Papa Francesco, tra passato e futuro

 Claudio Di Mella

Il nuovo Papa ha incontrato immediatamente il consenso del pubblico, non soltanto romano, perché si è presentato in un modo molto semplice ed alla mano, ‘sì da dare l’impressione di essere uno dei fedeli che lo ascoltavano e non certo il Vicario di Cristo, il capo della Chiesa universale, il grande personaggio venuto dalla lontana Argentina. In realtà, è piaciuto a tutti; non è mancato chi lo ha paragonato a papa Giovanni 23°, evidentemente un po’ esagerando. Purtroppo, non sono mancate critiche anche esagerate: la stessa Argentina, la sua patria, in gran parte è stata contentissima per l’elezione di Bergoglio al soglio di Pietro, ma non è mancato chi lo ha criticato anche con grande cattiveria, accusandolo soprattutto di non avere contrastato con efficacia i governi dittatoriali; di essere stato in buoni rapporti con Evita Peron; e di avere avuto buoni rapporti con il dittatore Videla, a cui diede la comunione e con il quale fu visto anche giocare a bocce. Altri ancora, non argentini, ma soprattutto italiani, lo hanno giudicato l’anti-Ratzinger, per la sua umiltà e perché già nello scorso conclave gli si era contrapposto, finendo sconfitto. E’ come se avesse voluto vendicarsi di quella sconfitta. Tutto questo, però, lo hanno inventato i giornalisti, perché un Papa, essendo rappresentante di Cristo in Terra, non può certamente pensare a vendicarsi di nessuno, ma deve pensare piuttosto ad amare il prossimo, tutto il prossimo, compresi i cardinali ed il suo ex antagonista, al quale deve anche gratitudine, perché se Ratzinger non si fosse dimesso, lui oggi certamente non potrebbe essere Papa. Ricordo anche che lo stesso Ratzinger fu accusato di avere simpatizzato con i nazisti, ed era una grande bugia. Che gusto ci sia a criticare un personaggio, che è stato eletto meritatamente Pontefice, e che sarà il capo di tuttala Chiesa, io non riesco a capire. Sarà Satana, sempre attivo, per colpirela Chiesadi Cristo, come dice Padre Livio Fanzaga, e a volerla distruggere. I Gesuiti, la compagnia di Gesù, a cui il nuovo Papa appartiene, hanno reagito male perché Bergoglio si è chiamato Francesco e loro hanno sempre combattuto i francescani. A noi, aldilà delle polemiche, a cui non siamo interessati, il nuovo Papa piace e ricorda altri pontefici ugualmente umili e che hanno saputo rinnovare profondamentela Chiesa. ICardinali cercavano un Papa pastore e non un Papa politico, e, con l’aiuto dello Spirito Santo, hanno scelto l’uomo giusto, dal quale noi ci attendiamo molto, soprattutto per quanto riguarda il rinnovamento del costume ecclesiastico. Ha 76 anni e potrebbe non avere la forza necessaria per rinnovare profondamentela Chiesa, ma ogni Pontefice è assistito dallo Spirito Santo. Pertanto, gli anni contano poco, soprattutto se pensiamo a Giovanni 23°, eletto già vecchissimo, che convocò il Concilio Vaticano Secondo, portato poi a termine da Paolo VI, che ha rinnovato dall’internola Chiesariscuotendo molti consensi ma provocando anche forti lacerazioni.