Si scrive Pd, si legge Pci

Angelo Cennamo

Quello che ci siamo lasciati alle spalle lo ricorderemo come l’annus horribilis della recessione, la peggiore dal dopoguerra. L’insediamento del governo tecnico, avvenuto in circostanze e secondo procedure poco sovrapponibili all’istituzionalismo di una democrazia liberale, sembrava dovesse salvarci dal baratro della crisi. Monti e la sua compagine di bocconiani ci erano stati presentati e sponsorizzati dalla grande stampa nazionale come una squadra di supereroi, di provetti economisti e giuslavoristi capaci di invertire la rotta dei precedenti governi e di ridare ossigeno ad un Paese sempre in affanno e vicino ad un pericoloso default. Ma la pagella del premier uscente, al contrario, ha evidenziato una serie di preoccupanti insufficienze che stonano, a dir poco, con l’osannato pedigree di alta docenza che avrebbe dovuto garantire il buon esito dell’operazione tecnica. Il 2012 lo ricorderemo anche come l’anno di Matteo Renzi, il giovane sindaco di Firenze che è riuscito a tenere testa alla nomenclatura del partito democratico in occasione delle primarie del centrosinistra. Renzi, con la sola forza dell’entusiasmo e con la sua immagine di amministratore immacolato, ha saputo incarnare meglio di qualunque altro politico la voglia di cambiamento che si avverte nel Paese, riuscendo a coinvolgere nel suo progetto di rottamazione anche tanti elettori di destra. Non è bastato. Contro di lui ha prevalso la gioiosa macchina da guerra di Bersani, Rosy Bindi e Susanna Camusso, malcelata ispiratrice delle politiche economiche del Pd, partito sempre più schierato a sinistra dopo le recenti affermazioni alle primarie parlamentari dei vari Orfini, Damiano e Fassina. La santa alleanza tra Bersani e Nichi Vendola ricorda molto il Pds di Achille Occhetto, la sinistra della mancata svolta della Bolognina che avrebbe dovuto smettere i panni del comunismo l’indomani della caduta del muro di Berlino, ma che non seppe andare oltre un’apparente operazione di restyling logoistico, sostituendo il simbolo della falce e del martello con quello della quercia. Ieri Occhetto, oggi la triplice di Bersani, Vendola e Cgil, in una triste riedizione del peggiore gattopardismo politico. Con la sola differenza che a fronteggiare questa nuova macchina da guerra ci sarà non più uno, ma due schieramenti di moderati : il Pdl del redivivo Berlusconi, e il misterioso centrino del senatore a vita Mario Monti, non pago di aver affamato l’Italia nell’anno del preannunciato riscatto. Si salvi chi può. @angelo_cennamo

13 pensieri su “Si scrive Pd, si legge Pci

  1. QUESTO ARTICOLO VUOLE SMASCHERARE L’AMAREZZA DEL PDL , GENTILE DOTTOR CENNAMO , INAZITUTTO COMPLIMENTI PER IL SUO MODO A SCRIVERE CHIARO …. MA DICIAMO LE COSE COME STANNO IL PDL HA FALLITO ….GLI ANNI RUGGENTI DEL 1994 NON TORNERANNO PIù UN ELETTORE DI FORZA ITALIA PRIMA E PDL DOPO ….STAVOLTA NON VOTERA’ NE IL PDL NE LA LISTA DI SAMORì NE CENTRODESTRA NAZIONALE …. AZZERIAMO TUTTO E PARTIAMO DA ZERO IL PROBLEMA NON è BERLUSCONI , MA SONO I VARI BRUNETTA , COSENTINO ,…GASPARRI DELL’UTRI ….. GENTE CHE CON I LORO MODI HA AFFOSSATO IL PARTITO X NON PARLARE DEL SIGNOR PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI NAPOLI ….. IO DA ELETTORE DELUSO STAVOLTA VOTERO’ SCHEDA BIANCA PUR DI NON DARE IL VOTO A BERSANI OPPURE AL TRIO DEI TRADITORI MONTI – FINI CASINI

  2. Ha ragione. Sono d’accordo. Tuttavia, in uno scenario cosi deludente, credo che il Cavaliere possa ancora dire la sua.

  3. monti e i bocconiani ti constringono a guardarti nello specchio. e quando lo fai non puoi che constatare che sei proprio tu. e il tuo aspetto può cambiare col tempo ma sei sempre tu. e quindi mi meraviglio di come un conclamato liberale liberista libertario come te non riesca ad apprezzare costoro, i bocconiani, che francamente sarebbero quelli che scrivono i libri e applicano le regole liberali, liberiste e libertarie.
    io, che ai monti preferisco le colline, trovo interessante di come il professore, veramente british, accusi berlusconi e tutta la sua compagnia di essere in realtà antiliberali e difensori di caste. e quindi un poco ti fa arrabbiare anche a te che reagisci come pinocchio di fronte al grillo parlante. a mio parere il prof è un poco la coscenza del centrodestra italiano che vi rimanda tutto quello che in questi anni hanno scritto i più rappresentativi organi di informazione liberal internazionali. ora state prendendo coscienza che non era una congiura ma la semplice realtà trasformata alla bosogna da un’informazione autarchica.
    quindi io credo che un assunto sia che peggio di berlusconi e i suoi governi non esista!- o “meglio peggio” di berlusconi ci può essere solo berlusconi – perciò fai la tua traversata del deserto, datti il tempo di guardare al futuro con spranza che veramente peggio di così non esiste. e lascia perdere la storie
    a dei comunisti se no penso che veramente ci credi e allora mi preoccuperei.

  4. Angelo, ma forse è deludente per te perché per motivi di natura aritmetica potrebbe succedere che Berlusconi non conti più nulla (cosa che per te è un male, mentre per la maggior parte degli italiani o è un bene o non sono interessati all’argomento).

  5. Se Monti fosse un liberale, come credi tu,non avrebbe portato la pressione fiscale oltre il 45% senza fare tagli (considerevoli) alla spesa pubblica. Non avrebbe introdotto il grande fratello tributario, che rende i cittadini sudditi di uno Stato di polizia. Soprattutto, non avrebbe mai pensato di governare una Nazione, senza passare prima per il voto popolare. Monti e’ un burocrate dirigista, affascinato dalle politiche germanocentriche della Merkel,cresciuta e pasciuta nella Germania est comunista. Il quadro e’ questo : da un lato, la triplice post comunista di Bersani, Vendola e Camusso (PCI), dall’altro, Monti, con gli innovatori Casini e Fini, e Berlusconi, che tra tutti gli altri, sembra (nonostante tutto) un gigante.

  6. Caro Angelo, ma tu secondo me credi all’asino che vola, ma veramente: quando mai Berlusconi ha abbassato la pressione fiscale? Eppure è stato al governo moltissime volte! E dove si sono visti i tagli? Le aziende (e tutti gli altri contribuenti, dipendenti compresi) sono state letteralmente strozzate dalle tasse anche durante i suoi governi. Di GIGANTE quello che ci ha lasciato Silvio sono le sue chiacchiere da bar su un presunto liberismo, la lotta-spauracchio al comunismo (che fa sempre presa, specie sugli evasori fiscali), il debito pubblico (che ovviamente viene scaricato sempre sul centrosinistra), la crescita zero (e adesso parla della crescita che Monti non ha realizzato) e la figura che abbiamo fatto davanti a tutto il mondo quando Tremonti ha realizzato 4 (quattro) manovre diverse e l’Europa ci ha mandato del “personale” (come lo vogliamo chiamare?) a controllare che i nostri conti fossero in ordine. Ci siamo trovati ad aver firmato, grazie a lui (sempre Silvio), accordi economici con l’Europa che, con grande evidenza, non possiamo mantenere e poi vogliamo fare gli anti-europeisti e prendercela con Monti-burocrate?? Ma gigante “de che” (come direbbe Corrado Guzzanti)? Gigante a salvare le sue aziende in ogni occasione, in quello veramente un grande, hai ragione. 😉
    Comunque, basta una ricerchina (ma veramente -ina -ina) per vedere quante tasse sono venute fuori dal governo Berlusconi: praticamente, ha fatto lievitare i costi di acqua, pedaggi autostradali, gas, biglietti di aerei e treni, premi delle assicurazioni e altro annesso. Ovviamente, tu hai interesse a non guardare la realtà con occhi differenti da quelli di un tifoso, ma io in questo ti capisco, il problema è umano prima che politico, uno che ha votato per 20 anni questa roba, mica accetta che possa aver sbagliato 😀

  7. 2005, ministro dell’economia Domenico Siniscalco : rimodulazione aliquote irpef, cancellazione tassa di donazione e tassa di successione. 2008 : abolizione Ici sulla prima casa.

    1. Allora, premesso che i liberali vanno da Monti (nomi come Giannino, Ichino e Sechi, tanto per dirne qualcuno), l’abolizione dell’ICI fu già fatta (in gran parte) da un governo Prodi (diciamo che, in pompa magna, fu dato il colpo di grazia da Berlusconi a quel che ne rimaneva). Tutto il resto, data la situazione in cui ci troviamo dopo quasi 10 anni di centrodestra al governo, credo sia stato quanto meno inefficace (non è che quelle misure che citi ci abbiano assicurato crescita: siamo cresciuti, e poco, solo durante un governo Prodi, per il resto è stato un disastro). Non sono diminuite le megatasse sulle imprese, non sono diminuite quelle sui lavoratori: in generale, non abbiamo fatto passi avanti come paese.
      Mi pare strano adesso che Berlusconi vada ospite alle varie trasmissioni a dire che vuole fare cose che aveva tutto il tempo di fare e che però non ha fatto. E’ anche un poco disonesto che dica che è perché la Legge non gli permette di fare tutto quello che lui vuole, tanto più che è la stessa che non gli ha impedito di farsi leggi che lo salvavano personalmente da alcune grane. Cioè, Angelo, come possono essere credibili le promesse di qualcuno che adesso dice che realizzerà cose che non ha mai realizzato in 20 anni? E’ come Monti che dice “dobbiamo abbassare l’IMU”: suona strano… Oppure, le proteste di alcuni pidiellini sul redditometro… ma ti sei chiesto perché il redditometro è retroattivo al 2009?
      Segnalo Giannino (liberale che non si arrabbia in tv con tutti i conduttori per fare notizia): http://video.corriere.it/giannino-ironizza-berlusconi-tremonti/df4be7ce-59a4-11e2-bf1c-a7535a9f5f63

  8. Giannino non va con Monti. Ad ogni modo, lo stimo molto. Anche Zingales e Boldrin di Fermare il declino. Ho letto di recente il Manifesto del capitalismo ( Zingales) e l’ho trovato molto interessante. Chiusa parentesi.
    E’ vero, Berlusconi ha governato molti anni e non ha realizzato (tutto)quello che ha promesso. Ma l’università di Siena, tempo fa, così come l’Istituto di ricerca di Luca Ricolfi, hanno stimato che circa il 70% del programma di quel famoso contratto è stato realizzato. Si tratta di due fonti che non possono essere additate di destra. O sbaglio?
    Le considerazioni sull’impotenza del governo, in Italia, di decidere le condivido. Io stesso, anche su questo giornale, ho denunciato i limiti della ( NON) democrazia parlamentare.

  9. Angelo, hai perfettamente ragione su Giannino, me ne sono resa conto dopo averlo scritto: volevo dire che “la casa dei liberali” (chiamiamola così) sembrerebbe essere adesso il partito (?) di Monti.
    Sul programma: bene, ma allora se ci troviamo in queste condizioni non è perché non hanno fatto nulla, ma perché per 10 anni hanno progettato di fare le cose sbagliate, cioè hanno perso del tempo prezioso a non fare le cose che servivano, hanno preferito guardare i ristoranti pieni ed hanno comunque pescato nelle tasche (già abbastanza vuote) di tutti noi, cittadini, dipendenti, partite IVA e imprese.
    Se l’Italia non è governabile (come dite voi, cioè tu e Berlusconi):
    1. perché ti candidi ogni volta?
    2. perché, visto che è la sesta volta che ti candidi, non trovi il modo di avviare una fase costituente?
    Un ultimo pensiero: ho visto la puntata di Santoro-Berlusconi. Per la maggior parte del tempo ho visto due showman (Santoro e Berlusconi) mettere su una specie di farsa insopportabile, per errori imputabili ad entrambi in eguale misura.
    Però, nei rari momenti di lucidità dei due, mi sono resa conto che il bipolarismo ha fallito per la maniera in cui è stato applicato: si sono generate due fazioni che se le sono suonate su base quotidiana invece di pensare concretamente al da farsi.
    Cioè, se ancora oggi Berlusconi fa presa sui suoi elettori facendogli credere che l’elettore di sinistra prova invidia (!) per chi ha i soldi, significa che dal 1994 ci siamo mossi veramente poco, direi quasi niente (ovviamente vale anche all’inverso).

  10. Sulla puntata di Servizio Pubblico ti rimando all’ultimo articolo. Un bipolarismo feroce? E’ vero. Ma sempre meglio della prima Repubblica.

    1. Angelo, l’ho letto e ti ho risposto. Il bipolarismo, messo in piedi in questo modo, è stato una cosa più dannosa che utile per il paese, più distruttiva che costruttiva: la propaganda ha superato di gran lunga la concretezza. E’ un dato di fatto: il paese non è cresciuto e probabilmente, se ti munisci di qualche statistica, scoprirai che è cresciuto di più nella prima repubblica (che sotto certi aspetti era migliore di questo pastrocchio). Cioè: le intenzioni erano buone, è come è stato “declinato” che ha lasciato molto molto a desiderare.
      Abbiamo perso venti anni preziosi, sono stati venti anni “ferocemente” inutili che hanno danneggiato una o forse due intere generazioni, portandole ad una situazione economicamente e socialmente peggiore di quella in cui si trovavano i loro padri.
      Fuori tema: Billy-the-kid mi ha detto di darti questo link: http://www.corriere.it/inchieste/reportime/interviste/due-anni-acqua-pubblica-parigi-risparmiati-70-milioni-bollette-piu-basse/6cd46262-5b6f-11e2-b99a-09ab2491ad91.shtml (dice che è relativo ad una vostra vecchia discussione a riguardo di un referendum)

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