SHERIA Legge

Padre Oliviero Ferro, missionario saveriano

La legge è la legge, ma chi poi la fa osservare? Normalmente è il capo che, attraverso i suoi collaboratori, la impone a tutti. Se poi qualcuno non la osserva, cominciano i problemi:multe fino ad arrivare al carcere. Però c’è sempre qualcuno che ha imparato le scorciatoie e “collabora”(cioè fa la corruzione). E i capi sono sempre molto sensibili ai “cadeaux”(ai regali). Quando il vescovo ci aveva chiesto di regolarizzare i terreni della parrocchia presso i vari capi, la risposta era sempre la solita “la mia bic non mangia pietre”(cioè dammi qualcosa, altrimenti niente da fare).  Di solito si limitava a qualche birra, ma se era più importante voleva qualcosa di più. Naturalmente noi cercavamo di limitare i problemi, non accettando questo comportamento con tutte le conseguenze, cercando di far ragionare che esiste una legge e che anche lui la deve seguire. C’è poi un’altra legge che riguardava la scuola, cioè gli esami trimestrali. In Congo c’era la frase famosa “il faut cooperer pour reussir(cioè bisogna cooperare per  farcela). E quindi il professore chiedeva ai ragazzi soldi e alle ragazze la collaborazione in natura. C’era chi rifiutava e spesso non passava gli esami. Chi accettava, passava, ma con qualche problema di coscienza. Già lo diceva Dante “ci son le leggi, ma chi pon man ad elle?”. In ogni caso, anche l’educazione alla legalità faceva parte della missione. Diversi animatori si erano impegnati in questo, anche a costo di rischiare la vita, o perlomeno la loro libertà.