Cattolici in Movimento: Rita Occidente Lupo “Papa malato, non abiurante!”

“Le dimissioni del Papa- commenta Rita Occidente Lupo, direttore del nostro quotidiano e responsabile provinciale dell’associazione Nazionale “Cattolici in Movimento”- ci lasciano sconvolti, in quanto erano anni che la Chiesa non registrava un simile fenomeno. Dal 19 aprile 2005, la lotta di Papa Ratzinger per difendere i valori della fede sempre, anche andando contro corrente e rischiano di passare per anacronista. Dopo 600 anni, un altro “uomo vestito di bianco”, per dirla con il quaderno di Suor Lucia di Fatima, che nelle apparizioni della Vergine alla Cova d’Iria nel 1913, le fece vedere l’inferno ed anche quelle che sarebbero state le sorti dell’umanità se non si fosse convertita, si dimette dal soglio petrino. Ma quella che comunemente potrebbe apparire una rinuncia alle responsabilità, che la Chiesa del terzo millennio sta vivendo sempre con maggiore affanno in questi ultimi tempi, dalla pedofilia irlandese, alle unioni gay francesi, non bypassando la Spagna cattolica un tempo, è un’ulteriore attestazione di serietà e d’umiltà che il Pontefice mette in essere, alla luce del suo precario stato di salute. Avvezzi a vedere Wojtyla, caricato della croce fino allo stremo, il Papa tedesco, apparso sempre coriaceo, teutonico, in buona salute, getta nel dubbio milioni di credenti. Invece i suoi malanni, fibrillazione atriale, artrosi e via discorrendo, da un bel pezzo gli rendevano sempre più pesanti le giornate. Nella consapevolezza che mai come in questo momento, la Chiesa urga di successori di Cristo all’altezza del compito anche fisico, il suo assegnare le dimissioni. Certamente, alla vigilia anche di un verdetto elettorale politico, che da qualche tempo registrava la dicotomia del mondo cattolico, scisso nel suo appoggio a questa o a quella formazione, dal praticante Monti, al sorridente ex premier Berlusconi o al crociato Casini,  la notizia ha un’amplificazione non solo mediatica. Ci auguriamo che comunque il mondo cattolico possa operare democraticamente la scelta giusta, secondo coscienza, guardando ai programmi dei vari schieramenti, non lasciandosi incantare dalle belle parole e dalle sirene dell’ultim’ora, dal naso più lungo di Pinocchio.