KUHITAJI Avere bisogno

Padre Oliviero Ferro

 “Padiri, nasikia njala. Nahitaji chakula (Padre, ho fame. Ho bisogno di cibo)”. Era un vecchietto, lebbroso, che era venuto a bussare all’ufficio parrocchiale. Lo conoscevamo tutti, perché ogni giorno si faceva la sua passeggiata per venire da noi. Ma un giorno ho detto ai giovani che forse era bene andare a casa sua e vedere cosa si poteva fare. E così, andiamo. La casa era mezza diroccata, disordine dappertutto…Insomma si capiva che viveva male e che nessuno si curava di lui. Allora alla sera, era il giorno del raduno della comunità di quartiere, spieghiamo ai cristiani il problema. Sicuramente tutti conoscevano la sua situazione. Vediamo cosa si può fare. Insieme si decide, oltre che di mettere in ordine la sua casetta, anche di portargli da mangiare (è l’impegno delle mamme). Per un po’ la cosa va avanti bene. Anche lui è contento. Però, dato che si era abituato a vivere a modo suo, lo ritroviamo di nuovo a bussare. Gli chiedo se per caso si sono dimenticati di lui. Risponde di no. Ma si capisce che non vuole essere troppo controllato. Lo minaccio un po’, dicendogli che non faremo più niente per lui. Mi sorride, per farmi capire che quello che gli dico non lo penso veramente. In effetti è così. I suoi bisogni erano molto semplici. Voleva vivere libero, anche se con l’aiuto degli altri.