Tra tradizione e contemporaneo al Marte

Antonio Di Giovanni

Inaugurata la mostra di Ceramica “Peso alle immagini” presso la Mediateca Marte  che sarà possibile fino al 24 novembre, da martedì a sabato, dalle 17 alle 20.  Peso alle Immagini” è un progetto curato da Pierfrancesco Solimene e Rosario Vicidomini che mira a creare una commistione tra il disegno contemporaneo e la centenaria tradizione della ceramica salernitana. I giovani artisti coinvolti – diciotto tra illustratori, pittori, grafici e street artists, italiani e stranieri – si sono confrontati con la pratica artigianale della ceramica nel corso di sei workshop che si sono svolti quest’estate presso il laboratorio “Solimene Art”, a Cava de’ Tirreni. La produzione delle maioliche realizzate nel corso dei workshop  è alla base della mostra .Lo scambio tra competenze artistiche e tecniche, nonché tra diversi approcci culturali, ha generato un confronto tra immaginari che segue idealmente la scia delle contaminazioni avviate nel “periodo tedesco” vietrese, tra gli anni Venti e la seconda guerra mondiale, quando l’arrivo di artigiani e creativi stranieri nelle fabbriche di ceramica salernitane lasciò una traccia ancora oggi visibile nei colori e nei temi decorativi delle ceramiche tradizionali. “ Abbiamo deciso di partire dalla provincia,-dichiarano i curatori della Mostra  Pierfrancesco Solimene e Rosario Vicidomini -perché pensiamo che è lì che si possano trovare ancora porzioni di realtà sopravvissute all’impero dell’attuale omologazione culturale.Ci interessa il “periodo tedesco” della ceramica vietrese in quanto, in quel periodo, pittori, illustratori, artigiani in senso ampio, approcciandosi liberamente alla ceramica, seppero creare, in primitiva semplicità, un’arte autentica che traeva ispirazione dalle suggestioni territoriali. Erano stranieri, per lo più di origine tedesca, che, attratti dall’esotismo della costiera amalfitana, vennero a lavorare nelle fabbriche di ceramica salernitane tra gli anni Venti e la seconda guerra mondiale.Oggi, partendo da questo esempio, in un contesto storico in cui la fruizione delle immagini avviene, per la quasi totalità, attraverso internet ed in cui l’immaterialità comoda va di pari passo con una sempre maggiore superficialità, ridare peso e corpo alle cose è, per noi, semplicemente una necessità.Gli artisti invitati quest’anno (diciotto tra illustratori, pittori, grafici, street artists e animatori), provengono, per la maggior parte, dalle scuole di Urbino, Amburgo e Bologna: aree circoscritte, dedite al disegno, fuori dalle mode della sterile “Arte d’elite”. Il progetto “Peso alle Immagini” consiste nel dare modo a queste energie di confrontarsi tra loro e di sperimentare le possibilità che la ceramica offre lavorando per una settimana all’interno del laboratorio Solimene Art di Cava de’ Tirreni.”Lo scambio tra competenze artistiche e artigianali, nonché tra diversi approcci culturali, ha creato un interessante confronto tra immaginari. La lavorazione si è concentrata, prevalentemente, nel disegno su maiolica, sui supporti “classici” della ceramica (piatti, piastrelle e vasi, di varie dimensione).Lontani dai metodi usuali di decorazione, gli artisti hanno inventato tecniche inedite funzionali alle proprie necessità espressive. Nella ceramica, durante la cottura, il pezzo “si trasforma”: i grigi in azzurro o verde rame, i viola in blu; i colori prima opachi, di tonalità pastello, diventano successivamente lucidi e saturi. I partecipanti si sono abbandonati a queste trasformazioni senza temerne le casualità.Il caso è il più vasto e libero campo di studi, ci riserva sempre nuove scoperte ed è, a mio parere, la vera peculiarità della ceramica di Vietri. Quello che più viene apprezzato nei vecchi manufatti sono le forme irregolari, le smaltature imperfette, gli smalti “sporchi”, le cotture approssimative, inizialmente nati per la mancanza di mezzi appropriati nelle botteghe.L’arte nasce, in parte, dall’esaltazione dei “limiti”, propri e tecnici. Nella ceramica di Vietri il “limite” era determinato dalla povertà. In questo i “tedeschi” intravidero una libertà d’azione che seppero rendere regola.Il disegno è un mezzo estremamente introspettivo, ed è impossibile non cogliere gli effetti che, nel tempo, questo ha su chi lo pratica. In esposizione le opere realizzate da: Luca Caimmi, Mara Cerri, Cyop&Kaf, Anna Deflorian, DEM, Anton Engel, Lilli Gärtner, Magda Guidi, Eva Montanari, Marino Neri, Guido Pigni, Cristina Portolano, Beatrice Pucci, Sylvie Ringer, Marco Smacchia, Alice Socal, Marco Tabilio, Luca Vagnini.