I trasformismi d’Italia

Giuseppe Lembo
Non una sorpresa, ma una conferma assolutamente scontata Il Capo del Governo Tecnico ha assunto il suo vero volto di politico, chiamando a raccolta i montini d’Italia, per unire politicamente tutto quello che per sua natura è assolutamente impossibile da unire, date le sue intrinseche caratteristiche di disunità e di diversità. Il primo grande miracolo italiano del Monti – pensiero, non più nella veste di tecnico, ma di politico d’Italia, è stato quello di avere unito quello che naturalmente è assolutamente impossibile da unire. L’appello montiano è ispirato al principio del consenso, il più ampio possibile, con la regia dei poteri forti. L’armata potiamkin per l’assalto italiano del 24 e 25 febbraio 2013, parte in quarta, forte dei poteri forti d’Italia  a cui Monti si è rivolto in modo determinato appellandoli con lo slogan “Poteri forti d’Italia unitevi”. Per il nostro Paese, siamo ormai, ad altri tempi, ad altri protagonisti o presunti tali. Un tempo, con la classe operaia in primo piano, oggi in cammino sempre più disperato verso gli inferni terreni, avendo perso del tutto la speranza di accesso al Paradiso, ci si appellava ai proletari d’Italia con lo slogan “Proletari d’Italia unitevi”. Monti, alternativo a quei tempi ormai lontani, si appella ai poteri forti d’Italia, invitandoli ad unirsi. Scomparsi, i proletari d’Italia, perché è ormai da ultima spiaggia, il mondo del lavoro a cui appartenevano ed appartengono, nuove aggregazioni (questa volta in primo piano c’è quella dei poteri forti), hanno occupato spazi che sono solo formalmente politici, ma di fatto sono spazi di un potere unico assorbente che ha per obiettivo le volontà dei forti contro i deboli, con il fine dichiarato di togliere ai deboli, ai poveri d’Italia, quanto spetta loro di diritto (nel nostro Paese secondo la Costituzione e le volontà codificate dei diritti umani), per dare ai ricchi, ai forti che hanno come unico obiettivo dichiarato, quello di accaparrarsi la ricchezza e concentrarla in un numero sempre più ristretto di persone che, così facendo, in Italia e nel mondo, diventano i veri padroni, a cui tutto è possibile, compreso il diritto alla vita ed alla dignità umana della persona.
Le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 per il rinnovo del Parlamento italiano, risentono, purtroppo, di eccessivi influssi esterni e di alleanze fortemente spurie che hanno per obiettivo dichiarato quello di riportare nel ruolo, non più di tecnico ma di politico, Mario Monti a capo del governo del Paese. Anche la Chiesa, sempre pronta a benedire le cose italiane, tanto da ridurre al lumicino se non a fare scomparire del tutto la laicità dello Stato italiano, per bocca del Cardinale Bagnasco, dopo la tenuta a battesimo della lista Monti per l’Italia, ha voluto benedire l’uomo della Provvidenza e dare l’imprimatur del Vaticano, che ancora una volta, da Stato della Chiesa di Roma della cristianità mondiale è stato sempre sollecitamente pronto a varcarne i confini e ad interessarsi,  delle cose italiane. Già nel passato, in altri tempi ed altri contesti, il Paese ha conosciuto altre benedizioni eccellenti; dalla benedizione dei fucili e delle baionette dei contadini improvvisati soldati per delle guerre violenti degli uni contro gli altri, che non riuscivano a capirne fino in fondo le cause, alle sante benedizioni degli emigranti italiani che si imbarcavano su degli sgangherati  piroscafi della speranza per cercare pane e lavoro altrove, portando fuori dell’Italia i braccianti meridionali e non in fuga dalle loro terre maledette e proibite a possederle alle tante braccia aventi diritto, disponibili a lavorarle, ma purtroppo, costrette a fuggire per cercare altrove la sopravvivenza. È stato sempre un continuo ed ininterrotto susseguirsi di benedizioni eccellenti, dei fatti italiani, meglio definibili “malefatte” italiane. E così la tradizione dell’acqua santa benedicente è continuata nel tempo fino ai giorni nostri; ultima, la santa benedizione a Monti per l’Italia, nella piena convinzione che è l’uomo della Provvidenza, assolutamente necessario all’Italia ma non solo all’Italia, considerato com’è uomo della provvidenza anche per il Vaticano e per l’Europa dell’eurozona. Così facendo, se ne va a benedire la piena laicità dello Stato italiano e la sua autonomia culturale e politica; essendo, sempre più ridotto colonia di protettorati europei, quali la Germania e la Francia, che insistentemente hanno il vizietto di entrare nelle scelte delle cose italiane, cercando di condizionare le libere decisioni del popolo sovrano che, così facendo, ormai tanto libere, proprio non sono. E così con Monti, uomo della Provvidenza in campo, la discordia politica è in forte crescita.
Il suo protagonismo politico, mai prima dal Premier considerato possibile, è stato fortemente e diversamente criticato dall’innaturale precedente ammucchiata PD – PDL che l’ha sostenuto nel ruolo di professore tecnico, Premier, chiamato a salvare l’Italia durante i 13 mesi di governo ormai alle spalle. Al momento giusto, c’è stato il voltafaccia ed il cambio di marcia da tecnico a politico.
Avendoci provato gusto, il professor Mario Monti vuole un forte sostegno politico dell’Italia per un nuovo Governo Monti. Per questo obiettivo politico ha fatto nascere la lista Monti per l’Italia.
E vuole essere sostenuto ad ampio raggio e senza alcun cedimento  anche dai tartassati, anche dagli esodati, anche dai giovani abbandonati a se stessi, ossia da tutto quel popolo di esclusi e di veri e propri emarginati d’Italia che fa fortemente fatica a campare e che non ha niente, ma proprio niente a che fare con tutti quei poteri forti che sponsorizzano la continuità di Monti al Governo del Paese anche dopo la fine anticipata del primo governo Monti, sostenuto come tecnico, da gran parte delle forze politiche che si sono autosospese pensando di fare il bene dell’Italia, facendola uscire dal guado, cosa che di fatto non è accaduta, dato l’aggravarsi dei suoi mali  socio-economici, culturali e politici. L’atteso miracolo non c’è stato; sono stati, purtroppo, nonostante la presenza dell’uomo della Provvidenza, 13 mesi di lacrime e sangue, con un Paese che ormai non ce la fa più a campare e con una crescente disoccupazione soprattutto giovanile, con tante fabbriche chiuse e suicidi eccellenti, senza prospettiva alcuna di uscire da una crisi, tutt’ora profonda e da ultima spiaggia, propria di un Paese senza futuro ed ormai morente, nonostante le belle e miracolistiche promesse di Mario Monti, uomo bocconiano amico ed alleato dei poteri forti che hanno sia a parole che con i fatti, come unico obiettivo dichiarato, quello di cambiare …. in peggio, il volto dell’Italia, riducendone il peso del welfare e dei servizi socialmente utili e togliendo sempre e solo ai più poveri, per dare più risorse ai ricchi che pretendono più ricchezza per accrescere i loro privilegi a danno di chi non ha.
La vicenda di Mario Monti, il tecnico prestato alla politica che per 13 mesi ha guardato con sospetto e diffidenza, diventando poi a sua volta politico, a capo di una coalizione con l’obiettivo dichiarato di tornare da Premier per la seconda volta, è, purtroppo, una vicenda poco simpatica; è, soprattutto, una vicenda tutta italiana, dove sempre più, va bene tutto ed il contrario di tutto, per cui anche le anomalie diventano assolutamente legittime e normali.
Monti, dopo la sua anomala stagione di governo, in una veste altrettanto anomala di uomo della Provvidenza, che provvidenza non è stata assolutamente per gran parte dell’Italia, nel frattempo fortemente impoverita, spiata, priva di speranze e di prospettive, sempre meno solidale sia territorialmente che nel rapporto generazionale, con una preoccupante questione giovanile, oggi torna all’attacco e, con uno slogan poco realistico per il promesso bene italiano, chiede il consenso alla gente, magari a quella stessa gente tartassata dai provvedimenti della sua agenda, ieri del governo tecnico ed oggi di un governo politico che si ispira soprattutto ai poteri forti ed agli interessi dichiarati dei tanti privilegiati d’Italia.
Un’agenda che, purtroppo, diventa agendina del tutto bianca per quanto riguarda soprattutto il Sud che Monti considera responsabile unico dei tanti suoi mali che l’affliggono e dove, a suo dire, la gente non sa essere virtuosa e non sa pensare saggiamente al proprio futuro.
Ma sa Monti che cosa è realmente il Sud? Quale il corso della sua storia? Quale la sua cultura ed i suoi saperi, prima tra tutti, il sapere eleatico dell’essere utile, oggi più che mai, a salvarci da un apparire che ha preso di sé il nostro Paese e gran parte del mondo, dando peso alla sola materialità delle cose, al solo pensiero consumistico dell’avere che ha cancellato l’essere e quindi i valori umani senza i quali c’è solo l’invasione fastidiosa di un falso umano che non porta assolutamente da nessuna parte.
Ma oltre a questo, il Monti – pensiero, ha prospettive poco solidali nei confronti della società italiana (il problema degli esodati così come trattato dal suo governo, ne è un esempio).
Oltre a maltrattare o peggio ancora dimenticare il Sud, ce ne sarà e tanto, per la classe media italiana, tutta da cancellare; assolutamente impoverita con nuove tasse e balzelli che l’hanno resa, come insieme sociale, un’area fortemente critica, da oggi in avanti, rappresenterà la classe privilegiata dei tartassati d’Italia, essendo sempre più povera, sempre più spiata da un sistema illiberale di Stato-padrone; ce ne sarà molto per la continuità del welfare, che corre il grave rischio di essere cancellato (pensioni e sanità sono ormai nel mirino per cui fortemente a rischio), riportando così la società italiana indietro nel tempo e privandola di quelle garanzie umane e sociali che trovano la loro ragione d’essere nella nostra Costituzione, dove i padri costituenti avevano previsto come diritto costituzionalmente garantito, il lavoro, la salute, l’istruzione, la dignità della persona, la libertà politica e di pensiero, le garanzie costituzionali e democratiche del Paese che, ancora una volta con forza e fiducia   saprà intelligentemente guardare al proprio futuro.
Nel progetto Italia, c’è forse al primo posto l’obiettivo di tornare indietro? Forse che si pensa di annullare i diritti costituzionalmente garantiti se dovesse tornare Mario Monti al Governo del Paese  e questa volta da politico e non più da tecnico? Il professore bocconiano, rigorosamente rispettoso delle regole di economia è, purtroppo, poco attento ai bisogni della gente; è indifferente  ai mali della gente per i quali occorrono soluzioni reali e concretamente convincenti.
C’è da augurarsi che la sciagura di un Monti bis si allontani con il libero voto del 24 e 25 febbraio.
È assolutamente ingenuo pensare che gli italiani dopo le recenti difficili esperienze vissute sulla propria pelle, possano, con un voto plebiscitario e di massa, ridare la fiducia ad un personaggio che la ricambierà subito dopo, distribuendo a destra ed a manca, lacrime e sangue.
Gli italiani sono buoni, ma non fessi; se traditi nelle legittime attese, agiscono e reagiscono, scegliendo soluzioni utili all’insieme italiano ed al futuro, oggi, purtroppo, per lungo tempo tradito dai tanti ladri di futuro che si annidano come serpenti velenosi nel mondo della politica italiana.
Mario Monti non è né l’uomo della provvidenza, né un giocoliere – incantatore che, incantando le libere coscienze, potrà riuscire ad espropriare il libero voto degli italiani.
Oggi gli italiani delusi vogliono una politica nuova; una buona politica che, assolutamente non vedono all’orizzonte e tanto meno nel falso uomo della Provvidenza di nome Mario Monti che si propone come il Mario italiano.
Gli italiani purtroppo non si fidano dei tanti politici di lungo corso che hanno tradito le attese e creato gravi e forse irrisolvibili problemi al sistema Paese, un sistema in forte crisi di credibilità, tutto da rifondare.
Anche il Premier Monti, conosciuto dagli italiani nella veste di tecnico salva Italia, non è assolutamente convincente.
C’è diffidenza, tanta diffidenza; ci sono sospetti, tanti sospetti che, partendo dalla sua Agenda, bianca soprattutto al capitolo Sud ed al capitolo emergenziale dei giovani e dei deboli d’Italia, coinvolgono il suo pensiero, molto vicino ai poteri forti, all’Europa della Merkel, al Vaticano e persino ai massoni d’Italia, d’Europa e del mondo.
Pur non essendo mia abitudine, usare virgolettando le parole e/o il pensiero di altri, questa volta ritengo fortemente utile riportare un pensiero conclusivo del lungo editoriale dal titolo “Perché Monti mi ha deluso” di La Repubblica di domenica 5 gennaio, a firma di Eugenio Scalfaro, da 50 anni amico personale di Mario Monti.
Scrive Scalfaro rivolto all’amico Monti (pagina 23 di La Repubblica) “ ….. Anche tu caro Mario sei cambiato. Mi piaci molto per quello che hai fatto e che eri, mi preoccupi per quello che sei ora e riesci perfino a spaventarmi per quello che potresti fare se, non vincendo il piatto, lo vorrai comunque tutto per te”.
Da giornalista di lungo corso, attento al buon comunicare, mi piace e condivido quanto scritto da un padre nobile del giornalismo italiano che ha saputo da decenni esplorare le cose italiane e prevederne il corso anche nelle prospettive del futuro possibile.
Grazie caro Eugenio Scalfaro, interprete fedele dei fatti italiani e comunicatore autentico dell’Italia che dobbiamo aiutare a fare uscire dal tunnel, costruendo, insieme alla buona politica, la vera ed assolutamente non inguaribile liberazione dai tanti gravi mali di cui soffre il nostro Paese, ormai morente per asfissia di protagonismo umano.
Meditate gente! Meditate!