Salernitana, giornata da dimenticare: stagione finita per Iannarilli

Maurizio Grillo

E’ un record triste per la Salernitana, che impatta per 0-0 contro il Borgo a Buggiano su un campo ai limiti della praticabilità ma soprattutto vive attimi di angoscia per le condizioni del proprio portiere, Iannarilli, operato d’urgenza alla milza dopo lo scontro di gioco al 4′ con Candiano. In un’azione in fuorigioco, palla non giocabile, quindi, ma con il secondo assistente di Ghersini che sventola in colpevole ritardo. Una pozza rallenta il passaggio filtrante per le punte e Dimas e Candiano si avventano sulla sfera. Iannarilli va in uscita, Dimas salta e lo evita: nessuno si accorge che è tutto fermo per off-side, l’assistente alza la bandierina in ritardo. Candiano travolge il numero uno granata che mostra da subito di aver subito il colpo. Fa gesti con le mani, i compagni chiedono l’intervento dei medici. Il giocatore inizia ad avere problemi a respirare. Immediata arriva la sostituzione ed il trasporto all’ospedale Campo di Marte, con il portiere c’è il fisioterapista Santangelo. Si teme una frattura delle costole, poi a metà ripresa la doccia fredda: Ianna è sotto i ferri, intervento d’urgenza alla milza. L’intervento riesce alla perfezione, ma per il calciatore la stagione è finita. Precedenti incoraggiano Iannarilli, che potrà tranquillamente proseguire la sua carriera. Tornando alla gara, una Salernitana in 10 per l’espulsione di Zampa sfiora la vittoria e manca un penalty con Ginestra che al terzo replay si fa parare il rigore da Tonti. C’è da aggiungere, però, che il terreno di gioco ridotto ad una risaia ha annullato quel gap tecnico che la Salernitana poteva vantare sul team toscano. Ne è venuta fuori una lotta nel fango del Porta Elisa con il pallone che in alcune zone del campo non riusciva nè a rimbalzare nè a correre rasoterra. Tra i più combattivi Perpetuini e Luciani che non si sono risparmiati, spostando più che volentieri la disputa sul piano fisico. Giubilato parte timido, poi effettua un paio di interventi in anticipo molto positivi, anche in scivolata. E’ condizionato dal timore di ricaduta, ben evidente sul suo collo il cerotto fisioterapico che lo protegge da movimenti bruschi. Nella ripresa cala un pò e spende un giallo per fermare gli avanti toscani; Perrone lo toglie a 5 dalla fine quando è ormai in riserva. Puntuale, grintoso e concentrato Alessio Luciani, non si fa intimorire dal campo pesante ed alla fine risulta migliore in campo. Bene anche Piva che nel primo tempo è sempre ai lati di Mancini per tentare il cross per le due punte, soluzione quasi obbligata. E’ però attento anche in fase difensiva e non si lascia mai sorprendere; determinante nel finale quando respinge un tiro di Nolè. Tra i migliori anche un Montervino che su questi campi si esalta e che ha recuperato molti palloni giostrando su tutto l’out destro, proprio dove il pallone rimbalza di meno. Molinari non si trova a suo agio su questi terreni e strappa una sufficienza per la sua efficacia sui palloni alti. Per il resto soffre la velocità degli avversari e mette la sua esperienza al servizio della difesa. Mancini sulla carta è il più penalizzato dal campo, ma sfodera una prestazione come al solito molto positiva. Danza sul fango con grande agilità e si riserva le giocate migliori nella fase finale, con la squadra in inferiorità numerica. Insufficienza piena invece per Zampa che parte timido, subisce un tunnel, poi a metà del primo tempo compie un paio di interventi decisi e puntuali, prima del giallo che diventa rosso per una evitabile simulazione. Perpertuini è tra i più concreti su questo campo, e randella a dovere nella zona nevralgica portandosi anche al tiro quando può. Prezioso, oggi c’era bisogno dei suoi muscoli più che della tecnica. Insufficienza anche per Ginestra che non ha vita facile, ma brilla come uomo assist e come boa che smista di testa i lanci dalle retrovie. Le sue sponde producono le occasioni migliori, ma il “Cobra” manca un calcio di rigore che avrebbe potuto far cambiare la storia di questa partita. E il digiuno da gol si allunga a oltre un mese e mezzo. Un errore sotto porta, causato dal terreno di gioco anche per Guazzo che però è spesso troppo solo in attacco e combatte come un leone, cercando di trovare lo spunto giusto, inutilmente. Alla fine però le maglie avversarie sono troppo strette. Dazzi viene gettato nella mischia a freddo e compie una prodezza deviando sulla traversa, quando è fuori dai pali, il tiro in pallonetto di D’Antoni. Si fa poi trovare presente sulle occasioni dei toscani, che producono solo tiri abbordabili. Fa legna anche Capua, mentre pochi 5 minuti per giudicare Cristiano Rossi.