Cava de’ Tirreni: PAES, altro che favola, così si riparte!

L’Italia é solo al sedicesimo posto in Europa per innovazione ecologica (su 27 paesi), mentre con 108mila posti di lavoro siamo terzi per occupati nelle rinnovabili. E ancora: con l’efficienza energetica potremmo ridurre di un terzo i consumi energetici, mentre in quanto a rifiuti va segnalato che laddove la differenziata funziona meglio costa anche meno smaltire l’immondizia. In questo contesto in Provincia di Salerno ci sono le due maggiori città, Salerno e Cava de’ Tirreni, due realtà con alta percentuale di raccolta differenziata, che stanno concludendo la redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, documento strategico conseguenza dell’adesione al consorzio europeo del Patto dei Sindaci, e documento programmatico per l’accesso a finanziamenti europei. Due realtà diverse: sia per motivi dimensionali che per colore politico dell’amministrazione. Una differenza che però potrebbe essere colmata dal dinamismo dell’humus economico, sebbene siano due realtà di diversa composizione e storia, delle due realtà, rilanciando virtuosamente l’economia delle due più importanti realtà salernitane. Da un lato la consolidata emergente Salerno trascinata dalla vulcanica azione politica del suo Sindaco, che riesce a tirarsi dietro l’attenzione dei comparti produttivi per un sano rilancio dell’economia, addirittura creando ponti con gli imprenditori del Nord. Dall’altra la millenaria Cava de’ Tirreni che storicamente ha rappresentato un presidio di dinamicità economica millenaria (patria della prima società di Trasporto Pubblico elettrico, sede di banche ed assicurazioni, con una delle poche aziende del settore del monopolio esistenti, etc.) amministrata da un diligente professore universitario che riesce a barcamenarsi tra varie difficoltà locali generando in continuazione nuovi spunti e lodevoli opportunità, e forse riuscendo a compattare l’intero Consiglio Comunale. Due diversi contesti, due diverse amministrazioni che però ora hanno messo la palla a centro, all’attenzione della contesto economico locale, che se risponderà propositivamente potrebbero rappresentare insieme un effetto di traino per l’intera economia provinciale. Insomma sembra di stare in un altro paese e di potere mutuare i claim di Obama e consorte: Ready to go! Nel mese in corso di novembre, in entrambi Comuni, sono stati invitati pubblicamente i soggetti interessati (gli stakeolder) a proporre azioni che consentano di attrarre capitali comunitari ed investimenti privati nei settori dell’economia verde: il futuro sostenibile. Un’azione da monitorare, che se riuscirà a cogliere la fertilità imprenditoriale campana presente nel DNA dei Salernitani, e non solo, potrebbe rappresentare un cambiamento e quindi una speranza per l’intera economia provinciale. Attendiamo con ansia di potere verificare quante e quali proposte verranno presentate! Tenteremo di monitorarle e riportarvele, per intanto grazie Sindaci.

Annamaria Senatore