Salerno: AD Capo sui lavoratori ex Aser

Pur comprendendo l’amarezza ed il disagio che vive parte dei lavoratori di Aser, vittima soprattutto delle scellerate gestioni del passato, allorquando a chi guidava le aziende col pubblico denaro tutto o quasi veniva concesso, non si può non rimarcare la strumentalità e l’infondatezza di talune considerazioni espresse da rappresentanti sindacali. E’ solo il caso di ricordare che il decreto legge di gennaio n. 1 del 14/01/2013, che chiarisce definitivamente l’intento del legislatore, che aveva prodotto normative che si sovrapponevano rendendo poco comprensibile competenze e funzioni in materia di ciclo integrato, riassegna, a partire dal luglio 2013, l’intero ciclo integrato ai comuni, nelle more di una legge regionale che dovrà normare le modalità del trasferimento delle funzioni. Si rammenta altresì che l’unico Ente che, pur non avendo alcun obbligo, si è occupato del disagio sociale dei lavoratori Aser, è stata la Società provinciale, che ha appositamente implementato nuove attività presso lo Stir di Battipaglia riuscendo ad oggi ad assorbire circa un terzo dei lavoratori ex Aser, consentendo ai restanti di usufruire degli ammortizzatori sociali. Forse farebbe meglio qualche noto esponente della “politica sindacale” a rizelarsi nei confronti di chi in passato ha assunto pubblici impegni, evidentemente non rispettati, sul destino dei dipendenti dell’Aser “giocando” sul disagio sociale presumibilmente per mero scopo elettorale. I tempi e le modalità della protesta, per la verità, potrebbero dar adito al sospetto che si intenda divulgare ragioni e motivazioni infondate e strumentali nel tentativo poco nobile e certamente vano di influenzare, con argomentazioni strumentali e facilmente confutabili, qualche giudice del lavoro che dovrà, a breve, decidere sul ricorso in merito, basato su presupposti sinceramente inesistenti ed irrecepibili.