Agropoli: Cisl su chiusura ospedale

La riorganizzazione del comparto sanitario è una necessità impellente, proprio a salvaguardia del diritto alla salute. Purtroppo dalla lettura della disposizione sembra che si stia pianificando solo la chiusura dell’ospedale. Bisogna ricordare ai tecnici che coadiuvano il Direttore Generale che lo stesso decreto 49 del 27 settembre 2010, non prevede la chiusura del plesso, ma una sua riconversione in centro ambulatoriale ad indirizzo oncologico e in struttura residenziale per cure palliative. Viene garantita una postazione di primo soccorso per 24 ore, coadiuvata da strutture specialistiche. Garantiti i servizi di laboratorio analisi e di radiologia, sostanzialmente viene garantita l’obbligatorietà di una fase di controllo sulla possibilità che tale riconversione sia realizzata in un cronoprogramma di 6 mesi: blocco dei ricoveri entro 3 mesi, entro 4 dimissione di tutti pazienti, entro 5 chiusura della terapia intensiva e dell’UTIC ed entro 6 trasferimento del personale in eccedenza. Tale progettualità oltre ad essere obbligatoria serve a verificare la percorribilità dell’ipotesi di riconversione. L’accelerazione di tutte le procedure  mostra una incomprensibile frettolosità su processi importanti sia per gli operatori che per i cittadini. Il confronto negoziale su tali aspetti è un elemento essenziale e non trascurabile da un management che vuole caratterizzarsi per ricostruire un sistema sanitario fondato sull’appropriatezza delle prestazioni e a partire dai reali bisogni dei cittadini.”