Urne aperte? Renzi “Fate presto!”

Rita Occidente Lupo

Correre al voto subito, in un Paese allo sbando! Retorica, frase fatta, realtà sotto gli occhi di tutti! Lo sguardo, verso l’alto! Verso le sedi istituzionali del potere, che nessuno riesce più a capire da che parte giri. Verso l’Alto, che Papa Francesco continua a far sentire vicino all’uomo, depresso dalla crisi lavorativa, sul baratro del suicidio per crisi economica imprenditoriale! In un momento in cui tanti ancora solleticati dal divismo, l’interrogativo incalzante su chi siano i vincitori di queste ultime competizioni, giacchè lo scenario rimanda solo feriti in campo. Un Governo claudicante, artrosico, rattoppato e chi più ne ha, più ne metta. Un tempo, i partiti, oggi, la crisi della politica! Un tempo, i cittadini sapevano a chi corrispondevano simboli e volti, oggi un marasma, che cerca di salvare la faccia della competizione. Dilaniando ideologie e programmi: stracciando promesse e propositi. Dictat: Governare! Nel bailamme che non si riesce a decodificare, soldatini di piombo, cacciati dalla scatola di latta delle occasioni: alfieri in giacca scura e cravatta istituzionale, per una comparsa col contakilometri. Infatti, checchè se ne dica, le urne si dischiudono sempre ulteriormente anche tra mille interrogativi di una legge che deve necessariamente esser rivisitata per andare avanti. Per poter governare! Il paradosso politico, in fondo, proprio questo: a nessuno conveniva mutarla, ma ora tutti come in una rete di ragno! E mentre spuntano nomi, Renzi si fa la sua campagna elettorale, anche se non ha mai smesso, gli azzurri, cacciano l’asso nella manica, grintosamente giovane la Meloni, da poter bilanciare il sindaco fiorentino, Grillo in apnea, quasi stanco di randellare a destra ed a manca. Un po’ come succede agli otri! D’altronde, il fanatismo politico, gioca sempre certi tiri mancini: quando si è in sella, in tanti a voler esser compagni di cavalcata, ma basta barcollare anche dal destriero di razza, che già ci si guarda intorno. Un amarcord non troppo lontana la provincia salernitana: quando risultò vincitore il presidente Edmondo Cirielli, una maggioranza variegata a fargli ala, ora, dopo la scissione dei Fratelli d’Italia dal Pdl e la vittoria salernitana azzurra, tanti a prenderne le distanze, per salire sul carro dei nuovi vincitori, almeno stimati tali, senza alcuna coerenza nè debito d’amicizia, anche politico! Così va la vita, così son gli uomini: ovviamente l’amministrazione di Cava de’ Tirreni, non esente da tali venti!!!!