Potenza: ricorso dell’ Aor San Carlo e dell’ Asp

L’Aor San Carlo e l’Asp di Potenza presentano ricorso contro la delibera del sub commissario alla Sanità della Regione Campania che in evidente deroga delle regole fissate nella legge 502 del 1992 ha limitato il diritto dei cittadini campani ad accedere ad alcune prestazioni sanitarie nelle altre regioni meridionali, sottoponendole a preventiva autorizzazione. “Si limita così la libertà di scelta – ha commentato l’assessore alla Salute della Regione Basilicata, Attilio  Martorano – dei cittadini. Invece di seguire una logica programmatoria di più ampio respiro, con questo atto unilaterale si rischia di indebolire il patto costitutivo del sistema sanitario nazionale, che si fonda appunto sulla integrazione delle offerte dei diversi sistemi sanitari regionali. E’ evidente che in un contesto di drammatica crisi finanziaria, un sistema sanitario sano e in crescita come quello della Basilicata ha finito per rappresentare un polo di attrazione extraregionale, soprattutto per quelle aree interne  maggiormente colpite dai tagli orizzontali inferti dai commissariamenti. Sosteniamo quindi con forza le ragioni dell’azienda sanitaria di Potenza e dell’azienda ospedaliera San Carlo che oltre a difendere i propri legittimi interessi, concorrono a garantire il rispetto del diritto di tutti i cittadini alla migliore sanità possibile”. “Le prestazioni sottoposte ad autorizzazione – spiega il direttore generale dell’Asp di Potenza, Mario Marra – sono esattamente quelle in cui la nostra offerta è particolarmente attrattiva: pensiamo infatti a Venosa che con il dipartimento regionale di Oculistica costituisce un polo di eccellenza non solo per le aree interne della Campania ma anche della Puglia. Ma c’è anche una struttura altamente qualificata come il don Gnocchi di Acerenza che attrae pazienti nell’area della medicina fisica e riabilitativa. Siamo sicuri che il giudice competente saprà ristabilire il principio generale del diritto alla salute per tutti i cittadini”. “Questo provvedimento dai palesi tratti di illegittimità – conclude il direttore generale dell’Aor San Carlo Giampiero Maruggi – arriva a poco più di un mese di distanza dal servizio del “Corriere del Mezzogiorno” che segnalava la forte attrattività del San Carlo verso l’utenza della provincia di Salerno. Della forte crescita dell’ospedale di Potenza è recentissima testimonianza l’inchiesta condotta dal Sole 24 ore Sanità, che utilizzando i più rilevanti indicatori di esito, colloca il San Carlo al primo posto nel Sud e al 12° in tutt’Italia, tra 114 aziende ospedaliere e universitarie. Così come è evidente che Pescopagano, per una tradizione consolidata da decenni, è il polo ospedaliero di riferimento per una significativa area del “cratere” campano. Al costante afflusso in area ortopedica nell’imminente futuro si andrà ad aggiungere la nostra nuova offerta di un polo riabilitativo di terzo livello, capace di assicurare assistenza e cure di eccellenza per pazienti con gravi lesioni midollari e spinali. Non si può falsare così la sana concorrenza tra sistemi contigui. Non c’è stata da parte nostra nessuna pratica opportunistica né attrazione sulla bassa complessità ma una scrupolosa attenzione all’appropriatezza. E quindi siamo convinti di rappresentare l’interesse collettivo e attendiamo con fiducia un riconoscimento in tal senso da parte del giudice chiamato a decidere”.