Salerno: Acque reflue, a rischio stagione turistica Costiera amalfitana e capoluogo

   A denunciare la questione è il segretario generale della Cisl salernitana, Matteo Buono, che allarmato dall’ennesimo caso, che rischia di portare al collasso l’economia ricettiva della Divina, ha inviato una lettera all’assessore provinciale all’Ambiente, Adriano Bellacosa, ai sindaci di Vietri sul Mare, Cetara e Cava de’ Tirreni, ai presidenti dell’Ato 4 e dell’Ausino e ai liquidatori del Siis. “Lo scorso mese di novembre, grazie ad una sua lodevole iniziativa”, ha scritto nella missiva Buono indirizzata a Bellacosa, “riproponeva l’urgenza della messa in funzione dell’impianto di collettamento e di depurazione delle acque reflue dei comuni di Vietri sul Mare e, in parte, di Cava de’ Tirreni, attraverso il collegamento con l’impianto di depurazione di Salerno. Tutti i soggetti coinvolti, secondo le informazioni di stampa, presero impegno per la risoluzione della problematica”. Parole però che, secondo il sindacato, non sarebbero riscontrate nei fatti: “Purtroppo registriamo che, in distonia con i provvedimenti assunti dall’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, che ha annunciato lo stanziamento di importanti fondi per il miglioramento delle qualità delle acque del mare della provincia di Salerno, riconoscendo una importanza strategica al settore, le acque reflue di Vietri su Mare e di una parte del Comune di Cava de’ Tirreni sversano ancora a poca distanza dalla marina. La vicenda, per alcuni aspetti paradossale, non può essere seppellita sotto una coltre, mista di burocrazia ed irresponsabilità”. A confermare le dichiarazioni di Buono ci sono i dati dell’Arpa Campania. Infatti, nella mappa interattiva 2013 consultabile sul sito web dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente, il primo e il secondo tratto di spiaggia della Marina di Vietri sul Mare sono state classificate come non balneabili. Stesso ragionamento per Cetara, dove la frazione Marina è off-limits per i turisti. La situazione si ripercuote anche sulle costa di Atrani (non balneabile l’intera spiagge secondo la mappa Arpac) e Salerno. Nel capoluogo infatti 4 sezioni su 7 individuate dagli ispettori ambientali della Regione non sono consigliate per la balneazione. Dati che preoccupano Buono, anche in vista dell’imminente stagione estiva, che rischia di trasformarsi in un flop per la Costiera amalfitana e Salerno. “Occorrono immediatamente misure d’intervento per gli operatori del settore turistico della Divina e di Salerno, che per questi motivi rischiano di veder vanificate le proprie capacità produttive – scrive ancora Buono -. Un mare pulito è un investimento sicuro per le generazioni future. In questo modo non si aiuta un’economia locale già in crisi in diversi settori. Il turismo dovrebbe essere il nostro punto forte e invece ci troviamo a fare i conti ancora con questi problemi”. Poi l’affondo sullo sperpero di denaro: “Ciononostante, l’impianto, costato diversi milioni di euro alla collettività, produce costi di gestione che incidono sul bilancio di alcuni enti pubblici e, di conseguenza, nelle tasche dei cittadini. Crediamo che sia giunto il momento di scrivere la parola “fine” a questa infinita storia. La invitiamo”, ha scritto Buono a Bellacosa, “pertanto, a convocare, ad horas, i rappresentanti di tutti gli Enti coinvolti nella specifica questione perché  si assumano gli atti necessari prima dell’inizio della stagione balneare  e, al contempo, aggiornare la scrivente Organizzazione Sindacale sugli sviluppi della procedura che tocca un tema caro ai cittadini sia dal versante della tutela dell’ambiente e della salute che economico ed occupazionale.