Mercato San Severino: “Oltre il palco” intervista a Villoresi

Giovedì 14 marzo, alle 19:00, presso il Teatro Comunale di Mercato S. Severino, in via Trieste, si terrà l’incontro “Oltre il palco”: uno spazio intervista gratuito con Pamela Villoresi, la protagonista di “Il mio Coppi”, rappresentazione di Albe Ros con la regia di Maurizio Panici. A seguire, alle 21, avrà inizio la storia che va al cuore di uno dei più grandi miti dello sport italiano. La scheda: Pamela Villoresi interpreta Maria, la sorella di Fausto Coppi, vicina a lui nel momento dell’agonia che precede la morte, che cerca di trattenerlo con la forza del suo amore. Nell’ultima sua corsa insieme al fratello Maria ripercorre la memoria di una vita sui pedali, delle varie tappe che hanno creato il mito del “Campionissimo”, un campione indiscusso e amato che fu il simbolo di un’Italia in risalita dopo le difficoltà della guerra. Raccontata dalla sorella maggiore, la vita di Coppi prende un sapore sferzante e delicato, e oltre alla figura del Coppi-campione, riscopriamo quella dell’uomo Fausto, la sua infanzia, il suo mondo fatto di malinconia e sacrifici. Coppi: un uomo-mito che con la propria energia, con il suo corpo, la sua tenacia e la sua passione, sfida da solo le strade fangose, le montagne, il mondo, quasi a proporsi come simbolo di un’umanità alla ricerca di una realizzazione assoluta, come mito fecondatore dei sogni di cui l’immaginazione popolare ha bisogno per sentirsi un’unica grande forza. Attraverso la fatica del campione si riscopre la fatica di una nazione che si stava ricostruendo, che attraverso il ciclismo e lo sport ritrovava la voglia di vivere e l’entusiasmo di uscire per le strade. Un’Italia che, seppure divisa tra i due campioni Coppi e Bartali, si ritrovava insieme per costruire un futuro comune, affrontando le prime fatiche della democrazia. Una storia che nasce nel passato ma non si ferma lì, una storia di cui tutti ancora abbiamo bisogno di nutrirci. Il mio Coppi ci parla da vicino, nelle parole del regista Maurizio Panici «Oggi come ieri abbiamo bisogno di eroi/campioni che ci insegnino la fatica del vivere, l’etica della sfida leale, la sana competizione che arricchisce e non divide: oggi come allora possiamo tifare per loro e per gli ideali che sono stati il pilastro di questo paese.»