Un nuovo ordine mondiale la concentrazione della sovranita’ monetaria

Giuseppe Lembo

Usurpando il potere dei singoli stati, l’élite finanziaria che domina il mondo e che intende dominarlo nel futuro in modo sempre più assolutistico, eliminando il più possibile le partecipazioni e le compartecipazioni, pensa di costruire un nuovo ordine mondiale. Si tratta di un ordine con alla base una indiscussa compartecipazione della sovranità monetaria. Tanto comporta una crescente e diffusa usurpazione del ruolo dei singoli stati. L’obiettivo finale è quello di una grande banca centrale mondiale, dove pochi, ma veramente pochi saranno quelli che devono prendere le decisioni, pur trattandosi di decisioni assolutamente non di poco conto, in quanto riguardano i destini del mondo ed il futuro dei popoli che vivono e/o semplicemente sopravvivono a seconda dei desideri della élite finanziaria chiamata a governare i destini del mondo. Un progetto questo su cui l’élite finanziaria del mondo, sta lavorando da tempo in modo discreto e sotterraneo; è un progetto fortemente legato alle dinamiche di sviluppo della società e del cosiddetto “libero mercato”, che libero non è, essendo il suo andamento fortemente condizionato da decisori occulti e meno occulti che ne determinano le scelte, sempre e comunque funzionali ai poteri forti ed a quell’élite finanziaria che attivamente si propone come governace del mondo. Tanto dovrà accadere non per manifesta volontà dell’élite finanziaria che decide e governa le sorti del mondo, ma per assoluta necessità di evitare l’irreparabile; i potentati bancari approfittando delle debolezze economiche del mondo, spingono al massimo l’acceleratore per una stabilità finanziaria mondiale, l’unica, a loro dire, a poter garantire i popoli della Terra da un disastro di una crisi senza via d’uscita, se non quella proposta dai banchieri nelle vesti di nuovi salvatori del mondo. Fortemente impegnati in questo progetto, accelerano al massimo il processo di globalizzazione basato sulla concentrazione della sovranità monetaria, la sola, dicono a poter dare tranquillità al mondo, ponendo così fine all’attuale epoca di diffusa turbolenza e di grave ed insuperabile incertezza finanziaria mondiale. Secondo Alan Greenspan ex Governatore della FED (Banca Centrale Statunitense), così come ha scritto nel suo libro “The age of turbulence”, solo la globalizzazione può porre fine all’epoca di turbolenza e di incertezza finanziaria. Questa, purtroppo, è solo falsa propaganda; è fortemente sostenuta dall’élite finanziaria, per fini egoistici di ulteriori e crescenti vantaggi assolutamente ben diversi dalle attese ed a tutto danno della gente comune che vedrebbe sempre più in declino il tenore della propria vita; tanto, a favore dei soli privilegi dei pochi che pensano alla moneta unica mondiale come corsia obbligata per governare il mondo economico-finanziario che, una volta realizzato, garantirebbe ai banchieri un potere assolutamente illimitato sui popoli e sui singoli individui, ridotti a subire sofferenze, mai prima conosciute, da lacrime e sangue. Con la scomparsa della sovranità dei singoli stati, si va verso scenari sempre più tristi per i cittadini, vittime di una cupola di banchieri assolutamente impenetrabile ed attenta ad accrescere i loro patrimoni a tutto danno dei poveri cristi della Terra. I potentati bancari sono sempre alla ricerca di situazioni nuove; l’ultima e forse la più pericolosa di tutte, è quella dell’élite economico-finanziaria strettamente legata al processo di globalizzazione, con un’autorità monetaria unica, invisibile,  ma sempre più padrona del mondo. In Italia l’euro ha creato povertà diffusa; il potere di acquisto si è abbassato e con il potere di acquisto è diminuito anche il tenore di vita della popolazione che si è ritrovata dalla sera al mattino più povera e più priva di certezze per il proprio futuro. Quale mai sarà il futuro dell’Italia quando l’élite finanziaria del mondo ci avrà regalato la globale soluzione finale della Banca unica mondiale? All’orizzonte per noi italiani, ma non solo per noi italiani, ma anche per l’Europa  e per il mondo, ci sarà, sempre più una situazione da lacrime e sangue; cresceranno le povertà con un abbassamento diffuso delle condizioni di vita; avremo un nuovo ordine con uno stato sovrano sempre più debole e per niente in condizioni di rappresentare gli interessi del Paese reale, sempre più assoggettato ai mercati privati da cui è costretto a dipendere per una situazione debitoria assolutamente asfissiante; non trova soldi in prestito se non dalle sole banche private, come i comuni cittadini. Le elezioni politiche ad urne appena chiuse, ci dicono che ormai niente è più come prima. Lo tsunami Italia, previsto e da tanti temuto è arrivato; è arrivato come speranza italiana; è arrivato spazzando via il concetto di politica-potere, un concetto peste fortemente radicato in Italia, dove la politica padrona aveva violentemente occupato tutto e pensava di poter continuare a sgovernare il Paese, in quanto gli italiani, brava gente (nella valutazione profonda della politica-potere a loro giudizio gli italiani sono un popolo di fessi silenziosi e tolleranti, disposti come sempre, a sopportare tutto da tutti). Ma così non è stato; così come previsto il popolo italiano, un popolo virtuoso ed intelligente , stanco di sopportare, ha agito reagendo e facendo, un male da morire alla vecchia politica, dove come serpi velenosi si annidano, da troppo lungo tempo, i ladri di futuro di un Paese ormai in ginocchio, di un Paese povero, ormai ridotto all’estremo delle sue possibilità di resistenza e soprattutto incapace di agire e reagire per rivendicare un ruolo ed il rispetto dovuto prima di tutto dall’Europa che, cattiva maestra, da più tempo, pensava di cancellare la nostra sovranità nazionale, riducendoci ad un’appendice geografica, assolutamente subalterna, con in primo piano i poteri forti ed un mondo massonico che non pensa per niente all’Italia e/o all’Europa dei popoli, ma pensa unicamente ai privilegi dei banchieri e dell’élite finanziaria che vuole tutto per sé senza preoccuparsi, più di tanto, di affamare la gente. Il giocattolo si è ormai rotto; in Italia niente è più come prima. L’attesa liberazione, una liberazione delle coscienze, ha manifestato di esserci e di volere un mondo nuovo; come polo opposto della politica-potere, assordante ed indigesta, gli italiani in assoluta libertà, hanno scelto, pensando e pensando bene, di azzerare il loro passato, tombalmente da cancellare e nel solco del rinnovamento sperato, costruire il nuovo, assolutamente necessario per voltare pagina e per cambiare il futuro del Paese, respirando e facendogli finalmente respirare ARIA PULITA.