Grottaminarda: A.I.P.O.convegno coltivazione integrata olio

Qualità, impatto ambientale, tracciabilità. Queste le parole chiave intorno alle quali ha ruotato il dibattito sulla coltivazione integrata dell’olivo, organizzato dall’Associazione A.I.P.O. di Avellino a Grottaminarda presso una gremita Sala Convegni dell’Hotel Ristorante Orizzonte: “Divulgazione delle tecniche di coltivazione integrata applicate in olivicoltura e dei risultati raggiunti”. Dopo la prima annualità di applicazione del Programma triennale 867/2008 e.s.m.i., l’Associazione A.I.P.O., che aderisce al Consorzio Nazionale degli Olivicoltori, ha ritenuto importante iniziare a divulgare i primi incoraggianti risultati dell’Attività 2 del programma che prevede il “Miglioramento dell’impatto ambientale in olivicoltura” e nello specifico dell’Azione 2 B: “Elaborazione di buone pratiche agricole per l’olivicoltura, basate su criteri ambientali, adatti alle condizioni locali, nonché la loro diffusione presso gli olivicoltori e la sorveglianza della loro applicazione pratica”, oltre che a proseguire il lavoro di sensibilizzazione  per una olivicoltura integrata. Una campagna finanziata con il contributo dell’Unione Europea. In apertura Pasquale Moscaritolo, Presidente dell’A.I.P.O, l’Associazione Irpina Produttori  Olivicoli, ha sottolineato l’importanza in agricoltura in generale, ed in particolare in olivicoltura di prestare grande attenzione all’impatto ambientale. Ha illustrato come l’olio extravergine d’oliva “Irpinia”, frutto di questo progetto che vede coinvolte 80 aziende tra la Valle dell’Ufita e la Valle del Sele stia riscuotendo un buon successo sul mercato  e con  il supporto di un filmato ha illustrato i diversi momenti di lavoro e le tante azioni portate avanti dall’Associazione. La coordinatrice del Progetto 867, Anna Maria Ardente, si è soffermata sugli aspetti tecnici previsti dall’Azione 2B; sull’assistenza prestata agli olivicoltori durante tutto il ciclo di produzione, seguendo le nuove indicazioni della Comunità Europea sui patogeni e mettendo in campo una serie di azioni integrate al fine di ridurre al minimo l’utilizzo degli agenti chimici. A portare il saluto istituzionale il sindaco di Grottaminarda, Giovanni Ianniciello, il quale ha evidenziato l’impegno dell’A.I.P.O. e del suo instancabile Presidente Pasquale Moscaritolo, sostenendo che il territorio,  attraverso l’Associazione, ha ritrovato una grande attenzione alle problematiche dell’agricoltura oltre ad offrire agli agricoltori stessi una serie di servizi in un paese Italia penalizzato dalla eccessiva burocrazia. Anche il Presidente del Consorzio della DOP “Irpinia Colline dell’Ufita”, Michele Masuccio, ha incentrato il suo intervento sulla necessità di sburocratizzare l’iter della certificazione. Indubbiamente la qualità passa attraverso la Certificazione come nel caso della DOP ma per i produttori d’olio diventa un percorso faticoso poiché sono necessari ulteriori adempimenti burocratici anche molto costosi. In ogni caso per Masuccio resta una sfida che vale la pena di portare avanti. In questo momento però è necessario puntare maggiormente al marketing e alla promozione. Un breve accenno anche sui Pif (con le discutibili scelte della Regione Campania)  e sul filone nazionale dei Contratti di Filiera. Presente al convegno anche  il Consorzio Nazionale degli Olivicoltori con il Consigliere Giuliano Martino che ha illustrato le campagne e le battaglie che il C.N.O. sta portando avanti il difesa del giusto prezzo, contro i “sottocosto” della grande distribuzione e della trattativa in corso sulla riforma della politica comunitaria. Le conclusioni della tavola rotonda sono state tratte dal Presidente Provinciale della C.I.A. di  Avellino, Antonio Mango, il quale non ha potuto fare a meno di cogliere la denuncia sulla burocrazia. A suo avviso la lotta da portare avanti è anche quella di eliminare gli ostacoli che rallentano il decollo di una produzione e troppo spesso ci si trova dinnanzi a normative e misure pubbliche che invece di far crescere le aziende le penalizzano. E’ il caso dei Pif, immaginati  per aziende già grandi, invece di incentivare le piccole produzioni a crescere. Portati all’attenzione  anche altri esempi come nel campo della produzione delle castagne.  Mango ha poi espresso grande apprezzamento per una coltivazione, quella dell’olivo, che era data per marginale e che, invece, è divenuta un orgoglio. Ha elogiato il progetto che coniuga gli interessi  delle aziende con quelli dell’ambiente. Per il Presidente della C.I.A. non bisogna essere “pasdaran” dell’ambiente e considerarlo un museo intoccabile, ma portare avanti un’agricoltura rispettosa contrastando quei fenomeni eccessivi che fingono di salvaguardare l’ambiente ed ostacolano le aziende. Da registrare, sollecitati dalla moderatrice Monica De Benedetto, altri interessanti interventi da parte di tecnici ed esperti del settore come il Presidente dell’Ordine degli Agronomi, Tommaso Vitale, il quale ha auspicato incisive azioni di marketing; del funzionario regionale del Cesa di Ariano Irpino – Mirabella Eclano, Remo Damiano, che è entrato nel merito della gestione integrata dell’oliveto attraverso una serie di azioni nell’ambito della lotta agronomica contro gli agenti patogeni; di Antonio Minopoli di “Saperi e Sapori” il quale ha parlato di “un territorio che va accarezzato” affermando anche che la cultura per un consumo consapevole dell’olio extravergine di oliva deve essere inculcata prima di tutto nel proprio territorio e non puntare direttamente alla Cina.