Scafati: la Befana non va in ferie

Per i cittadini scafatesi, è in arrivo un’altra stangata con un nome dal sapore americano ma effetti tutti italiani e dal vecchio sapore di vero e proprio saccheggio delle tasche dei contribuenti al solo scopo di prolungare l’agonia di un elefante dalla lunga memoria ma dalla scarsa intelligenza. Si, perché deve ricordarsi di sistemare gli amici e gli amici degli amici, ma non è abbastanza intelligente da raggiungere livelli di efficacia, efficienza ed economicità tali da garantire la sicurezza economica dei cittadini scafatesi. La chiamano “TAREX” e dal 2013 incorporerà anche la TARSU con un aumento di circa 0,30 centesimi in bolletta. Poi aggiungiamo l’aumento del costo dei servizi che l’ACSE svolge in città (ed onestamente non sappiamo quali siano questi servizi visto cha dal 31 dicembre ci sono strade che ancora non sono state ripulite) e condiamo il tutto con l’aumento dell’IMU, che possiamo dare per certo attesi i disastrati conti comunali e gli immancabili tagli che la Regione imporrà al comune di Scafati, A questo punto i conti sono fatti e per i contribuenti si prevede un ulteriore esborso superiore allo stimato 0,10 per cento. Ma veniamo ai fatti: Per salvaguardare il patto di stabilità, e quindi non dichiarare il fallimento del Comune, nel 2013 la TARSU sarà accorpata alla tassa sui servizi al cittadino. Questo consentirà di inserire in bilancio soldi che in realtà sono stati solo in minima parte riscossi e che in larghissima parte non saranno riscossi se è vero, così come è vero, che la GE.SE.T spa, quale concessionario per la gestione, riscossione ed accertamento dei tributi per il comune di Scafati sta, ancora oggi, consegnando: – avvisi di accertamento, comprensivi di interessi di mora, sanzioni e diritti di notifica, per presunti minori versamenti e/o mancati versamenti ICI per l’anno 2007; – provvedimenti relativi a presunti mancati versamenti, comprensivi di interessi di mora, sanzioni e diritti di notifica, dovuti a fronte di importi non versati per la tassa smaltimento rifiuti solidi urbani per l’anno 2004.Tutto ciò comporterà, in primis, dispendio di denaro e tempo a spese dei contribuenti che si vedono costretti a ricorrere, loro malgrado, alla consulenza di un legale nonché ulteriori spese per il Comune che quasi certamente si vedrà soccombente poiché ad una prima analisi appaiono evidenti alcune considerazioni: –   gli avvisi di accertamento devono mettere in condizione i contribuenti di comprendere l’iter logico giuridico ed i criteri adottati dall’ufficio nel richiedere il pagamento di imposte, interessi e sanzioni amministrative e, soprattutto, devono contenere l’indicazione delle presunte violazioni fiscali od omissioni che sarebbero state commesse dai contribuenti; –  non devono violare il principio di chiarezza degli atti impositivi, sancito dallo Statuto del contribuente (art. 7), che ha rilevanza costituzionale. Gli avvisi di accertamento devono essere corredati dai diversi provvedimenti amministrativi ivi richiamati e che costituiscono parte integrante degli stessi; –  evitare di cadere nella nullità degli atti per intervenuta prescrizione del diritto dell’ente ad esigere il pagamento. Il termine ordinario di prescrizione che vale per ogni diritto per il quale non sia previsto un termine diverso è, ai sensi dell’art.2946 c.c., decennale. Per la tarsu, occorre valutare se essa possa essere inquadrata  nella fattispecie prevista dall’art.2948 n.4 c.c. in forza del quale “si prescrive in cinque anni tutto ciò che deve pagarsi periodicamente ad anno o in termini più brevi”. Subito appare evidente che la tassa in questione rientra nell’articolo citato. Così come affermato dalla Corte di Cassazione – Tributaria con la sentenza n.4283 del 23.02.10, il pagamento della tassa smaltimento rifiuti è assimilabile ai pagamenti  delle forniture elettriche ed idriche, con l’unica differenza che, in ragione della natura impositiva del rapporto, i corrispettivi che integrano i tributi in esame, non sono immediatamente legati all’entità del beneficio conseguito dal contribuente o alla entità dei consumi dello stesso; –   in ultimo gli avvisi di accertamento non devono risultare illegittimi per intervenuta decadenza. Ed invero la Finanziaria del 2007 ha introdotto importanti novità nel settore della fiscalità locale, prevedendo una disciplina unitaria, in ordine alla tipologia degli atti impositivi degli Enti locali, al loro contenuto e ai tempi di emissione. Modifiche rilevanti sono state introdotte in ordine ai termini di decadenza; infatti è stato fissato un termine unico di decadenza per la notifica degli atti impositivi relativi a tutte le entrate tributarie degli enti locali e che è il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere eseguiti. Entro gli stessi termini devono essere contestate e irrogate le sanzioni amministrative tributarie.  Ma come se tutto ciò ancora non bastasse i nostri amici amministratori rincarano la dose indicendo e concludendo delle gare pubbliche per la realizzazione di marciapiedi (via Vitiello e via Santa Maria La Carità), tanto cari al nostro sindaco, col pagamento dei lavori differiti all’anno 2015 (sic!). Ma d’altronde dopo avere speso ben cinquemila euro affidandosi ad un principe del foro perché fermarsi quando l’Autorità di Vigilanza emette un monito ad interrompere le procedure di gara in corso? E’ tutto normale! Siamo nel giusto! In fin dei conti i soldi ci sono. Non si sa quando, ma soprattutto non si sa se li incasseranno, ma ci sono. . .anche se stranamente l’amministrazione dichiara pubblicamente  che senza questa stangata “l’Ente non avrebbe neanche i soldi per pagare gli stipendi comunali senza l’incasso di questa tassa”. Ed allora, a questo punto, non è lecito domandarsi: 1   con quali soldi sono stati pagati gli eventi organizzati per la rassegna natalizia, visto che l’importo stanziato ad hoc dalla regione Campania, alla luce del lungo iter previsto per legge, certamente non è ancora arrivato nelle casse comunali? C’è un pagamento differito, magari per il 2018, anche in questo caso? Oppure, nel frattempo, si è fatto ricorso ad una anticipazione di cassa? 2   non si poteva insistere con la Regione Campania per destinare questi fondi all’abbassamento della pressione fiscale? 3    perché non pensare a nuovi e diversi sgravi fiscali magari premiando quei contribuenti che si dotano di appositi tritarifiuti? 4      se e che ricavi ottiene l’Ente locale dallo smaltimento dei rifiuti riciclabili, come carta e cartone, plastica ed alluminio? 5      è possibile, una volta per tutte, attuare il progetto “Chi trova l’isola trova un tesoro!!”, progettato e presentato dal coordinatore cittadino Adriano Falanga all’unisono con il consigliere comunale Alessandro Arpaia e protocollato nel 2011, che, senza stravolgere l’attuale sistema prevede che il cittadino possa portare i rifiuti direttamente all’ecocentro ricevendo o uno sconto in bolletta, o buoni sconto presso i negozianti che stipuleranno un’apposita convenzione? Il progetto, di ispirazione popolare e spontanea, prevedrebbe la sola informatizzazione dell’ecocentro con una spesa assolutamente irrisoria. Ed allora perché non mandare a casa la befana con le sue stangate? Possibilmente in bicicletta.