Padula: Codacons, “buona amministrazione della cosa pubblica”

 Alcuni cittadini della contrada Volta Cammino di Padula da anni stanno chiedendo all’Amministrazione locale di poter usufruire di acqua potabile nelle loro case. Da anni la stessa Amministrazione è inerte, quasi indifferente. Infatti, essa tace anche a seguito di vari solleciti, da parte di cittadini operosi, come lo è il giovane studente Menta Saverio, al quale va il nostro plauso per l’impegno nel chiedere – con i dovuti modi – un diritto per la collettività nella quale egli vive: acqua potabile nelle case. In una lettera dello studente, indirizzata al Sindaco del Comune di Padula (prot. N. 7223, 11 settembre 2012), allla ditta CONSAC Gestioni Idriche S. p. A. e al Distretto Sanitario dell’ASL, si legge quanto segue: “Volevo porre alla vostra attenzione l’annosa ed incresciosa situazione in cui versano alcune famiglie residenti in Via Volta Cammino – Via Pozzi a causa dell’assenza della rete di distribuzione dell’acqua potabile. Sono ormai anni in cui sentiamo solo promesse, ma purtroppo nulla è stato fatto. Siamo preoccupati dall’elevato rischio chimico e microbiologico, associato all’uso in ambito domestico di acqua non potabile. Nella zona vivono famigli con dei bambini in età prescolare e scolare, è per i nostri figli che avvertiamo più paura, le malattie trasemsse per mezzo delle acque sono numerose e a volte letali”.

A questa lettera risponde, in un primo momento, solo la ditta CONSAC S.p.A. di Vallo della Lucania il 3 ottobre 2012 per dire – tra le altre cose – quanto segue: “Nel caso specifico, l’area a cui la S.V. si riferisce, risulta di fatto priva di rete di distribuzione idrica, per cui la scrivente è nell’impossibilità di assicurare il servizio all’utenza, almeno fino a quando il Comune competente non provveda a realizzare le relative opere infrastrutturali”.  Il Distretto Sanitario dell’ASL e il Sindaco tacciono. Eppure, lo studente incalza, e il giorno 2 novembre 2012 (prot. N. 8933 del Comune di Padula, stessa data) scrive: “E’ la seconda volta che scrivo (la prima volta non ho ricevuto alcuna risposta) per porre alla vostra attenzione l’annosa ed incresciosa situazione in cui versano alcune famiglie residenti in Via Volta Cammino – Via Pozzi a causa dell’assenza della rete di distribuzione dell’acqua potabile“. Lo studente Menta, dopo aver elencato i rischi per la salute dei cittadini, conclude la sua seconda lettera così: “In attesa di risposta (e lo spero vivamente) porgo distinti saluti“. Naturalmente, nonostante la legge 241/90 e ss.mm. imponga alle Amministrazioni pubbliche l’obbligo di rispondere ai cittadini nei trenta giorni dal ricevimento delle missive (regolarmente protocollate), nemmeno alla seconda è stata data risposta. Quello che la nostra associazione può fare è denunciare alla stampa questa situazione (altri tipi di denunce sono del tutto inutili, in quanto la “buona amministrazione della cosa pubblica” sta diventando una pratica planetaria, molto in voga presso allegre compagnie di legulei, amministratori e controllori dell’universo conosciuto, materia oscura a parte).
Risponde, in questa seconda tornata, il Distretto Sanitario dell’ASL – con un Italiano da interpretare bene anche per via dell’uso estemporaneo della punteggiatura- nel modo seguente (virgole, grassetti e sottolineature inclusi): “In relazione, infine all’esecuzione del sopralluogo, si comunica al sig. Menta Saverio, in indirizzo, che lo stesso può avvenire, essendo una prestazione a pagamento, attraverso il versamento, così come previsto dal tariffario delle prestazioni della Regione Campania di EUR 122,20 sul c.c.p. 34343723 intestato alla ASL SALERNO Dipartimento di Prevenzione, causale: Richiesta esecuzione sopralluogo”. Nelle su missive lo studente Menta non aveva, tuttavia, chiesto un sopralluogo, ma allertava –semplicemente – gli organi di controllo sulla situazione di rischio sanitario in contrada Volta Cammino.  
E poi ci si chiede dove sia andata a finire la politica. Immediatamente potremmo dare una risposta, contemplata anche sulle prime pagine dei quotidiani locali, che oggi titolavano sulla scoperta di alcune alcove, una anche nel nostro pudico Vallo di Diano.

Il Responsabile della Sede

dott. Roberto De Luca