Cava de’ Tirreni: Pagine di Parole “Conversazioni su giornalismo”

 Ritorna Pagine di Parole, con il terzo appuntamento che si terrà il 24 maggio alla Mediateca Marte alle 19:00 e vedrà i giornalisti dell’associazione giornalisti Cava-Costa d’Amalfi, Lucio Barone, impegnati in Conversazioni sul giornalismo incentrate questa volta sul giornalismo sociale e di inchiesta, grazie alla giornalista ospite, Amalia De Simone. Intervista Imma Della Corte. Ad aprire la serata il presidente dell’associazione Walter Di Munzio, per portare il saluto ma anche per testimoniare l’importanza del giornalismo quale voce libera, capacità di esprimersi secondo il principio costituzionale della libertà di stampa. Amalia De Simone, giovane giornalista originaria di Ercolano, è collaboratrice di prestigiose riviste, ed è impegnata nella realizzazione di video-inchieste per il Corriere della Sera e per la Rai. I suoi reportage sono stati citati in alcuni saggi di autorevoli scrittori, la sua storia di cronista minacciata dalla mafia è stata raccontata nell’e-book “La donna che morse il cane”,  una delle 5 protagoniste del libro di Gerardo Adinolfi. E la De Simone  della  lotta alla criminalità organizzata ne ha fatto una missione, un modus vivendi, una ragione, una denuncia da parte di chi combatte tutti i giorni in una terra bellissima ma che da sempre è teatro di guerre sanguinose e di ingiustizie della criminalità organizzate, una piaga che con tentacoli di polpo, è presente ovunque. Testimonianza di coraggio e di lotta contro la criminalità organizzata Amalia De Simone, una delle autrici del Dem dizionario enciclopedico sulle mafie, la prima opera del genere nel mondo, dirige da anni Radio Siani, la radio di Ercolano dedicata a Giancarlo Siani, giornalista ventiseienne ucciso dalla mafia il 23 settembre del 1985, inseguito ad un articolo pubblicato sul quotidiano “Il Mattino” che raccontava i particolari dell’arresto di Valentino Gionta, boss di Torre Annunziata. La Radio, composta da un gruppo di ragazzi che hanno l’obiettivo di cambiare le cose e realizzare un domani migliore, è un megafono di voci che hanno nella legalità il primo obiettivo e diffondono messaggi di informazione e di speranza. Altro ospite d’onore della serata, Isaia Sales,  docente di storia della criminalità organizzata nel Mezzogiorno d’Italia presso l’Università Suor Orsola Benincasa, il filosofo anticamorra. legato alla De Simone non solo per la lotta alla camorra ma anche perché membro del CTS, Comitato tecnico scientifico di Radio Siani. Una curiosità riguardo la radio è la sede, in quanto si trova in un bene confiscato al boss Giovanni Birra, clan opposto alla famiglia degli Ascione. Per perseguire ulteriormente lo scopo sociale di divulgazione e sensibilizzazione degli ascoltatori sui messaggi di legalità, la radio, riconosciuta come associazione di promozione sociale, ha anche un suo portale. Insomma una realtà che si pone in antitesi a quanto esisteva in precedenza, come l’esempio di Radio Nuova Ercolano, trasformata dai boss locali in un modo per comunicare con gli affiliati del carcere di Poggio Reale. Dunque, un’esaltazione della libertà di stampa e del coraggio di esprimersi, che contraddistingue da sempre Amalia De Simone, che ha ricevuto il premio per la libertà d’informazione, due volte il premio di Cronista dell’anno (nel 2004 e nel 2012), è stata finalista del Premio Ilaria Alpi e,  recentemente, ha ricevuto, per conto della sua radio, il Premio Giuntella per la libertà di stampa e un riconoscimento per l’impegno civile, e per il suo lavoro ha vinto uno dei premi Rampino per il giornalismo d’inchiesta per il corriere.it . Il nome di Amalia De Simone, inoltre, è sempre più legato negli ultimi periodi alla lotta contro la precarietà del lavoro di giornalista, di chi ogni giorno racconta, scrive e molte volte si mette a rischio pagato due tre euro ad articolo, o alle volte addirittura non pagato. Lotta iniziata anche per l’ingiustizia subita e per la causa che la vede protagonista con “Il Mattino” di Napoli, che le ha chiesto un risarcimento danni di circa cinquantadue mila euro, il 70% di una causa persa, nonostante la stessa De Simone abbia mandato in tempo smentita. Tanta la solidarietà che ha circondato la De Simone, lo stesso presidente dell’Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino ha introdotto a dicembre durante la conferenza stampa dell’uscente presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti  la vicenda che vede protagonista la giornalista. Nel suo discorso, Iacopino facendo anche riferimento a Giancarlo Siani, ha dichiarato:  “Siani era un precario e i precari vanno onorati da vivi non da morti”. E da vivi si deve imparare a non avere paura di parlare e di denunciare, perché così cadono le forze di quel potere che ancora esiste sui nostri territori e che, multiforme e dalle innumerevoli caratterizzazioni ed ambiti di applicazione, si nasconde sotto il nome Camorra.