“Salerno Crea” con tantissimi artisti

Sono sempre ben accolte le iniziative tese a radunare i fermenti culturali e artistici della nostra città,  e facciamo gli auguri a “Salerno Crea” e a chi ha saputo portare avanti questa idea. Ma ferisce sapere che non tutte le iniziative ricevono la stessa accoglienza da parte delle istituzioni, e la nostra, che risale al2009, ha incontrato soltanto porte chiuse. A Salerno abbiamo dato vita alla Federazione Nazionale Autonoma Artisti Vari, allo scopo di creare un coordinamento  di tutti gli artisti professionisti salernitani che ci permettesse di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale e artistico della città. La cultura per una comunità ha la stessa valenza della produzione industriale, perché genera sviluppo, crescita, consapevolezza e arricchisce i cittadini. Ed è per questo che la nostra organizzazione è aperta a tutti i professionisti dell’arte e dello spettacolo e non agli hobbisti, il valore aggiunto che vogliamo dare è la qualità, non l’improvvisazione e l’inconsistenza. Ci sono centinaia di artisti salernitani talentuosi che sono costretti ad emigrare o che restano relegati nell’ombra, perché a Salerno e provincia non trovano il loro spazio, non si punta su di loro, ma vengono presi in considerazione solo una volta raggiunto il successo. Abbiamo presentato progetti importanti, coinvolgendo oltre 300 artisti professionisti di Salerno e provincia, e sono stati bocciati o licenziati con contentini. Per non parlare della poco patriottica assegnazione della sala teatro dell’ex Salid ad una compagnia napoletana che evidentemente a Napoli riscontrava problemi a sistemarsi, ma che qui, per motivi di sottobosco, è stata accolta a braccia aperte, snobbando tutta la realtà di attori e registi salernitani. Del resto non ci sembra che la scelta abbia portato grandi frutti. Alla conferenza stampa di Salerno Crea, ripeto, progetto culturale ed idea condivisibile sotto tutti i punti di vista, gli assessori presenti hanno lodato l’iniziativa, sottolineando l’importanza e la bellezza di una sinergia tra l’associazione e il Comune, rapporto che a noi, invece, è stato sempre negato. Non vorremmo pensare che per essere presi in considerazione siano necessari rapporti personali o politici con le istituzioni, ma  purtroppo la realtà oggettiva ci costringe a dire che per le nostre istituzioni locali non conta nè la rappresentatività in termini numerici (i nostri progetti presentati e protocollati sia al comune che alla provincia di Salerno sono stati sottoscritti da 15 associazioni culturali ed ovviamente dal nostro sindacato che rappresenta oltre 500 artisti), né  il contenuto delle proposte/progetto presentate (ad esempio con meno della metà dei soldi buttati per il concerto di fine anno il comune poteva prendere in considerazione il nostro progetto di animazione ed intrattenimento presentato per il terzo anno consecutivo, che coinvolgeva tutta la città per tutto il periodo delle festività natalizie, compresa la notte di Silvestro, con 8 postazioni artistiche sparse sul territorio cittadino, e con il coinvolgimento di oltre 300 artisti salernitani), ma evidentemente i criteri di assegnazione delle risorse sono altri. Noi come sindacato artisti avevamo semplicemente chiesto all’amministrazione comunale di destinare una parte delle risorse destinate al concerto di fine anno (che noi non condividiamo assolutamente, basti pensare ad esempio che lo stesso artista ingaggiato per il capodanno se fatto esibire in una qualsiasi altra data costa meno della metà…) agli artisti salernitani, anche perché siamo tuttora convinti che il comune in qualità di “Ente Locale” dovrebbe, quando è possibile, aiutare e favorire le individualità presenti sul territorio cittadino. Evidentemente per i nostri amministratori è meglio dar lavoro ai vari “Piero Pelù, Gianna Nannini, Gianluca Grignani, Alex Britti etc” che si trovano in “oggettiva condizione di indigenza” e pagarli più del doppio del loro normale cachet, che ad oltre 300 artisti salernitani che hanno “tantissime occasioni sul nostro territorio di mettersi in mostra, di farsi conoscere e di guadagnare qualcosa”. Mi piacerebbe poter esporre alcuni dei progetti che abbiamo presentato, per far capire all’opinione pubblica, il completo disinteresse che le nostre istituzioni locali hanno mostrato nei confronti della nostra categoria. Per questi motivi, purtroppo, sono costretto a dire che con queste amministrazioni, sia comunale, che provinciale, non avendo conoscenza diretta con chi muove i fili ed ha potere decisionale, nonostante i ripetuti tentativi di instaurare un dialogo costruttivo e propositivo, non potrà nascere una collaborazione concreta, a meno che non ci siano ripensamenti da parte dei nostri amministratori e si dia un minimo di considerazione ed importanza all’esigenza di molti anzicchè dare priorità ai singoli.  

Tullio Ragusa

Coordinatore Nazionale F.N.A.A.V.