Inghilterra fuori dall’UE

Giuseppe Lembo

L’UE perde pezzi; gli inglesi verso la secessione. Londra carezza sempre più l’idea di uscire dall’Unione Europea. Il Regno Unito non trova più interesse a restare in Europa; da sempre fortemente euroscettico al punto di non aderire alla moneta unica e da rimanere fuori dall’eurozona, ora è sempre più interessato ad abbandonare l’Unione. Per questo passo, il primo ministro Davide Cameron pensa di promuovere un referendum, per fare decidere al popolo inglese la definitiva uscita dall’Europa che non ha mai convinto e tantomeno entusiasmato gli inglesi e soprattutto i conservatori inglesi che chiedono a viva voce di liberarsi del vincolo stretto e poco utile di un’unione che di fatto non è mai stata tale, in quanto le dannose anime europee non si sono mai sentite veramente unite; sono mancati e mancano tuttora i presupposti, che sono soprattutto quelli dell’unità vera dei popoli d’Europa. Come potrebbe essere l’Europa orfana di Londra e degli inglesi? Sicuramente sarebbe un’uscita non indolore; avrebbe certamente conseguenze di notevole rilievo per tutti i popoli che oggi fanno parte dell’UE.

Il quadro d’insieme sarebbe quello di un generale indebolimento; tanto, soprattutto, per la portata internazionale di Londra e del popolo inglese nei confronti del resto del mondo.

L’Inghilterra, non è un partner secondario, ha avuto ed ha un ruolo di primo piano nei rapporti dell’Europa con il mondo, soprattutto per effetto della sua esperta e consolidata diplomazia in ambito internazionale.

L’Europa senza il Regno Unito, grande sostenitore del mercato unico e delle politiche di liberalizzazione, farebbe un grande e grave passo indietro per le opportune aperture europee alle politiche economiche necessarie allo sviluppo, senza le quali i popoli d’Europa sono destinati a vivere in condizioni di difficile sopravvivenza come sta capitando oggi all’Italia, verso la quale, con altri Paesi dell’UE, viene sempre più meno la necessaria solidarietà di un vero insieme europeo.

Tanto, purtroppo, non succede per effetto delle politiche protezionistiche dei popoli d’Europa che egoisticamente pensano sempre e solo a se stessi e sono indifferenti al difficile destino degli altri partner.

Con l’uscita dell’Inghilterra dall’UE crescerebbe e non poco il protezionismo economico-finanziario dei più forti rendendo la vita sempre più difficile, da vero e proprio inferno ai più deboli d’Europa, Italia compresa.

Anche la cultura poco europea delle riforme per trasformare l’Europa dei banchieri in Europa dei popoli, subirebbe una ulteriore e traumatica battuta d’arresto.

Un’Europa dimezzata pronta al suo definitivo declino.

Avremmo gli scenari europei dominati dalla Germania ed in subordine dalla Francia; tutti gli altri Paesi partners sarebbero solo delle semplici comparse di un irreale mondo, orfano purtroppo, del protagonismo vero della gente d’Europa, a cui non ha pensato e forse non penserà mai la finta Unione d’Europa, nata soprattutto per il nobile obiettivo dell’insieme delle diversità.

A tifare per l’uscita dell’Inghilterra dall’UE è soprattutto la burocrazia di Bruxelles convinta, dalla sua arroganza di potere, di poter agire in modo più autonomo e secondo schemi predefiniti più dagli apparati che dalla politica dell’Unione, purtroppo e sempre più nelle mani dei pochi che sono da sempre impegnati a garantirsi i propri privilegi, adottando politiche protezionistiche sempre più strette, come per l’Italia che sta morendo anche di Europa, per un rigore disumano che affama, creando il vuoto assoluto nelle produzioni e quindi nel lavoro, sempre più irraggiungibile, per le tante, tantissime fabbriche che chiudono, negando così il futuro soprattutto, ai giovani.

Londra ha preso ormai la sua strada; è quella definitiva del fuori dall’Europa verso cui rema una forza d’urto a cui sta particolarmente stretto l’inconcludente cammino europeo che non porta giovamento ai popoli d’Europa, in quanto non riesce a produrre ricchezza ed a creare opportunità di lavoro soprattutto giovanile.

L’Europa così come intesa e così come funziona adotta sempre più e solo politiche di rigore che non garantiscono la gente d’Europa, ma solo l’anima sporca dei banchieri senza scrupoli, del tutto indifferenti al dramma umano di tanta gente europea, che vive disperata e non ce la fa più a campare.

Se questo è normale per l’Unione Europea, c’è da chiedersi, da parte di tutti, di che unione si tratta e per quali nobili obiettivi, ammesso che ci siano, bisogna continuare a stare insieme?

Per l’Italia e l’Europa di oggi significa sempre più e solo scenari di disperazione e di morte; trattasi di scenari tristi che non giovano a nessuno; ma veramente a nessuno.

All’orizzonte non ci sono segnali di cambiamento possibile; ci sono solo scenari farsescamente ricchi di non lavoro e di tante nuove povertà che hanno spinto il nostro Paese indietro, creando situazioni di sottosviluppo da ultimi anche nei confronti degli stessi partner europei e soprattutto nei confronti della Germania fortemente attenta a garantirsi egoisticamente il proprio futuro, pensando al tutto per sé e manifestandosi indifferente per tutto quello di negativo che le succede attorno, in un clima da sepolcri imbiancati, ultima dimora terrena per tanti che, impossibilitati a vivere, non avendo di che vivere, decidono di farla finita con la vita.

Se questa Europa ci ha regalato tutto questo che sa di depressione e di morte, allora seguendo l’esempio virtuoso dell’Inghilterra che non ha mai fallito il suo ruolo nella storia, è opportunamente necessario riprendersi, anche come Italia, la propria autonoma libertà.

Tanto, attraverso un referendum popolare, lasciando così al popolo italiano sovrano la sua piena libertà di scegliersi il proprio futuro, rimboccandosi le maniche ed affidandosi alla sua geniale creatività ed alla sua capacità di riemergere, liberandosi dalla attuale posizione assolutamente scomoda ed inopportuna del culo del sacco in cui ci ha spinto il rigore europeo, con indifferenza per i tanti drammi umani che si vivono sul suolo italiano, da parte di tanta gente italiana che sta morendo per colpa di una miscela esplosiva che si chiama Italia e soprattutto Italia, Paese d’Europa.

Agli italiani proprio non interessa un’Europa, purtroppo, inconcludente ed inconsistente che regala solo vincoli così come vogliono i signori dell’economia e della finanza, manifestandosi indifferenti al necessario salto di qualità d’Europa politica, umana e culturale, le grandi e vere anime dell’Europa dei popoli d’Europa per cui è nato in anni lontani il progetto d’insieme dell’Unione Europea, oggi purtroppo ancora, solo una brutta e disumana unione che, così com’è, è meglio cancellare, ridando la libertà d’azione ai singoli stati europei che hanno bisogno dell’Europa dei popoli e non dei potentati e de protettorati che fanno maledire a tanti un destino anomalo ed inconcludente di una sempre più anomala ed inconcludente Unione Europea, con una burocrazia feudale che vive ed opera per sé e per i propri privilegi, assolutamente indifferente a dare un diverso futuro ai popoli protagonisti in Europa.