidi dovranno essere attrezzati per effettuare interventi finalizzati alla rapida stabilizzazione del paziente in fase critica e in caso di necessità al rapido trasferimento del paziente in ambulanza, degna di questo nome, con medico a bordo, per il Pronto Soccorso dell’Ospedale più vicino per il trattamento opportuno. Se così non sarà si rischierà di andare all’Ospedale di Cava, perdendo tempo prezioso, invece di rivolgersi immediatamente agli ospedali grandi viciniori. Non c’è più tempo, occorre subito una convocazione del Consiglio Comunale monotematico, cercando il consenso di ogni consigliere comunale -perché  l’Ospedale, la Sanità  intera, interessa tutti, a prescindere dai partiti, dai colori,  dai vessilli e dalle bandiere- su un ordine del giorno per il blocco della imminente chiusura dell’Ospedale, almeno fino a quando non vada in funzione la postazione  Psaut  perfettamente operativa, consentendoci così di lottare per ottenere il reparto di rianimazione fondamentale per salvare la vita dei pazienti gravi. Solo in seguito si potrà tentare di avere, in più, un ulteriore reparto di eccellenza, che per noi potrebbe essere l’ostetricia, a me molto a cuore, per far si che i  cavesi nascano a Cava. Per ottenere ciò occorre subito:

–   la convocazione di un consiglio comunale monotematico;

–  la preparazione di un’ordinanza sindacale per mantenere la continuità assistenziale del presidio ospedaliero, garantendo ricoveri e prestazioni sanitarie fino a quando non andrà in funzione l’attivazione della postazione Psaut;  

–  prepararsi ad una mobilitazione cittadina civile e democratica che già sto avviando.

L’ appello è a tutti cavesi . Dimostriamo chi siamo.

Tale articolo viene rimesso, al consigliere comunale di “Città Unita”, avv. Marco Senatore; ai senatori, deputati e regionali: Carfagna, Esposito, Cirielli e  Baldi, perché appoggino, nelle sedi opportune e competenti, le richieste di sessantamila cittadini cavesi che temono per la loro salute. 

 avv. Alfonso Senatore Presidente dell’ Associazione “CITTA’ UNITA”