Daniela Dumbrava, surrealismo materico per il nostro tempo

Rita Occidente Lupo

Quando la vita canta la sua magia in tanti rivoli dell’esistenza, che esplodono in vorticose girandole sentimentali: la pittura di Daniela Dumbrava, in arabeschi sentimentali, che mutano il verso dell’umano sentire. In cromìe accese, in campiture che offrono un’immediata fruizione catartica a chi per la prima volta impatta le tele di diverse dimensioni. E nelle quali è possibile scorgere sagome, prospettive, immagini: in un suusseguirsi di linee scorciate, forme abbozzate, colori stemperati. Una pittura decisamente intensa, che con foga rivela volitività: una tempra audace, quella che l’artista denota grazie ad un astrattismo materico, che volta le spalle a schemi ed a geometrie concettuali. Smalti, resine, acrilici, grazie al sapiente uso di spugne e spruzzi con alcol, supportati da abili mani in cui pare che la stessa arte, venga di volta in volta plasmata, per addivenire sempre in nuove forme e ricrearsi, quasi a mo’ d’araba fenice, sempre pronta a rinascere. Giammai paga di essere recintata e dimensionata: una creatività esplosiva, dirompente, vien fuori dalla vorticosa impronta, che talvolta l’artista imprime dai propri conati emotivi, sull’opera stessa. Finora non si noverano i molteplici apprezzamenti della critica, che rendono le opere della Dumbrava, protagoniste di collettive o di personali in Italia ed all’estero. Infatti, dal 3 al 5 maggio, all’Amart Gallery di Bruxelles, sarà presentato un catalogo con affermati artisti, tradotto in cinque lingue, che presenta anche le sue opere, febbrile pittrice, che non conosce battute d’arresto. “Nei prossimi giorni sarò anche al Workshop di Centola, a Pontecagnano Faiano- dichiara-nel quale circa 25 artisti di diversa provenienza, Giordani, Palestinesi, Iraniani, Egiziani, si cimenteranno intorno allo scultore di fama nazionale Donato Insalata. Saranno coinvolte anche le scolaresche, che potranno assistere al body painting, che mi vedrà con il celebre Miguel Gomez, alle prese con una pittura che rende il corpo umano dipinto, una vera e propria opera d’arte.  Il 16 maggio toccherà ai diversi lavori, un vaglio critico. In giugno poi, porterò in Bulgaria sempre il body painting. Credo che l’arte sia la migliore espressione comunicativa, per cui anche nelle scuole ho avviato un discorso cromatico con i più piccoli, cercando di far comprendere come i linguaggi non verbali, siano a volte più eloquenti, di tante parole! Inoltre, ognuno può attraverso l’arte, esprimere il proprio sentire, senza temere smentite!