L’Italia e’ cambiata

Giuseppe Lembo

L’immagine italiana fortemente legata al comico, al clown Peppe Grillo, è un’immagine assolutamente falsa ed inopportuna. Grillo, possiamo considerarlo, piuttosto, ed in alternativa, l’uomo giusto al momento giusto. L’uomo che ha saputo capire il Paese in anticipo ed avendolo capito, da protagonista intelligente ha saputo scuoterlo, usando immagini forti ed efficaci, mettendo sottosopra l’ormai da troppo lungo tempo immobile pianeta della politica italiana. Peppe Grillo ha saputo creare finalmente e dal niente un movimento di opinione assolutamente sconvolgente; tanto, attraverso le adunate di piazza sia virtuale che reale, pronta ad agire ed interagire, rendendosi attiva protagonista di un cambiamento fortemente voluto dagli italiani, stanchi di subire lo strapotere di consorterie politiche, ormai del tutto indifferenti al destino degli italiani e sempre più attori-farsa di una politica-potere, egoisticamente e familisticamente impegnata al tutto per sé ed a distribuire laute prebende, con il denaro pubblico, alle schiere sempre più numerose di politici e cortigiani che, in modo del tutto innaturale, hanno costruito da decenni il ruolo sacro del politico a vita, figura assolutamente inossidabile ed intoccabile, per effetto di una investitura a divinis. Per salvare l’Italia basta poco; basta, prima di tutto, smetterla con i teatrini della politica; basta diventare seri quanto basta per pensare al futuro, ad un futuro possibile a cui saperci credere. Occorre, per questo progetto, assolutamente necessario, mandare a casa la vecchia classe dirigente; proprio come vuole Peppe Grillo che intende azzerare le vecchie situazioni, mandando a casa i responsabili dello sfascio Italia.

Occorre, per questo, un possibile e concreto riferimento europeo; il nostro potrà essere un Paese in cammino, solo cambiando il sistema. Lo si può fare, prendendo a modello l’Islanda che si è autorigenerata; si è autorigenerata, liberandosi di tutto il marcio che la stava inevitabilmente portando ad una fine certa. L’Islanda si è salvata mandando a casa tutta la classe dirigente, cancellando la vecchia politica, nazionalizzando le banche, annullando il proprio debito e cambiando la Costituzione là dove è stato necessario cambiarla. Chi può fare tutto questo in Italia? Chi ha deciso di tagliare il cordone ombelicale con il passato, cancellandolo e pensando a costruire un nuovo modello di sistema Paese, con più protagonismo dal basso e con più partecipazione da parte della gente comune, da sempre tradita, da sempre abbandonata a se stessa? C’è nel nostro Paese una rivolta generazionale ed oltre dei tanti che rivendicano dalla società civile un ruolo da protagonista attraverso forme di democrazia diretta. A capire gli esclusi di sempre, è stato proprio il Movimento 5 stelle di Peppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, con la benedizione di Dario Fo che hanno saputo parlare a milioni di italiani, assolutamente pronti a saltare il fosso, invocando l’atteso cambiamento ed una politica per la gente, con la centralità del Parlamento, il simbolo di un’italianità perduta e tutta da recuperare, per evitare l’inevitabile deriva morale e civile del Paese che deve capire l’importanza dei diritti, non escludendo però i doveri. Tante le nuvole nere che incombono minacciose sulla politica italiana e più in generale sul nostro Paese. Abbiamo ancora un insieme italiano ed un senso comune di appartenenza ad un’italianità unica ed indivisibile? In tanti vanno gridando, allo scandalo di un populismo quasi forcaiolo. Ma è forse frutto di populismo fine a se stesso, pensare concretamente al popolo? Al popolo sovrano che tutto può ed a cui tutto si deve? Non è forse più dannosa la deriva demagogica del tutto che diventa niente e dei poteri forti trascurando così le attese di cambiamento in percorsi di amara conservazione con possibili derive antidemocratiche che ci spingerebbero all’indietro verso un passato che non ha dato niente di buono e che ci serve da lezione per costruire un diverso presente e più ancora un futuro nuovo assolutamente utile per vivere da uomini democraticamente liberi nel nostro Paese, purtroppo, antropologicamente ammalato ed essere protagonisti attenti anche nel progetto globale di cambiare il mondo, rifondandone i comportamenti umani ormai fortemente logorati dal tempo?