Pontecagnano-Faiano: Dumbrava, appello al voto

“Perchè votarmi? Perchè vorrei contribuire ad un volto diverso della città del terzo millennio! Non solo sotto il profilo artistico, che mi vede in campo in qualità di pittrice e scultrice, presente in svariate kermesse anche internazionali, come recentemente a Bruxelles. Col sindaco Ernesto Sica “Noi per Pontecagnano”, per promuovere verde ed infrastrutture già avviate nel primo mandato dal sindaco uscente. Che accetta ultimare quanto avviato nel primo lustro.” Così Daniela Dumbrava, prima competizione elettorale giacchè il suo mondo, sempre colorato da oli e tempere, acrilici ed acquerelli. Dopo gl’indugi iniziali, l’artista che sa mescolare sapientemente fantasia e possesso cromatico, ha accettato di porgere un contributo personale alla candidatura del sindaco uscente Sica, mostrando di saper ben guardare oltre l’ostacolo localistico. Infatti, la Dumbrava, figlia, madre, moglie, vicina agli anziani ed alle fasce deboli, è molto impegnata nell’interazione con le fasce scolastiche e proiettata verso soprattutto i giovani. “Politiche giovanili e per la terza età, accanto a quelle già esistenti per la famiglia- continua- per far sì che in un momento che vede il Paese alle strette con la crisi economica e lavorativa, possano emergere anche soluzioni non migranti. Nel senso che tanti, ormai, hanno avviato il lungo esodo verso altri Paesi, nella speranza di trovare riscontro alle proprie legittime aspirazioni lavorative. Tra questi, numerosi artisti che, alle prime armi, vantando alle spalle studi di belle Arti, spinti a proiettare altrove il proprio talento. Spesso, orfani di comprensione, inseguendo la realizzazione dei propri iter scolastici, gettandosi alle spalle un Paese, con tanto da invidiare. Nel piccolo, la grandezza dell’uomo! Partendo dai vicini, prima di giungere ai lontani: il mio motto, nel momento in cui i cittadini intendessero, con il proprio voto, conferirmi il mandato per la consiliatura. Una Città che s’aprirebbe alla cultura in ogni tempo, all’arte come occasione e vetrina anche per altri Paesi, già dimostrato dal 1° Simposio Internazionale, da me organizzato nei giorni scorsi, che ha registrato altri Paesi confluire all’ex tabacchificio Centola, per workshop innovativi. Si è prodotto tanto con Palestina, Arabia e nostri connazionali, riuscendo anche a cogliere con Miguel Gomez, la body painting nella sua dinamica. Per tanti giovani, potremmo creare una vera e propria cittadella artistico-culturale in cui, band e talent scout, si cimenterebbero con spazi autonomi. Così anche per ingannare la solitudine di tanti anziani, i linguaggi non verbali fungerebbero da traino per la libera espressione”. La speranza, che anche il Sud suoni la riscossa, partendo dai singoli territori, nei quali a lungo il retaggio dell’incultura ha rallentato l’emancipazione dettata da quel processo post unitario, che intinse nel sangue di tanti martiri, la storia del tricolore!”