KUFUNDISHA Insegnare

Padre Oliviero Ferro
E’ il lavoro più interessante, perché aiuta a far crescere le persone. Quanti ricordi dell’Africa, dei walimu(maestri) che ogni giorno insegnavano a tantissimi bambini, ragazzi e giovani. Mi ha sempre fatto impressione entrare in una classe di scuola elementare con un centinaio di bambini, uno vicino all’altro, che ti salutavano “jambo,padiri(buongiorno padre)”. Se poi portavi anche qualche caramella(un bel sacchetto), scattava subito l’aksanti(il grazie). Poi li lasciavi al loro lavoro. Ma dalla finestra sbirciavo, distraendoli un po’, finché la maestra mi faceva segno che doveva continuare la lezione. E così, passando da una classe all’altra, vedevo come andava la scuola. Erano arrivati presto, alle sette del mattino, facendo chilometri a piedi (anche il maestro e la maestra). Avevano solo l’uniforme, una cartella con qualche quaderno e qualche penna e tanta buona volontà. La merendina? Beh per quella…si stavano attrezzando! Nella pausa, sciamavano fuori nel cortile per comperare qual cosina da dividersi insieme. Non poteva mancare un po’ di calcio a una palla, fatta di stracci o le danze della bambine o giocare alla settimana. Tutto nella polvere. Poi via di nuovo in classe per seguire le lezioni fino alle quindici del pomeriggio. Finalmente si poteva ritornare a casa. E lì cominciava un’altra lezione di vita. Era la mamma che insegnava come preparare da mangiare, fare le faccende di casa. Insomma la scuola non finisce mai.