Ratzinger non abbandona la sua Chiesa!

di Rita Occidente Lupo

Il Papa ha lasciato: l’ultimo Angelus, domenica, ad una piazza gremita, in attesa di comprendere ancora appieno le motivazioni dimissionarie. Mentre il conclave, con i suoi 117 porporati, s’accinge ai preparativi per la solenne elezione nella Sistina, prendendo possesso delle camere d’albergo, che ospiteranno gli uomini di fede, tra comfort e preghiera!  Camere non sufficienti per tutti, in prima classe. Di qui la corsa o il sorpasso anche in questo! Ma la Chiesa, quella che lo Spirito Santo asssiste da oltre duemila anni, vive una stagione difficile, che la vede ancora coartata tra contemporaneità e spiritualità. Dalle unioni omo francesi, alla pillola tedesca del giorno dopo, non abortiva, ma atta a frenare la fecondazione. Chiesa di santi e di peccatori…questo il motivo che ancora inquieta chi sussurra il prossimo vicario di Cristo, non europeo. Chi sembra prestare orecchio ad antiche profezie, sull’elezione di un Papa nero, come espressione autorevole di una Chiesa convinta, pronta fino al martirio, per vivificare credibilità. Intanto, il nuovo Pontefice, che si affaccerà dalla loggia di San Pietro, dopo la vestizione sacra nella “cappella delle lacrime”  ancora tutto da scoprire! Incarico non facile, impresa ardua ed oblativa, visti i tempi che corrono e le insidie che affumigano il Vaticano! Intanto Ratzinger, ha rimarcato la sua ascesa al Monte, prendendo spunto dall’evangelica Trasfigurazione domenicale, rassicurando che la preghiera animerà le sue giornate, nel silenzio dello spirito, non facendo venir meno alla comunità cattolica la sua assistenza spirituale: cessa il ruolo di Marta, per vivere quello di Maria, già da Cristo elogiata, per aver scelto la parte migliore! Il camerlengo, che reggerà dal 28 febbraio la sede petrina, nocchiero pro tempore d’una barca che naviga tra marosi d’ogni sorta! Compresi quelli di secche premonizioni, allarmistiche, anzicchè foriere di nuovi tempi!