Missione (im)possibile per la Puntotel Sala Consilina

La Puntotel Sala Consilina in sette giorni giocherà tre partite, avendo, come avversaria, dall’altra parte della rete, sempre la Igor Gorgonzola Novara. Tra campionato e Coppa Italia, infatti, le due squadre si confronteranno per ben tre volte nell’arco di una settimana. Si inizia domenica, 20 gennaio, a Novara con la seconda gara del girone di ritorno del campionato. Poi, mercoledì, 23 gennaio, alle ore 20,30, le cicognine ospiteranno al PalaPozzillo di Sala Consilina le piemontesi per disputare la gara di andata valida per i quarti di finale di Coppa Italia. Infine, domenica, 27 gennaio, la Puntotel ritornerà a Novara per giocare il ritorno di Coppa Italia. Un trittico terribile di gare consecutive per la squadra di coach Draganov che, ironia della sorte, oltre che in campionato, dovrà affrontare pure in Coppa Italia la compagine migliore della serie A2. Le cicognine dovranno compiere davvero una missione impossibile per uscire indenni dal tour de force contro la Igor che, in campionato, ha un ruolino di marcia impressionante. Le piemontesi, infatti, hanno ottenuto 13 vittorie a fronte di una sola sconfitta subita fuori casa ad opera del Soverato. Nel bellissimo Sporting Palace di Novara, domenica, la Puntotel dovrà davvero superarsi per ribaltare un pronostico che appare scontato contro il team guidato in panchina da coach Colombo. Le cicognine devono crederci. La Puntotel, d’altra parte, nella gara di andata fu sconfitta soltanto al tie break da Kim e compagne dopo aver disputato una grande prova. In casa Puntotel si è consapevoli della forza tecnica dello squadrone novarese che, soprattutto, con le sue tre punte offensive (Valeria Rosso, Virginia De Carne ed Ivana Bramborova) è davvero devastante. Ma Colarusso e compagne sono pronte per giocarsi con tranquillità i tre match, a partire da domenica prossima. Le cicognine scenderanno in campo dopo una intensa e proficua settimana di allenamenti. Nello spogliatoio salese c’è una grande voglia di dimostrare che nessuno si sente vittima sacrificale, anzi c’è la convinzione che nello sport, e soprattutto nel volley, non esistono missioni “(im) possibili”.