Luisa Piccarreta e il Purgatorio

don Marcello Stanzione

Luisa Piccarreta è nata il 23 aprile 1865 a Corato, provincia di Bari, dove è sempre vissuta e dove è morta il 4 marzo 1947, all’età di quasi 82 anni. Da bambina e adolescente trascorse lunghi periodi con la sua famiglia, in un podere agricolo o “masseria” distante una trentina di chilometri da Corato. Gli ultimi sessant’anni della sua vita è vissuta sempre in un letto. Luisa non era una suora, né una donna sposata, ma una vergine sposa di Gesù Crocifisso. A sedici anni accettò di essere Vittima di Gesù, per soddisfare la Divina Giustizia e d ottenere Misericordia per il mondo, a costo di enormi sacrifici. In questo modo Gesù fece di lei come un’altra Sua Umanità, nella quale Egli viveva e continuava la Redenzione degli uomini. Luisa tuttavia non assisteva passivamente a tutto questo, ma con ardentissimo zelo svolgeva una continua opera di mediazione tra Gesù e gli uomini, suoi fratelli. Così voleva riparare, consolare e difendere Gesù dalle ferite e offese che riceve dagli uomini, e al tempo stesso risparmiare questi dai meritati castighi. Avrebbe voluto soffrirli tutti, anziché vedere castigati i suoi fratelli. Luisa quindi ha vissuto la sua missione di Vittima con Gesù, permettendogli di vivere come Redentore e Vittima in lei. Questa vocazione di vittima si presenta in tre aspetti che riconosciamo in Maria Santissima: Corredimere con Gesù: per questo Luisa spesso partecipava alle varie pene della Passione (la corona di spine, la Croce, ecc.) Lei era stigmatizzata, benché non in modo visibile. Soprattutto, la pena più amara era “la perdita di Gesù”, il non vederlo per alcune ore oppure per alcuni giorni: una “pena d’inferno”, anzi, una “pena divina”. Lei si è unita così a Gesù e a Lui è sostituita. Mediare tra Gesù e gli uomini, “suoi fratelli”, dando a Gesù a nome loro tutto quello che Gli devono (adorazione, ringraziamento, lode, benedizione, riparazione, amore, ec.) come Gesù lo dà al padre. Così si è sostituita agli uomini. E Difendere gli uomini, ottenendo per loro il perdono e le grazie che essi non meritano a causa dei loro peccati. In questo modo, soddisfacendo la Divina Giustizia, ha permesso alla Divina Misericordia di riversarsi. Molte persone, che l’hanno conosciuta hanno dato le loro piccole testimonianze su di lei. Soprattutto San Annibale Maria di Francia, che durante 17 anni fu suo Confessore straordinario. Tuttavia le notizie sulla sua vita le conosciamo in massima parte. Nell’arco di 40 anni (dal 28 febbraio 1899 a l 28 dicembre 1938) Luisa ha scritto, solo per u ubbidienza alla Chiesa, 36 grossi quaderni o “volumi” del suo diario spirituale, insieme ad altri scritti.