La grande peste del terzo millennio

Giuseppe Lembo

La grande peste del Terzo Millennio ha come protagonista unico, il mondo della finanza; un mondo inossidabile; un mondo atrocemente disumano che sa ritrovarsi unito sulla strada delirante di follia, che serve a governare la ricchezza della Terra, riducendone i beneficiari e concentrandola sempre più nelle mani dei pochi, con conseguente crescenti povertà per l’uomo della Terra che ormai corre il grave rischio di morire di peste, di una grave peste che si chiama ricchezza; che si chiama economia; che si chiama finanza; tutte maledettamente pensate contro l’uomo della Terra. Una peste violenta e disumana che non perdona; si abbatterà purtroppo, sull’umanità indifesa e non ci sarà assolutamente come potersi salvare; non ci saranno vie di scampo per i poveri del mondo, per gli ultimi della Terra. Una peste distruttiva che, se non si riesce a correre ai ripari e da subito, smantellandone sul nascere l’infame e disumano progetto di eliminazione selettiva per censo e possesso a cui va incontro gran parte della gente del mondo in questo inizio di millennio, non la fermerà, proprio non lo fermerà più nessuno. La storia è abbondantemente ricca di fatti disumani con eliminazione di uomini considerati nemici da fare fuori per il solo bene di altri uomini. Una storia che tragicamente si ripete in tante parti della Terra, dove l’eliminazione selettiva nella sua disumanità, è utile a dimostrare il proprio potere, la propria forza violenta sugli altri senza responsabilità alcuna se non quella di trovarsi involontariamente dalla parte sbagliata.

Tante volte è successo che l’uomo della parte sbagliata è stato eliminato; è stato selettivamente fatto morire perché così era stato deciso da chi, nel mondo ancora oggi, può decidere tutto, compreso l’atto infame di uccidere l’altro, solo perché scomodo, solo perché di intralcio ai propri progetti di potere, di vanagloria e di possesso. I fatti di grave eliminazione umana non sono solo fatti affidati alla memoria, come testimonianza e come ammonimento affinché non accadano mai più; sono purtroppo parte viva di noi. Avvengono nelle tante guerre dimenticate del mondo; avvengono dove la vita umana è di proprietà esclusiva di altri che la posseggono e che la possono utilizzare come vogliono, dando sfogo al proprio istinto di carnefici che è in tanti uomini della Terra, soprattutto se potenti e se presi dal delirio del potere e della ricchezza sfrenata. Nel secondo grave conflitto mondiale, l’umanità inorridita visse l’infame esperienza dell’olocausto, con il grave genocidio di ebrei e di diversi, gasati e poi bruciati come cose inutili nei forni crematori. Quel barbaro incidente della storia umana purtroppo non è lontano da noi; è parte di noi come memoria e non solo come memoria, ma anche come attuale e sempre presente volontà estrema di liberarsi degli uomini scomodi ed inutili che affollano la Terra, creando con la loro vita problemi ad altri che pensano di poter vivere senza di loro e per questo, fare il più possibile pulizia etnica con le eliminazioni selettive che saranno sempre più sofisticate, al fine di mettere ordine al disordine e di rientrare nei parametri umanamente ordinati quando c’è disordine di presenza umana sulla Terra. Ma non è follia pura pensare a cose del genere? Purtroppo è follia; è follia pura, ma per chi la fa propria, è solo sana follia, perché risponde all’obiettivo di razionalizzare e progettare l’ordine quando c’è il disordine; l’equilibrio o meglio il riequilibrio delle cose umane, quando le cose umane sono squilibrate e possono determinare situazioni di catastrofe incontrollabili e pericolose; tanto, soprattutto per quella parte dell’umanità che ha i suoi privilegi da difendere. È vista come pura ed assoluta necessità anche se trattasi di folle necessità, la sua ricchezza da conservare ed ingrandire e non annientarla, facendola andare liberamente ed in modo incontrollato secondo le volontà umane di chi, pur non appartenendo alla schiera dei privilegiati, in quanto uomo rivendica, a buon diritto, qualcosa anche per sé. In questo quadro di grande incertezza umana e di assalto crescente dei poteri forti sui deboli, c’è purtroppo, il grave rischio di un nuovo ed immane olocausto per l’umanità, con l’eliminazione dei più deboli, carnefici i più forti. È un pericolo reale che non gestisce né la politica, né le forze del controllo sociale che fungono da sentinelle per il buon funzionamento dei popoli, non permettendo situazioni di conflitto che possono alterarne gli equilibri. Chi sono i nuovi “padreterni” in Terra, in questa Terra gravemente ammalata che si candidano ad essere i padroni esclusivi ed unici della ricchezza del mondo? Sono i poteri forti del mondo della finanza e del mondo bancario che contano a livello planetario ed insieme sono i veri padroni del mondo. Poco è il peso del sistema in quanto più debole; in quanto sistema satellite che agisce a livello locale, senza capacità e forza per andare oltre. Ebbene il potere della finanza dal locale al globale, ha in testa un progetto di riordino e di controllo con un’organizzazione scientificamente perfetta per cui nulla è più lasciato al caso. I poteri forti del mondo, si vogliono liberare di tutti i lacci e lacciuoli e di tutte quelle zavorre che fino ad oggi non hanno permesso la piena attuazione del progetto di economia mondiale. Oggi, l’obiettivo è questo e solo questo. Il grande progetto per l’intero mondo antropizzato di un’economia mondiale, padrona del mondo, con l’uomo del mondo normale assolutamente marginale e senza alcun peso. Niente più deve poter succedere per l’effetto disturbatore di eventi imprevisti, spontanei, affidati al caso. Tutto deve essere scientificamente programmato. Partendo dall’analisi, si deve arrivare ad un consuntivo finale così come previsto e per niente differente dalle previsioni di partenza. L’economia mondiale, forte del suo pensiero tecnico-scientifico, soprattutto macrosistemico, dal quale dipenderà in modo subordinato il funzionamento del microsistema di un’economia che riguarda la vita di ciascuno uomo della Terra, vuole avere un ruolo di potere assoluto; di assoluta padronanza, senza le situazioni di confusa mezzadria con gli altri poteri che purtroppo determinano nel tempo squilibri e malfunzionamento. Oggi si va pensando ad un sistema unico mondiale, particolarmente sofisticato; attraverso una rete informatica centralizzata per programmazione, gestione ed archivio, con una banca dati unificata, codificata attraverso una rete di microchips, si pensa di creare una mente artificiale unica, per un’economia finanziaria capace di governare le sorti del mondo, finalizzandole, senza equivoci e/o cedimenti, al solo insieme dei poteri forti, gli indiscussi “padroni” di un mondo nuovo dove a contare non è l’uomo in sé e tanto meno l’etica o i valori, ma il denaro, la ricchezza, l’avere che si saprà imporre sugli scenari del mondo, cancellandone o oscurandone al massimo l’uomo ed il suo essere, per lasciare il campo nelle mani del solo apparire e dei soli poteri forti dell’economia e della finanza mondiale, uniti e solidali nel nome di un solo dio, ossia nel nome del solo dio denaro e ricchezza. L’Europa della finanza, dei banchieri d’assalto, il mondo asiatico, l’Occidente, le diverse realtà della ricchezza emergente, tutti insieme si vanno attrezzando per fare rete e dominare in modo ostinatamente assolutistico, l’economia mondiale, con una gestione unica, rigorosamente controllata della ricchezza del mondo; l’obiettivo è quello di eliminare contrasti e divisioni che non fanno dormire sonni tranquilli ai potenti dell’economia del mondo che badano ostinatamente ed unicamente ai propri privilegi, del tutto indifferenti delle condizioni di malessere e di disagio diffuso in cui vivono i non ricchi della Terra. Questo progetto di solidarietà, di coesione e di unità d’azione dei potenti, rappresenta un grave pericolo per il mondo; gli affamatori, tutti gli affamatori del mondo,  possono accanirsi con crescente aggressione di disumana violenza ad affamare il mondo di chi già non ha, di chi vive già sopravvivendo, una vita fatta di poco o niente. Il pericolo cresce con il crescere della popolazione mondiale. Quando la Terra dovrà sfamare 10 miliardi di persone e non ci sarà cibo per tutti che succederà? Come si comporteranno i potenti della Terra che governano le risorse del mondo? Potranno, purtroppo,  attivare meccanismi infami di selezione umana per alleggerire il peso delle vite umane sulla Terra. Come? Con quali strumenti, senza farsi alcuno scrupolo si metteranno criminalmente in atto gli elementi di distruzione del Terzo Millennio con strumenti di eliminazione di massa, purtroppo, sempre più sofisticati ed efficaci nel produrre la morte del popolo degli innocenti. Che disastro! Quante e quali barbarie attendono il mondo! E così la storia dal volto assassino è una cattiva maestra.  Il pericolo dell’olocausto non è per niente un pericolo scongiurato; può ripetersi e tragicamente; senza colpo ferire può attivare meccanismi indolori di eliminazione umana; tanto, attraverso epidemie e/o guerre virali e batteriologiche strumentalmente scatenate al fine di liberarsi di quel carico di peso umano in contrasto con il volere dei poteri forti che sono impegnati al miglioramento delle condizioni umane facendo pagare con la propria vita il conto in modo estremo a chi è considerato un inutile peso da eliminare. Tanto potrà succedere in Italia, in Europa, nell’Occidente, ma anche nel resto del mondo che si sta attrezzando per fare parte di quell’universalità del governo dell’economia mondiale, basato sulla sola morale disumana del tutto per sé. In tante parti del mondo, i poteri forti fanno delle vere e proprie prove d’autore per praticare questo percorso di umanità selettiva, basata sul naturale principio dei ricchi sempre più ricchi con i poveri e gli ultimi della Terra sempre più poveri ed esclusi da tutto, compreso il naturale diritto alla vita, un diritto naturale  di tutti gli uomini della Terra che vengono al mondo per vivere, per vivere nel rispetto umano e non essere vittime sacrificali di chi egoisticamente vuole per sé i privilegi, anche al costo di dover sacrificare la vita umana degli altri. È questa una situazione di allarme che non deve passare assolutamente sotto silenzio. Il mondo deve sapere; l’uomo della Terra deve capire dove sta andando il mondo ed in quale direzione pensano di andare i poteri forti, i potenti, i ricchi che, purtroppo, sono sempre più indifferenti alla vita degli altri. Una lezione di disumanità diffusa viene anche dal nostro Paese dove i poteri forti dell’economia e della finanza sono violentemente attenti a far quadrare i conti pubblici, con il risultato per niente esaltante di una condizione diffusa di lacrime e sangue soprattutto per gli anelli deboli della società italiana, con la conseguente crescita dei privilegi per chi è già nella schiera dei pochi privilegiati d’Italia. L’Italia, più di altri Paesi d’Europa, si è votata ai poteri forti dell’economia e della finanza. L’atto istituzionalmente rilevante è stata la nomina di Mario Monti economista bocconiano, già parte di un sistema economico-finanziario che va oltre i confini del nostro Paese, a Presidente del Consiglio. L’obiettivo dichiarato è quello di mettere ordine nel disordine e far quadrare i conti pubblici, non attraverso la moralizzazione della spesa pubblica con l’eliminazione degli sprechi e dei rami secchi, ma attraverso una crescente forte imposizione fiscale che ha impoverito i già poveri e ridotto all’osso il potere di acquisto della classe media del Paese che non ha più niente dei privilegi anche se minimi dell’appartenenza alla classe media. I sacrifici hanno determinato una condizione diffusa di grave precarietà umana e sociale; hanno, altresì, portato il Paese alla recessione con crescente riduzione dei consumi; con una forte crisi occupazionale ed un abbassamento della produzione per cui in tanti costretti a chiudere ed a licenziare forza-lavoro. Una condizione di precarietà umana e sociale senza precedenti con tagli indiscriminati alla spesa pubblica, ai servizi e con crescenti difficoltà di vita per le aree socialmente ed umanamente svantaggiate del Paese. Come risponde il governo tecnico, espressione dei poteri forti e di quel dorato mondo economico-finanziario e dei banchieri attenti ad impossessarsi del governo del mondo, per creare nuove e consoliate condizioni di ricchezza, togliendo sempre più il necessario a chi già non ha? Esodati, pensionati che hanno sforato le attese di vita, giovani sempre più abbandonati a se stessi, traditi nelle loro legittime speranze, sono alcuni dei punti critici di chi sta governando il Paese, indifferente all’umanità della sua gente per la quale non solo crescono le difficoltà di vita, ma si riducono gli stessi spazi di vita. Sforando le attese di vita si crea un danno all’economia reale del Paese che deve necessariamente diventare virtuoso, mantenere i conti a posto, chiudere i cordoni della spesa ed organizzarsi in tutti i modi per ridurre i costi del welfare, delle pensioni, del sistema della sanità-salute, sempre più indifferente alla vita dei cittadini, soprattutto se trattasi di cittadini di serie B che devono imparare a non chiedere più niente allo Stato-padrone, evitando così di far crescere il disagio economico-sociale che, dopo le comuni stagioni dei sogni proibiti di massa del tutto a tutti, deve necessariamente rientrare nei canoni del rigore assoluto, riducendo la spesa pubblica, per altro improduttiva, a sostegno di un popolo anziano di dismessi non più utile al sistema produttivo, per cui non è assolutamente necessario l’accanimento terapeutico per una lunga vita inoperosa, a cui forse è preferibile porre la parola fine attraverso vaccini dannosi, riduzione dei servizi utili alla salute o magari attraverso un’epidemia salvifica, con l’eliminazione di massa finalmente capace di ridurre il peso di tanti incontentabili rompiscatole che oltre a pretendere il dono della lunga vita, pretendono anche di vivere una vita tutta dorata, da vero e proprio Paradiso in Terra.