Roma: Barbato, interrogazione commissione inchiesta accesso atti amministrativi Scafati

 Al Ministro dell’Interno: Per sapere – premesso che: dal 2008 la giunta comunale di Scafati (Sa) è guidata dal sindaco Pasquale Aliberti (PDL); nel 2009 l’eletto consigliere provinciale ed assume carica capogruppo Pdl;  nel corso della campagna elettorale per le elezioni provinciali del 2009: «si sono registrate gravi violazioni delle regole. Si sono realizzati lavori pubblici durante i 30 giorni di campagna elettorale con il rifacimento dei marciapiedi di via Martiri d’Ungheria e il restyling di Piazza Vittorio Veneto approvati con solo atto di Giunta. Ci sono state violazioni anche per quanto concerne la pubblicità: innumerevoli striscioni e manifesti formato gigante (anche oltre i 6×3) sono stati affissi su balconi di abitazioni private e lungo le strade cittadine»;  il 3 luglio 2012. «Incarico all’avvocato Del Regno: arriva un avviso di garanzia al sindaco Aliberti. Ieri mattina è stato consegnato un avviso di garanzia e di conclusione indagini al sindaco Pasquale Aliberti in merito alla nomina dell’avvocato Andrea Del Regno come responsabile dell’Ufficio Avvocatura del Comune. La motivazione recita che Aliberti attestava falsamente che detto incarico veniva conferito a professionista esterno all’Ente stante l’assenza di personale con profilo professionale analogo all’interno del Comune, laddove l’Ente aveva contestualmente sotto contratto altri avvocati. La tensione era nell’aria già da tempo. In merito ai fatti, nei mesi scorsi c’erano stati alcuni blitz ad opera Guardia di Finanza a Palazzo Meyer per acquisire i documenti relativi alla nomina dell’avvocato (fonte quotidiano La Città di Salerno)»; il 12 settembre 2012. «C’è un caso spinoso che si intreccia tra Scafati e Castellammare di Stabia e che tocca addirittura gli interessi di Casapesenna, cuore del regno del clan dei Casalesi. In mezzo alla bufera c’è una donna dai capelli neri, manager di professione, componente del nucleo di valutazione al Comune di Castellammare, segretaria e direttore generale al municipio di Scafati. Si chiama Immacolata di Saia ed è una fedelissima di Nicola Cosentino (nella foto sono seduti una accanto all’altro), l’ex coordinatore del Pdl campano finito al centro delle inchieste dell’Antimafia per i rapporti tra politica e camorra. Alla procura di Nocera Inferiore i magistrati sono convinti che Immacolata Di Saia era donna di fiducia dell’ex sindaco di Casapesenna, Fortunato Zagaria, arrestato e poi scarcerato, per violenza privata aggravata dall’intimidazione mafiosa, nei confronti di Giovanni Zara, defenestrato nel febbraio del 2009 (fonte quotidiano Metropolis a firma Rosaria Federico); il 19 settembre 2012. «Delibere di giunta corrette a penna e firme di assessori ritenute false: con l’accusa di falso ideologico partono gli avvisi di garanzia, con contestuale invito a comparire in Procura il prossimo 25 settembre, a carico del sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, sette assessori e della segretaria comunale. Nel mirino della Procura nocerina sono finite venticinque delibere di Giunta che vanno dal 1o dicembre 2010 al 16 settembre dell’anno scorso ritenute sospette. Secondo le indagini del pm Roberto Lenza, non solo vi sarebbero le firme false ma anche modifiche “manuali”, ovvero a penna, apposte in un secondo momento, per far risultare presenti gli assessori». Ed ancora, Michele Grimaldi del movimento «Primavera non bussa»: «A Scafati si vive una vera e propria emergenza democratica. Falsi poveri, concorsi falsati, assunzioni clientelari, aziende che ricevono interdittive antimafia citate dal sindaco come fonti attendibili, una segretaria generale descritta da un’ordinanza del gip Foschini come persona di fiducia di Fortunato Zagaria accusato di essere legato al clan dei casalesi degli Zagaria: cosa deve succedere più perché il sindaco Aliberti rassegni le sue dimissioni?»; il 13 ottobre 2012. «La procura chiede il rinvio a giudizio per il sindaco Pasquale Aliberti, indagato con l’accusa di falso ideologico riguardo la nomina dell’avvocato Diego Del Regno. La richiesta, presentata dal sostituto procuratore Roberto Lenza per il vaglio del gup, rappresenta il primo dei tanti nodi che affliggono l’amministrazione scafatese, nel mezzo di una costellazione di procedimenti, inchieste e accertamenti concentrate sulla gestione della cosa pubblica (fonte quotidiano La Città di Salerno)»; 16 ottobre 2012. «Sedute di Giunta fantasma, il vice sindaco Cristoforo Salvati cerca di chiarire la propria posizione. Oltre due ore di interrogatorio anche per il braccio destro del sindaco Pasquale Aliberti dinanzi al pm Roberto Lenza, ieri mattina. L’ennesima conferma di come in realtà venivano organizzate le sedute dell’esecutivo da parte della segretaria comunale e del sindaco Pasquale Aliberti. Pare che il vice sindaco abbia sostenuto – analogamente ai colleghi Guglielmo D’Aniello e Sabato Cozzolino – che era la segretaria comunale Immacolata Di Saia a stabilire i tempi di firma delle delibere comunali e che quando non si faceva in tempo a fare riunioni collegiali la “contemporaneità” degli incontri passava in secondo piano. Questioni, in realtà già acclarate, dalle indagini effettuate dalla Guardia di Finanza di Salerno che ha scoperto l’inesistenza degli incontri di Giunta, o meglio la mancata presenza degli assessori tra le 24 sedute di Giunta contestate. La segretaria Di Saia – ormai lo dicono quasi tutti – non era mai presente alle 9 del mattino al comune di Scafati, e gran parte dei verbali recano quella come ora di inizio delle sedute. A quell’ora, i cellulari di servizio di segretaria e assessori erano da tutt’altra parte, a Caserta – per lo più si trovava la dirigente – mentre i componenti dell’esecutivo Aliberti erano ognuno di loro in altre località: Nocera Inferiore, Sarno, Roma. Queste circostanze emergono dall’esame dei tabulati acquisiti dai militari della Finanza che stanno conducendo le indagini e questo sembra un dato inconfutabile. Le sedute di Giunta contestate – ventiquattro in tutto da dicembre del 2010 a settembre del 2011 – non avevano i crismi della regolarità. Non raggiungevano il numero legale come risulta dai brogliacci – a questo punto falsi – sottoscritti dalla dirigente del Comune e dal sindaco Pasquale Aliberti (quotidiano Metropolis a firma Rosaria Federico);  il 21 ottobre 2012. «Il concorso per l’assunzione di Frine Carotenuto è truccato»: lo scrive il Gip Giovanna Pacifico. Quel concorso è stato truccato dalla segretaria Immacolata Di Saia, dalla dirigente al personale Laura Aiello, dalla dirigente del «Più Europa» Maria Gabriella Camera: lo sostiene il pm Roberto Lenza. L’accusa chiede l’arresto per le quattro «protagoniste» della vicenda. Il Gip Pacifico risponde che il concorso è truccato ma non ci sono le «esigenze cautelari» per gli arresti domiciliari. Approderà dinanzi al Riesame per l’Appello del pm contro l’ordinanza del Gip con la quale si rigetta l’arresto, la vicenda dell’assunzione a tempo determinato dell’architetto Frine Carotenuto. Le quattro indagate per le quali erano stati chiesti i «domiciliari» sono accusate di falso ideologico: la casertana Di Saia, la dirigente di Torre del Greco Laura Aiello e Maria Gabriella Camera di Torre Annunziata, componenti della commissione esaminatrice, Frine Carotenuto, è l’istigatrice. Frine Carotenuto non possedeva i titoli per ottenere quell’incarico nel settembre del 2009. È l’ennesima «tegola» giudiziaria, questa volta sui concorsi «truccati» per l’amministrazione del sindaco Pasquale Aliberti. E questa volta è mancato poco all’arresto. O meglio il Riesame dovrà decidere se sono giuste le considerazioni del Giudice per le indagini preliminari che ha evitato l’arresto (fonte quotidiano Metropolis a firma Rosaria Federico) -:  se sia disposta una commissione per l’accesso agli atti amministrativi nel comune di Scafati e, laddove fossero confermate le notizie di stampa; se si intendono assumere le iniziative previste ai sensi dell’articolo 143 del testo unico sull’ordinamento degli enti locali. (4-18476)