Disabilità e tennis, quale collegamento?

Barbara Gentile

Se dico disabilità e tennis inteso come gioco del tennis, non capiresti il collegamento fra le due parole. Nella realtà infatti è quasi impossibile che un disabile possa giocare a tennis, ma se proviamo ad andare oltre ci accorgiamo che non è esattamente così’. Posso dire questo, dato che sono stata al negozio di articoli sportivi per comprare delle palline da tennis. Che ci faccio? Innanzitutto potrei sia provare a stringerla in mano che afferrarla al volo facendola cadere a terra, stando comodamente seduta. Non è stato questo però il motivo del mio acquisto. Molti dei miei problemi di equilibrio sono da attribuire agli occhi, anzi erano perché grazie proprio alla pallina da tennis sono riuscita a migliorarli. Come? Nella mia vita ho incrociato un medico optometrista, il quale mi ha prescritto un training visivo che prevedeva un esercizio con questa. Attaccando dei corner, cioè dei piccoli foglietti con file di lettere o numeri, alla pallina e facendola oscillare a destra e sinistra, si allena la coordinazione dei muscoli dell’occhio. In che modo? Tenendo la testa ferma e seguendo con gli occhi la pallina, provando a leggere una per volta la lettera. Dopo un duro e faticoso lavoro, sono riuscita a migliorare la stabilità. Spesso guardando più profondamente una certa situazione, ti puoi accorgere di possibilità che la paura di non riuscire ti aveva celato.